Islanda

Islanda
arcobaleno sotto la cascata di Skogafoss in Islanda

venerdì 28 giugno 2024

Ricordi di gioventù


I cagnolini giocavano 
con la "cultura"
facevano i loro numerini
mentre io la prendevo sul serio

Il problema è che ero iscritto 
alla scuola dei cagnolini ammaestrati
chiamato e soggetto ai loro doveruccioli 
cui si contrapponeva il mio - Vero.

Ora, sono lieto di averlo espletato
fiero di essere stato martoriato
e respinto, da quel canile... 

... perché non volevo alzarmi sulle zampette posteriori e tenere la palla sul musetto... 


Strada maestra


Finché il potere immondo è istituito
ti scaglia contro le sue orde infami
membri del popolin decerebrato 
sassi tra i piedi, lacci tra le mani

aumenta i prezzi e le multe improvvise 
e non sperare tu che quest'andazzo
serva a sostituir le facce invise:
siam sempre noi che più gli stiam sul cazzo! 

Dei ribaltare il piano di realtà 
acché l'inerzia vada in direzione 
opposta - e avanzi or senza pietà 
contro il nemico in fulgida stagione 

Ma questo sogno va ben costruito 
o non ne gioverai nemmeno in parte 
la gloria tua d'aver contribuito 
non la vedrai - né quella dell'arte

I compromessi sol ti son serviti 
a non finir schiacciato, od anco escluso 
ma il vivere quaggiù son solo miti
ché nella stessa feccia sbatti il muso 

Con un imperativo tu decidi
quando è ora di finirla con gli studi 
mediocrità conferma i suoi presidi 
anche sulla cultura e sui suoi stadi

Decidi quando basta quel che hai
quieta bandiera, tempra sol la spada 
avanza tu, ed ovunque arriverai
avrai imboccato la maestra strada! 






mercoledì 26 giugno 2024

Fotogramma


Dissi di voler uscire dal caos
ché il mio progetto non appartiene 
alla schiera delle schegge impazzite 
che vogliono ingrossarsi
Mi preoccupa la lontananza del gusto
e la probabile impossibilità 
di Punire e Scremare 
La poca voglia di giovare agli indegni
sia temperata alla consapevolezza 
che non tutti lo sono 
e li avrai come buoni alleati 
disposti anche a sbattersi 

Ma ancor sto con i piedi 
in questo mondo in malora
i passi son indi lenti e melmosi 
grande la torma dei dubbi
intorno a ogni scelta 

La fine di un ciclo vitale è giunta
raccolsi più bacche magiche 
quando tutto mi tirava altrove 
e i cespugli erano irti di spine 

Ora la sociale cassa di risonanza 
darà alla mia penna
un suono potente 
con note stridenti e minacciose
sullo sfondo 
... affonderanno le mani 
nello strumento
a rovinare il concerto?
Taceranno? O le trasfonderò
in qualcosa di ardito e sublime?


venerdì 21 giugno 2024

Tisana al caffè di Marradi


Un filo di noia si agita in me
mancan fratelli di penna 
mentre l'amore spurio e guasto
storce la sua e la mia identità 
E scordo azzardi temerari 
dalle conseguenze infinite 
I doveri eteronomi ancor mi condizionano
ma non dominano e vincono 
mi sto trasformando in ciò che ero
a scapito di tutto
e non riesco a leggere più nulla 
Pseudo-amici seguono a tradirmi
Alla radio una rarità: versioni jazz
di pezzi famosi migliori dell'originale
Intanto costruirsi è un'impresa epica
E il sogno mio non promette 
le disiate stelle - eppure
mi dà più entusiasmo che paura 
Sarò forte di ciò che mi ha quasi ucciso
Spero. 



mercoledì 19 giugno 2024

Questa la storia


Instaurò il Regno del Dolore
lo stolto, ignaro di ogni più alto sentire 
e nelle mille strade non vide
che era lui a farci sanguinare 
a opprimerci all'inverosimile. 

Così lei degna non fu 
d'un amore eccedente i suoi limiti
e ci negó il suo.

