Oltreoceano
Sopra l'alture ancor si conserva
italica virtù di sguardo, e ristoranti
ma sotto le paure essa osserva
la via, tra gli strali dei passanti
La guerra ti fa perdere il mestiere
si mischia a odierna, atavica
ingiustizia
potranno, ritornar le cose vere
corrose dal nemico che le vizia?
Non sentir debolezza come colpa
la colpa è l'avversario che ti bracca
insinua i suoi tentacoli alle membra
del pazzo molto ingenuo che lo attacca
Attento ai principi più fasulli
ignorali e approfittane quest'oggi
li vedi trasformarsi in rozzi bulli
ed è la verità che un giorno assaggi
Per dire cinque frasi innovative
che lungi ci consentono un assalto
la terra lastrichiam di fiamme vive
e sempre il prezzo viaggia troppo alto
E qui resti in attesa di una svolta
ti sta sopra la testa e non la vedi
un tempo l'obbiezione sarà accolta
e minerà quel mondo che ora è in
piedi
Fa giungere il messaggio ai giusti
crani
ignora la foresta che li attornia
un giorno ne berranno a piene mani
tutti i surfisti della California.
LA ZONA
Nel vortice le
infamie non finiscono
si stanca il filo
d'arte che le segue
a uccidere le onde
che tradiscono
e l'acqua è morta
e puzza nelle tregue
si stinge film e
verbo, nota e quadro
corrosi dalle
maglie del sistema
e dalla noia che
vuole più grandi
magie per elevarsi
su quel tema
chi può dire la
sua su quel che conta
si conta sulle
dita di una mano
chi può
collaborare senza macchia
è raro come un nano
ballerino
tu sai che non
volevi addormentarti
hai fatto tutto
per tenerti sveglio
adesso tu non
dormi ma ti torci
e quel che sol si
può è parlare meglio
la sensazione è
quella che non serva
prendere il mare
verso nuovi lidi
che sia un infido
porto che ti osserva
ovunque a
rinnovare i vecchi gridi
ingannano le
strade cittadine
non c'è pertugio
ormai che dia conforto
dobbiamo superare
quel confine
ciò che ne sta al
di qua ti vuole morto
come si spengon
velleità d'artista
qual bieche vanità
da far sparire
perché alla
volontà di gente trista
non vale mai la
pena far piacere
tu devi fare a
modo degli spettri
chissà quanti ne
viaggiano in squadriglie
tessendo melodie
coi loro plettri
lanciando nei
percorsi strane biglie
oh quanto è ormai
difficile del resto
provare ad
inserirsi tra i normali
pesci di questo
grande enorme cesto
pieno di squame e
vuoto di ideali
tu l'hai
abbandonato, era laggiù
ultimo amore che
ti tratteneva
dentro la baracca
di bambù
che per
l'adolescenza era una casa
adesso è ora di spegnere la penna
parlavi di una
"zona" in cui entrare
non sono fantasie
a cui si accenna
esci là fuori e
vattela a cercare.