Islanda

Islanda
arcobaleno sotto la cascata di Skogafoss in Islanda

venerdì 10 agosto 2018

L'altra metà della mela


Di già lo scrivere tramite anbagi
mostra languente la vena
della tua vita – e questi disagi
sanno che stanco è il tuo nerbo, e la schiena

Raccolto poetico di questa portata
dice che coltivazioni
son state immense – e nutrirà grata
la Terra per generazioni

Tanti poeti han detto la loro
similemente, bruciando in fretta
tutti auspicavan l'alloro
per una vita traviata e negletta

Romana Legione è tanto lontana
sì nella storia e nella tua vita
non può essere nostra virtù così sana
d'altro sarai tu l'auriga

Spegne l'indomita parlantina
allor disposta a passar tra le genti
ben più efficace è una mia rima
a infervorare nuovi talenti

Vecchio è il giovane, giovane il vecchio
vuole posarsi e vuol rilanciare
vuol rimirarsi in più fulgido specchio
vorrebbe raggiungere i confini del mare

In queste frasi ancora m'ingabbio
sono già i limiti che provo a negare
sono i paletti del dubbio
tra i quali cerco di sgattaiolare

Malinconia sarà più matura
questo significa che sarà più dolce
priva degli acidi della premura
d'aver perduto la miglior calce

o quelle gesta che ad altri nomi
sono spettate, o spetteranno
accontentiamoci dei nostri lumi
e che domani li rispetteranno.

Avanzerò con profonda cautela
posso giovare di un fatalismo
forte – e l'altra metà della mela
voglio mangiarla con ottimismo

Sputerò i semi, digerirò i succhi
lascerò il vizio di false partenze
ad altri – ma li capirò tutti
poiché son passato da quelle stanze

Ci sono residui di cupio dissolvi
a tenere i miei piedi ancor nell'inferno
se nuovamente tu li risolvi
sei più libero dentro e anche all'esterno

È tempo di vincere – e non fa paura
il perdere, in quanto vinci lo stesso
hai sensazione di una cesura
oltrepassata con grande successo. 


giovedì 2 agosto 2018

Nichilismo immanente




Piglia il lombrico quel che più l'appaga
fiero s'allunga e ostenta il suo vigore
poi s'arronciglia – umil della saga
appena lo calpestan nel dolore

sporco vigliacco, squallido egoista
lui che mitraglia a zero per sfogarsi
su ciò che è innocente o è merce mista
anziché nel tormento amministrarsi

lui che invece giammai avea colpito
se non nell'apparenza - fuori segno
viene additato a massimo fallito
che si rifà chiamando il mondo "indegno"

chi è causa del suo mal, indica gli altri
chi non ha colpa alcuna, gliele danno
mostri sono protetti dagli assalti
angeli sono esposti ad ogni danno

chi commise omicidi identitari
se ne sta avulso e intatto nell'onore
chi invece vuol distruggere i falsari
è condannato a bieco malfattore

giusta vendetta è tinta d'infamia
orrito torto rincara la dose
facile sbrocco con cui l'empio s'insinua
e appone su te sigillo inferiore

l'acido bruci questo cancro bastardo
mille le vasche di cui gioverò
quando – dio voglia – riuscirò a farmi largo
contro quel verme che mi ammazzò

spade di Damocle minacciano i giusti
intrappolati in angusti sentieri
per quanto tu li avveleni e li frusti
vedran domani ciò che persero ieri

centuplicato dagli interessi
se l'apparenza tua ha dominato
per secoli accumulando possessi
ed infierendo sul predestinato

a rimetter per sempre le cose a posto
la sua teoria proiettare sul cosmo
avanzo per gradi, la legna accatasto
sarà immanente il mio nichilismo.