Questa la storia. Potrà cambiare?
Non se pietà sopravanza 
alla sete di vittoria. 




martedì 18 giugno 2024

Il fiore saggio


Ieri dovevo credere 
che l'antico e novello fiore
potesse crescere sotto coltri glaciali

È cresciuto, diamine, è cresciuto!

Lo scaldai con scintille di anima
ora è spuntato, e respira... 

Né credo lo falceranno perché 
è bello, è accattivante 

È stato tanto forte che
non teme il suo passato di morte 
e si farà bastare l'aria nuova

È un fiore vecchio, e saggio...


lunedì 17 giugno 2024

Non altra via


Nel mare agitato della realtà 
soltanto dentro me trovai la bussola 
le onde su di me e la verità 
gettarono frequenti oscena maschera 

Così traviato giunsi alla bandiera 
che sempre trascinò bieco fardello
così sarà ancor sino alla frontiera 
d'un regno che poi mi sarà fratello

Ma ciò non posso chiedere a chiunque 
a gente sopratutto che non ha
mai cominciato il nero viaggio - e dunque
già non sentiva strider la realtà 

Ma molti invero stanno annegando 
o annaspano in ciò che non san capire
possibile che stiano aspettando 
un faro che li possa illuminare?

Scopri ogni giorno nuova condizione 
imposta - che contiene un'ingiustizia
coraggio che la metta in discussione
la vita del futuro lo ringrazia

Nel petto senti ancora il marasma 
del mondo che si agita crudele
e sai che non essendo tu un fantasma 
traverso già ne sentirai lo strale 

Non c'è altra via: le ultime illusioni
son state sbugiardate di recente 
tra le curiose strade che proponi 
fidati, questa è la più decente.


venerdì 14 giugno 2024

Confronti infondati

 
Ma diamine, io crebbi in mezzo ad altro!
l’eroismo era condiviso,
saper soffrire e guardar più in alto
e il lutto per quel che veniva ucciso!

Perché mi paragono a quegli uomini?
E poi, perché me ne metto al disotto?
Quand’io soccorsi anche i loro animi
Da qui, e sebbene fossi mal ridotto!

Non ebbi già istruzione vera alcuna
Né militar, né fisica o mentale
E mai conobbi analoga persona
Con cui non dico agire, ma parlare

Mi realizzai soltanto negli inchiostri
Che spesso toccan temi inusitati
Da sempre vedo gli altri come mostri
E il destino è di venir schiacciati

Ora dico che causa apparterrà
non più ad un solo, ma anche a due o tre
per cominciar - ma questo avverrà?
O ancor me la rigirerò tra me?



Se tu non dissolvi


Fiato volgare d'animo terragno
s'insinua di soppiatto dentro il mio
trasforma l'aria tersa in nero stagno
attendo solo il giorno dell'addio

E l'energia mancante vieta il moto 
sì necessario a rendersi più belli
chi genera lo stress aiuta poco
son sempre i subumani: sempre quelli. 

Prevedi innanzi dura una battaglia 
di cui non sai di avere gli strumenti 
sol molto lentamente si discaglia 
l'uom dalle vecchie idee e comportamenti 

Speranza vien tradita ad ogni snodo 
ché nuovo fango sembra riversare 
il mondo dentro me, e ad ogni modo 
su pochissimi tu potrai contare 

Distenderti vorresti in lieto posto 
a prenderti la vita guadagnata
ma se tu non dissolvi il nube fosco 
sai quanto serve dir che ti è dovuta... 




mercoledì 12 giugno 2024

Forza mentale


A lungo seminar senza raccolto
ancora e non lo so per quanto tempo 
acché mia vita abbia un nuovo volto
ma quel che vuoi, sol si raggiunge lento

Poggiano altri sopra il loro piano 
da lì erigono piccoli castelli
vita sociale è un comodo divano
si scelgono e tra loro sono belli 

Non si torce menzogna lor nel core
e di dover già svellere le basi 
non hanno invero il minimo sentore 
di risalita ignorano le fasi

Il corpo non è ancor quello che possa
tardivo riscattarsi, e deve dare
per poter prendere - saggia sia ogni mossa 
lo possa bellamente trasformare 

