Islanda

Islanda
arcobaleno sotto la cascata di Skogafoss in Islanda

martedì 8 settembre 2015

L'Ingiustizia




L'INGIUSTIZIA

Parte nell'ombra di un'epoca oscura
non riconosce il suo volto
porta gli stemmi di quello che dura
eterno mal messo e mal tolto

Vetro improvviso, sguardo lanciato
rancido intoppo o sberleffo
ennesima piega di un lenzuolo dannato
e di chi a stirarlo si è messo

Polveroso cantiere di chi costruisce
sopra terreni sbagliati
porto malato che si demolisce
e accusa gli anni sprecati

Più tu la sfidi, più il cerchio si stringe
più la contesti, più invade
spande il suo verbo in tutte le lingue
impugna ogni cosa che accade

Se tu la indaghi al tempo passato
dove non puoi farci niente
concettualizzi l'incontaminato
lei si declina al presente

Devi imparare a gestire la rabbia
sai quante trappole ha messo...
decide lei dove muove la sabbia
consumi solo te stesso

Credevi fosse una cosa per tutti
poi vedi quanto vantaggio
traggon da essa gli animi brutti
vedi a che serve il coraggio...

Quando talvolta si trova alle strette
sappi che è molto accorta
e per punire attentate vendette
ora si mostra distorta

Non c'è speranza che l'intelligenza
vinca su quello che vizia
se la sua audacia non diviene prudenza
il suo candore furbizia

Ed è un percorso di molti solstizi
di molte vite alleate
ma veri plebei e falsi patrizi
avranno sorti più ingrate

Lavora nel piccolo e metti da parte
mettici quello che conta
un animo giusto, attraverso l'arte
sarà il futuro che affronta.



AL PROSSIMO POETAR


Ed è così che quasi chiedi al mondo
d'imprimere i suoi dardi nelle membra
in modo più vivace, che dia fondo
al fiero sublimar che lo compendia

eppure hai già salito quelle chine
che posson farti bello a chi c'è stato
per come le hai ritratte nelle rime
e meno possa esserne straziato

sarebbe meglio che gentile il fato
volesse sollevarti dalle bolge
turpi ed infami in mezzo a cui sei nato
cresciute insieme all'arte che le avvolge

del resto se hai cercato sempreancora
amato belvedere che ti allieta
vuol dire, da lassù, che la tua prora
sa coglier l'essenziale, e la sua meta

ce ne sarà abbastanza da riempire
venti taccuini d'impeto e fermento
di un mondo esterno che, senza ammattire
descriverai nel laido suo cemento

la penna deve essere un mestiere
e stai tranquillo che l'ispirazione
monterà in sella forte quando deve
cavalcherà la vita nell'azione

dichiaro allora, qui: non è un errore
che un tempo, nella storia, ogni cimento
si sia cercato un santo protettore
della sua via, e specifico tormento

ma qui non v'è ormai nulla che protegga
nemmeno posso essere uno spettro
dentro quel mondo che un domani vegga
marciare i condottieri col mio scettro

a volte penso di tenere duro
per generar saggezza lungo gli anni
e consegnare scrigno più sicuro
ai posteri, riscatto degli affanni

ma ben più spesso in me parlano chiaro
le sensazioni di chi già si è dato
e non per vinto, direi consumato
e sol di questa nave attende il varo

che non vi sia più molto da cercare
qui non alletta più l'erudizione
ci siam serviti più dell'intuizione
nata dal sempiterno guerreggiare

ti ho messo a frutto mio destin curioso
dovevo essere una stella cadente
per quel che ieri osai, per ciò che oso
doveva poi bruciar rapidamente

noi che più abbiamo avuto, più vogliamo
quando qualcuno suona molto bene
ed ignorando quelli che non siamo
chiediamo ai Guns di ritornare insieme

mi sveglio l'indomani in confusione
di quello che soltanto il tuo percorso
può render chiaro in senso ed astrazione
non puoi parlar con chi non l'ha mai tonso

ma niente si è fermato nella notte
si presta il giorno dopo tale e quale
e chi stolto non sa chiamarle lotte
è parte del confitto tuo pugnale

quando poi vedi la coscienza stretta
di questi cavalieri senza rotta
ti fanno quasi pena e non alletta
essere loro né seguirli a ruota

non voglio più finire questi versi
vorrei essere rozzo e meno fine
come la vita che mi pesa addosso
con quel poco che valgon le mie lime

finisco orben che il metro mi va stretto
la chiusa qui non è nella mia mente
rimando tutto ciò che non ho detto
al prossimo poetar prosaicamente