Islanda

Islanda
arcobaleno sotto la cascata di Skogafoss in Islanda

lunedì 22 settembre 2025

Svolgendo il gomitolo

 
Strade inumane ti portano al pulpito
donde parlare di te e questo mondo 
vorresti giungere al pensiero ultimo 
svolga il gomitolo che ti duole in petto

Gorghi di mezzi trasportan l'inutile
settembre nero per l'uva transiente
lavori in corso eterni sul viale
formicolio di squallida gente

Ma non cercar scorciatoie alla gloria
guadagna ogni scampolo di libertà 
e forza - il giorno del fare la storia 
si staglia oltre mille difficoltà 

E ti fidasti ingenuamente
stuolo di stupidi traditori
ben ti donò pensiero dolente
e qualche sterpo salterà fuori

improvviso a complicar la questione
forse a rivolger la barca all'abisso
ma inevitabile giunge l'errore 
negli occhi ancora lo guarderai fisso 

Più fiacchi impulsi di basso ventre
accusan gli insulti del tempo
risorgeranno nel mentre 
che tu l'insegui a rilento?

Ci saran fulgide accelerazioni
nell'acquisir conoscenze - e saranno
figlie di prodi illuminazioni
ben conquistate nel viaggio?

Non ascoltar più nessuno - ti traviano
muoviti astuto e assurgi alla vetta
e questa vita del diavolo
lasciala andare e tientela stretta.





martedì 16 settembre 2025

D'amor e libertà

 

D'amor e libertà 
avrei spiccato il volo
rifondato la civiltà 
sanato il mondo

malvagità e stoltezza
imposero schiavitù 
e mancanza

Amando invano e lottando
strenuamente, avvicinai
la meta ugualmente 

ma in me fu inferno
suggellato

E parlo a chi non c'è 
non ascolta o travisa

mentre ogni viaggio
è un covo d'intralci
immondi e musica
oscena e assassina

La forza spietata non potrà 
mancare negli angeli
o il male vincerà. 


sabato 13 settembre 2025

Il brivido

 

Il brivido della storia 
che farai tuo malgrado 
improvviso, talvolta gela

Si sia l'uomo ingannato
dentro di sé, ambendo
a qualcosa di superumano?

Fu forse ipocrisia - ed ora 
l'imbarazzo fa tremare il petto?

No: è che noi siamo duplici
e il Demone ha presenziato in noi
tirannico, sino ad aver ciò che voleva.

E non tutto. Già che la nostra
piccola umanità protestava
invocando i suoi diritti.




lunedì 8 settembre 2025

Disamata e spenta



 
Il mare nero per la notte dell’anima
che in questo corpo fu disamata e spenta
conserva suoni antichi in spessa sordina
uditi nel grigio rimpianto
di un giovane che ancor poteva tutto
Amor era la cassa gentile
che spandeva quei suoni nell’aria
e li rendeva toccanti
dava luce al verde degli alberi
tingeva d’incanto gli scorci cittadini
dava senso al peregrinare randagio
 
Ma l’acerba missione è fallita
e ora mi chiedo come potrai
Tu affrontare il nero terrore
di quel mare – essere antidoto
a ciò che non conosci
il dolore del Niente
non sei sprofondata
negli abissi – come puoi
trarmi in superficie?
E chi ti assegnerebbe mai
questo compito improbo?
 
Prima la morte mi ha parlato di nuovo
dinanzi al tuo ipotetico rifiuto – il cuore oramai
un disco metallico, forse un sasso
seccamente dubbioso se anticipare
la fine o aspettarla: quale scopo può davvero
essere seriamente perseguito senza
il Balsamo, la Stufa, il Vento, la Luce?
 
Non so ancora chi sei, ma nel pensiero
ti vedo tradire un’anima stanca
che ancora prova a credere
di potersi riaccendere
e danzare, correre, innalzarsi e scoppiare
riuscire a ingannare il tempo perduto
che nemmeno sembra avere la forza più
di gridare la sua protesta
 
Ma tu non sei qui e potresti farmi un altro effetto
se ci fossi; in quale veste però, ci sarai?
 
Sono ancora io, nel nocciolo…
tessevo trame di sogno, ti trascinavo
nel bosco fatato
ma se tu sei come tutte, sicché non mi amasti allora
dovresti forse farlo con questo anziano ragazzo?
 
Ho già buttato i miei doni
tra gli sterpi e le ortiche
esponendomi a criminosi
muri di ghiaccio
impenetrabili e vili
stupidi e ignari
giocavamo a giochi diversi
ho fatto tutto da solo
ma questo gioco vuol la sua controparte
o si ripiega e muore su sé stesso.