Sì fonda era la fogna che ti aveva
di già inghiottito in età più acerbe
che l'uom di vendicarsi disperava
e l'erba ritornasse un giorno verde

Ricordalo a te stesso: non è detto! 
La tua avanzata fu stupefacente 
quello che è fosco, un giorno sarà netto
e lo dovrai alla forza della mente. 





giovedì 6 giugno 2024

Passata è la cesura


Flebile ma viva la speranza 
sostiene me - passata è la cesura
ma battagliera ancor sarà la danza 
prima di guadagnar sponda sicura 

su cui legger sereni questi versi 
come chi ha rivoluzionato il mondo 
lontani son ancora i giorni tersi
e quello che di vita sia fecondo 

Non getterà il mediocre facilmente
la spugna - consegnandoci lo scettro
e ancor ci ferirà atrocemente
nel modo lui congenito: scorretto

E lenta sarà questa transizione 
pur meglio che appassire lentamente 
amare tu dovrai nella tensione 
e il dolce gusterai amaramente 

Ma il tutto giocherai, a questo punto
non val la pena di tornare indietro 
l'orgoglio arride qui dove sei giunto
attraversato già è il bosco di vetro. 


domenica 26 maggio 2024

Nel vestibolo del domani


E s'intrattiene il Signor Nessuno
con la sua penna - entra nel rifugio
vestibolo dell'essere Qualcuno
domani: sarà gioia o un nubifragio?

Importa poco - ché questa palude
spinosa m'ha stancato sommamente
ed ora che il capitolo si chiude 
vuole ben farlo positivamente 

Non voglio più esser solo alla tormenta 
buona o cattiva, la Condivisione 
arrida al cuor, l'invada e più non menta

E infin mi renda amica anche l'Azione:
se tragica, m'ispiri e mi consenta
di vincer letterario quest'agone.


martedì 21 maggio 2024

Ma rotola il serpente


Ancor l'umanità ne la sua morsa
mi stritola, e uccide la speranza 
residua di un'anima giammai soccorsa
da un mondo che soccorre con costanza 

Crede il dover, o il senso della storia 
le impongano di non sottrarsi
ai biechi tradimenti, alla sinistra aria
a fatidiche lame che vogliano insinuarsi 

Tutto han distrutto, e sì continueranno 
quello che - nobile - non sanno capire
eppur volei interrompere il dominio del tiranno
il Volgo, che giustizia non vuole concepire 

Coppa d'amoreodio sì amara è da gustare 
verso persone a loro volta ambigue 
fioca scintilla di ben tu vuoi salvare 
in lor - che ti concede rare tregue 

Non riesci ad isolar stilla di gioia
nel tuo passato, e nel presente oscuro 
mai ci sarà lei prima che tu muoia 
e che s'intinga ben di te il futuro? 

Quello ch'è da affrontar è ancora immane 
tentato di cader sei ad ogni passo
che ti trascina, solo come un cane:  
gli riuscirà il fatidico trapasso? 

Hanno bisogno di ciò che gli proponi? 
Non sembrano ottener felicemente 
ciò che gli serve - invano non li sproni 
a ciò che chiede una più vasta mente? 

Ricorda: il passato non ritorna 
mai allo stesso modo - eppure sempre;
qualcosa cambia e porta a un nuovo snodo
si morde ben la coda, ma rotola il serpente...

 



lunedì 13 maggio 2024

Se stento ormai a perscrutar le stelle


In questi anni ho tenuto viva 
la consapevolezza dei concetti 
vergati - e la ridente alternativa
cui avrei dovuto dar contorni netti

Anch'essa seguirà il triste destino
di logorarsi e spegnersi nel tempo
se ne starà racchiusa nel taccuino 
a prender nuovo fiato per il vento 

Soffiato dalle nuove anime belle 
ma ancora non riesco a perdonarmi 
se stento ormai a perscrutar le stelle 
e sopra quel terreno impegnarmi

È raro che io provi ancora gusto
a dissodar la terra ciottolosa
e senza l'entusiasmo non è giusto
seguir - e anche la resa è difettosa

