Islanda

Islanda
arcobaleno sotto la cascata di Skogafoss in Islanda

mercoledì 19 agosto 2015

Oltreoceano - La Zona




Oltreoceano


Sopra l'alture ancor si conserva
italica virtù di sguardo, e ristoranti
ma sotto le paure essa osserva
la via, tra gli strali dei passanti

La guerra ti fa perdere il mestiere
si mischia a odierna, atavica ingiustizia
potranno, ritornar le cose vere
corrose dal nemico che le vizia?

Non sentir debolezza come colpa
la colpa è l'avversario che ti bracca
insinua i suoi tentacoli alle membra
del pazzo molto ingenuo che lo attacca

Attento ai principi più fasulli
ignorali e approfittane quest'oggi
li vedi trasformarsi in rozzi bulli
ed è la verità che un giorno assaggi

Per dire cinque frasi innovative
che lungi ci consentono un assalto
la terra lastrichiam di fiamme vive
e sempre il prezzo viaggia troppo alto

E qui resti in attesa di una svolta
ti sta sopra la testa e non la vedi
un tempo l'obbiezione sarà accolta
e minerà quel mondo che ora è in piedi

Fa giungere il messaggio ai giusti crani
ignora la foresta che li attornia
un giorno ne berranno a piene mani
tutti i surfisti della California.




LA ZONA


Nel vortice le infamie non finiscono
si stanca il filo d'arte che le segue
a uccidere le onde che tradiscono
e l'acqua è morta e puzza nelle tregue

si stinge film e verbo, nota e quadro
corrosi dalle maglie del sistema
e dalla noia che vuole più grandi
magie per elevarsi su quel tema

chi può dire la sua su quel che conta
si conta sulle dita di una mano
chi può collaborare senza macchia
è raro come un nano ballerino

tu sai che non volevi addormentarti
hai fatto tutto per tenerti sveglio
adesso tu non dormi ma ti torci
e quel che sol si può è parlare meglio

la sensazione è quella che non serva
prendere il mare verso nuovi lidi
che sia un infido porto che ti osserva
ovunque a rinnovare i vecchi gridi

ingannano le strade cittadine
non c'è pertugio ormai che dia conforto
dobbiamo superare quel confine
ciò che ne sta al di qua ti vuole morto

come si spengon velleità d'artista
qual bieche vanità da far sparire
perché alla volontà di gente trista
non vale mai la pena far piacere

tu devi fare a modo degli spettri
chissà quanti ne viaggiano in squadriglie
tessendo melodie coi loro plettri
lanciando nei percorsi strane biglie

oh quanto è ormai difficile del resto
provare ad inserirsi tra i normali
pesci di questo grande enorme cesto
pieno di squame e vuoto di ideali

tu l'hai abbandonato, era laggiù
ultimo amore che ti tratteneva
dentro la baracca di bambù
che per l'adolescenza era una casa

adesso è ora di spegnere la penna
parlavi di una "zona" in cui entrare
non sono fantasie a cui si accenna
esci là fuori e vattela a cercare.