Islanda

Islanda
arcobaleno sotto la cascata di Skogafoss in Islanda

lunedì 11 maggio 2020

Sia la mia penna la ruota motrice


Molteplice e profondo è sì il fastidio
che ti riversa dentro il mondo esterno
conferma già il nemico il suo presidio
su quasi ogni elemento che hai d'intorno

Poc'anzi ritornava sì la fiamma
della filosofia a prender fiato
cinica morsa aliena la condanna
a prendere la forma dell'afflato

Sembrava bell'e morta ed anzitempo
logora la tua forza combattiva
ne riprendesti un pezzo tu – a rilento
lungi dall'esser fiera gioia viva

Ma sai che t'accontenti tu di poco
applica presto al mondo ogni progresso
già fino a rimuovere ogni baco
che ti guasta da lungi e poi da presso

Paura, angoscia, ansia ed imbarazzo
la pena che t'infligge ora il tuo ieri
trasformò il cuore tuo in un duro sasso
non ebbe mai irrorati i suoi sentieri

D'amor – che in altri si vantò gradasso
della facilità con cui riempiva
più gretti cuori ed alme ad ogni passo
e postumo tormento preveniva

Quello che tocca a me invece ogni notte
e il giorno – nel cervello affaccendato
che medita impossibili vendette
per quanto a lungo e come fu umiliato

Propende avvilimento per la fine
talvolta sembra meglio MAI che TARDI
ma prima di raggiungere il confine
lenta è la vita nel mortificarti

Allora non sai più se alla causa
spetta il tuo tribolo - per lanciare oltre
la lancia della sfida, che sia causa
di Guerra grande più di tutte l'altre

O se invece qui devi lottare
con finta umiltà e vero coraggio
quello che non ti seppe mai premiare
negandoti ogni bel fiore di maggio

C'è mortificazione ch'è sconfitta
ce n'è una gloriosa – e stessa cosa
vale già per la gioia – e questa dritta
rende la storia meno tormentosa

Allorché è ben possibile scremare
anche nell'incompleto ed imperfetto
tra quello di cui ci si può vantare
e ciò che è figlio di un torto netto

E non cercare tu la comprensione
di chi non vuol sentire sulle spalle
alcun peso né fiero sperone
lo tolga dalle stelle per le stalle

Soltanto, un giorno lo scardinerai
dal seggio anticamente usurpato
e nell'inferno lo costringerai
a dimostrar il già mai dimostrato

Anime della storia son costanti
e alcuna svolta fu giammai incruenta
non c'è padrone, sai, che lo consenta
difende il suo potere con i denti

Ed ora il volgo ha mille diritti
unito all'alleato più meschino
i nobili ha travolti e derelitti
su d'essi è implacabile mastino

Un giorno guarderò queste colline
con gli occhi di chi è libero e felice
e del futuro certo e più sublime
sia la mia penna la ruota motrice.
  

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