S'impongono monumentali storie
e trattazioni all'occhio mio restio
paion le mie intenzioni ancora serie 
ma troppo anche per me è questo pendio 

Che son chiamato in fabbrica e all'aperto
a riscattare impulsi e desideri
ma devo stare in piedi, sul ghiaccio e nel deserto 
e qual che sia il mio oggi od il mio ieri 

E lotta già a solcar l'ultimo appiglio 
che in gran difficoltà possa servire 
alla prode scalata di tuo figlio
quei che la strada tua vorrà seguire. 




domenica 12 maggio 2024

Dalle forme inconsuete


Sol mi ricordo parole oscene 
profferite da storpi intellettuali 
a commentare le improbe scene 
della vita mia - ve ne furono eguali?

Tutto quanto misero sottosopra 
ed io sotto il giogo delle istituzioni 
la Mediocrità - il giudizio di capra
sentenziò le eterne nostre prigioni

Sento la vita allontanarsi da me
l'inseguo, nutrendo le fiamme ormai smorte
ogni pseudo-occasione rinnova i perché
e perché dovrei ancora respinger la sorte

Ella che si conferma negli esiti amari 
mentre si consolida la diversità 
acquisita - e tutto quel che bramavi
or non lo brami neppure a metà 

Ti richiama il sonno a gettar tutto quanto
sai che rilancerai ambedue le mete
vita eterna e vita terrena vorrai 
ed entrambe avranno forme inconsuete. 




mercoledì 8 maggio 2024

Tentazione


Difficile è resister nella mota
solo in stridente e sordida realtà 
ma è sol così che la tua penna amata
può giunger lentamente al suo aldilà 

Allettan scorciatoie infiorettate 
che ti propone a volte questa terra
ma infide son le gioie prelibate
saran presto un artiglio che ti afferra

Non val la pena barattar maldestro
bieco un bicchiere di mondanità
per il futuro pieno del tuo estro

La prima, sai, non ti sorriderà:
persevera nel grave sforzo onesto 
che ti consegni la tua eternità. 



domenica 5 maggio 2024

Camminando su d'esse


Distese di legni inerti 
su spiagge deserte 
ne richiamano
altre infinite 

che camminando su d'esse
si sperda ogni male subíto?

D'altro canto il viluppo
d'Ingiustizia non si sbroglia diretto. 

Nel giorno dell'addio
come sarà il tuo volto? 
Ancor benevolo o feroce? 

E il pilastro traballa
imbarazzato
poi si rafforza e radica
ergendosi a fiero
vessillo del futuro

Non sono mai stato 
davvero terrorizzato
di quello che stavo facendo 

vorrà dire che ne sono all'altezza? 



mercoledì 1 maggio 2024

La coscienza del male


Informe e poco chiara è la coscienza 
del Male - che precisa ha una struttura
fuori di me, e interna risonanza. 
La brama di stroncarlo è imperitura. 

Dovunque una menzogna prenda luogo 
lì stride il cuore mio e spinge alla lotta
tutte le mie risorse e non c'è modo
che il vero al falso infin si sottometta 

Ma questo mi ha condotto sì lontano 
entro una strada buia e perigliosa
volevo estrarre il mondo dal pantano 
verso una nuova vita rigogliosa 

Spina è troppo profonda a ché immediata 
possa essere strappata dal terreno
e ogni superficiale lotta è usata 
a denigrar l'impresa del titano 

Mollar la presa mi può alleggerire 
fuga e narcosi aiutano la mente 
e il corpo qualche cosa può gradire 
di immediato - senza grandi intenti 

Continui a bramar requie e a rilanciare 
lontan la barca della tua virtù 
che non accetta mai di difettare
e rinunciare a ciò che sta più su 

Ma ormai sei compromesso e dei salire 
su dall'abisso in cui ti sei cacciato 
per farlo dei distenderti ed ardire
o - disfattista - non sarai salvato. 


giovedì 25 aprile 2024

Respiro

 
Sol mi lasciarono a sostener
l’impossibile – io sono qua
a coltivar speranza credibile
quella che non crollerà
 
