Ignaro ancor ti stritola il rotismo
sistemico della mediocrità
costringe te con placido cinismo
nei luoghi che consuman l'empietà
E non stupirti se una soluzione
non c'è - tutto è impostato in questo modo
a veder proibita la visione
del Genio - che ti trae da questo luogo
E una nuova mattina ti saluta
dicendoti nel corpo ch'è ormai tardi
per aver vita vera che - incompiuta
versarsi preferisce in questi carmi
Ma ciò vuol dir morire ancora - lenti
perciò dei contentarti del restante
e fare quel che puoi in questi frangenti
ciò che deve suonare riscattante
Di più fecero altri che - integrati
non avevan missioni su le spalle
dalla fortuna vissero baciati
quindi non lo dobbiamo alle lor palle
Ed altri ancor ignorano lo strazio
quotidian - e si premurano meschini
ai loro colpi di trovare spazio
per sminuire i meriti sublimi
Toglierti ciò per cui hai perso tutto
e tutto avresti avuto senza quello
dell'albero miglior bacare il frutto
che però guarirà, e resterà bello
Certo, veder crollare alcune tesi
vergate in mezzo a tempi proibitivi
fa male al cuor, e ci vorrebbe arresi
ma troppa era la meta cui ambivi
Felicità sepolta tanto in fondo
che il nobile già, per recuperarla
deve scavar - a ribaltare il mondo
e per generazioni rimandarla
Ricorda: vita non finisce qui
laggiù è lanciata per gli audaci sguardi
un poco già puoi viverla e - sì:
arriverai a punir tutti i bugiardi.
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