Bieche le mani t'insinuano
di personaggi sì ambigui
spine nell'animo - e
seguono
se tu con loro prosegui
Non cogli chiaro laddove
perfida sta l'intenzione
o dove solo si muove
nudo pensiero cialtrone
Che ben ferisce ugualmente
guardati accorto od il
seme
cresce poi maestosamente
viaggiando nelle tue vene
Cresce però anche
saggezza
proprio da quella ferita
come una quercia - e
l'ebbrezza
al culmine della salita
Qui come altrove non puoi
rapido tu rivalerti
che lor comprendano noi
non credo possa accaderti
Il tentativo è maldestro
ben tante volte tentato
devi usar tutto il tuo
estro
se il danno non vuoi
raddoppiato
Meglio sfogarti alla carta
creando un universale
formula – meglio se
corta
facile a memorizzare
Qualcuno disse, ingenuo
interessante il mio verbo
men la mia vita – ma il
genio
la sua risposta ha in
serbo
Bella sarebbe una vita
che per il mondo avventure
semini ed esca riuscita
con gloria del vincitore
Ma il suo taccuino di
viaggio
sarebbe povero dentro
a dire il vero, come il
coraggio
di chi non vive nell'antro
Dell'oppressione vitale
dell'amarezza infinita
schiava del mondo – e lo
vuole sfidare
per ribaltar la partita
Sol queste pietre pesanti
sulla più tenera erba
danno parole giganti
ch'egli al futuro riserba.
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