 
Vita e Giustizia, mai vi vedrò?
Posso illustrare un concetto
Il Paradosso nella modernità
Questo forse è concesso
Non triturar la cultura
L’albero sta soffocando
Trarrà respiro per altre cesoie
Anch’io voglio respirare.


martedì 23 aprile 2024

Solo la falce

 
Da sempre si strafoga ed indi sbuffa
D’un residuo, autogeno fastidio
Cinico e lercio ingegno della truffa
Banal nel sentenziare il suo dominio
 
Signor dell’apparenza e spregiatore
Della sostanza – cui nulla gli importa
Si sfoga quando ha torto e d’un signore
Rettifica tardiva mal sopporta
 
Bastardi e cagne immonde solamente
Scorrazzan per il mondo – a rovinarlo
Godendo, e strapazzando turpemente
Qualsiasi cosa tenda ad elevarlo
 
Massacri son chiamati dal profondo
Della mia indignazion - che omai ha visto
Di qual pasta sia fatto questo mondo
Dimentica di sbatterti per esso
 
Solo la falce, ed i tardivi acciacchi
Rendono forse - in parte - a questi stronzi
Il mal che han fatto, stupidi e vigliacchi
Abbine tu pietà, se ancor ne avanzi…

Di perle e di carbon


Non incoraggia molto l'andamento
degli ultimi tuoi anni alla ricerca 
ti esponi e ti ritrai allo stesso vento
stagione sembra viva, poi è morta

Nei mari densi e scabri di cultura
il nerbo tuo non basta a farsi strada
Curiosità rimane imperitura 
ma il corpo è stanco, ed essa non l'aggrada

Vuol stare chiuso ed invivirsi ancora 
pria che sia troppo tardi - e la tormenta
smentisca il fatto che "chi cerca, trova"
vuol trovar l'energia che lo consenta

Ma anche s'io a sto punto interrompessi
il viaggio, ciò sarebbe così triste?
Gli errori che ho già fatto, o che facessi 
ben consegnando al mondo sporte miste... 

... di perle e di carbon - precluderebbe
ai saggi di doman, lo smistamento?
Ed il mio nome, già non brillerebbe 
d'aver contribuito al firmamento?

Nessuno può abbracciar la Verità
intera - né può viver senza pecche
s'oppone al bello, ostile la Realtà
se chiedi appoggio, ti risponde picche 

Tanti veli pietosi son richiesti
ed indulgenze coi nostri difetti 
dove sbagliammo, lo facemmo onesti
la perfezione consta di pezzetti. 


domenica 21 aprile 2024

Epigramma dell'artista


Cosa è catarsi? Una roba eroica
Devi essere bloccato in un abisso
e risalir con la chitarra - stoica
o con la penna, guardandolo fisso

Così si pagan l'opere immortali
in tale modo doppio: son scordate, invece
le scale che non scendi e che non sali. 



mercoledì 17 aprile 2024

La cappa scura


Può incoscienza improvvisa spegner tutto
dilemmi eterni e Dover che su di noi
grava, impossibile a farsi - e grave lutto
getta sul cuor e mente d'aristoi

La cappa è scura - e non è lamentarsi
anche in modo prezioso ed aggraziato
che può evitare a noi di tormentarci 
entro l'intrico denso e sterminato

Devi trasceglier netto e più sicuro 
poi devi penetrar e fare tuo
ciò che ti lancia fiero nel futuro
ma ancora qui il presente non è mio

Pretende un nuovo aratro i miei sforzi
e una nuova attenzione all'altro sesso
tra i tanti dilemmi che può porsi 
quel tra pensare al mondo, o più a sé stesso 

resta primario, al filosofo che indaga
sentendo il corpo scegliere e deviare 
ché questa o quella scelta poco appaga
mancan le condizioni del gioire.


martedì 16 aprile 2024

Barlumi all'orizzonte


È più lontano ancor di quanto pensi 
Traguardo - e sol teorico rimane
giammai alla portata dei tuoi sensi 
regnan le spine questo mondo immane

Triste è fare soltanto quel che puoi 
ma un poco ti solleva dal macigno 
però non potrà darti quel che vuoi
la nuova giovinezza al vecchio cigno

Sei perso ancora in mare, e pochi scogli 
si mostran meno infidi alla tua mano 
declini nuova sfida o la raccogli 
non troverai destino più umano

Hai spinto troppo, o quello che dovevi? 
Alla posterità l'ardua sentenza 
sai che, se ci son pause, sono brevi
allo strazio infinito d'esistenza 

Nel quadro, qualche tocco di speranza 
lampeggiano barlumi all'orizzonte 
già più non devi importi la costanza
ma resiste il pensier dietro la fronte. 




sabato 13 aprile 2024

E infin morì


Lei che incendiava i monti e le mie mani
la mente mia ed il cor fino all'eccesso
di sentimenti quasi disumani 
mai spenti nella gioia del possesso

Adesso vede secca la radice 
d'un albero che non può germogliare
e attende sol la grande mietitrice 
che pace eterna gli possa donare 

Ricordo alla tua vista la reazione 
profonda, che il tutto soverchiava
anche Filosofia, la cui ragione 
alla maggiore tua si assoggettava 

Ora che è morta, il suo contraltare 
può alzar la testa con serenità
e a grandi altezze ben potrà volare
abbandonata la sensualità 

Doveva poi arrivar questo momento 
ed altro di mondan dovrà seguire 
a perderti: ché ogni tuo cimento
la dea Filosofia dovea servire 

E tuttavia, si muor poco alla volta 
distacco non può essere improvviso 
e da qui ancor la strada sarà molta 
a superare questo mondo inviso. 


Perché non arrendersi


Mi sveglio ed un'arringa mi sovviene
verso una folla che ormai sembra svegliarsi
periodica la fretta sai, ti preme
nella speranza di riscattarsi

Ma sai tu perché il nemico vince 
ben si spianò la strada ad ogni mossa
lentamente nel baratro ci spinse 
agendo da maestosa altezza

Dovrai perciò tornire ogni tassello 
del tuo edificio - e sempre ricordare
che il volgo ti tradisce sul più bello
per un istinto e identità ancestrale 

Roiti umani ti hanno diffidato
anziché riconoscerti e curarti 
dall'ideale ti eri distaccato
curandoti da solo nelle arti

Ma più che dalle idee, che sono la tua essenza 
migliore - ti dei distaccar da loro
che non le rappresentano, e posson farne senza 
e canti sempre meglio senza il coro

La vita striderà ad ogni passo
e ancora e sempre l'incubo si espande
come poter amare, in questo strazio 
nell'instabilità e nelle domande?

Troverai distensione in molti anfratti
le fonti di energia, nel dedalo dei guai
ché le migliori idee, un giorno saran fatti
possenti: ed è per questo che non ti arrenderai.

venerdì 12 aprile 2024

Questo presagio


Vita spremuta via da un lavoro 
che l'uomo tradisce e se ne fa tradire
e mai nessuna età dell'oro
non nel passato, né nell'avvenire

Rotoli incespicando e ti sforzi 
di restare in piedi e diriger la barca 
poi i vecchi corsi e ricorsi 
fan disperare di ogni ricerca 

Passioni si spengono - e ormai il rimpianto
è solamente nella ragione 
però son qui, e lo canto 
vive la penna anche questa stagione 

Sia veramente il solo bottino 
che posso salvare dal lento naufragio?
Smentirà mai il destino
questo presagio?

domenica 7 aprile 2024

Non deve percepir sinistra aria

 

Ricorda il tuo proposito avveduto
di medicar visione temeraria
che in un fosso profondo ti ha gettato
non deve percepir sinistra aria,

l’uom che s’avvia a vincere un agone
se tu devi rischiar, già sei in fallo
della partita ben non sei padrone
e lo svantaggio, dèi recuperarlo.

Afflato sopraffino fu reazione
infatti, ad un errore sopra il campo
commesso, in acerba stagione
e sempre accompagnato dal rimpianto

di non aver peccato – e ora la penna
postuma attiva qui il suo lenitivo
potere, ed alza ancor più su l’antenna
a dir qualcosa d’onnicomprensivo

che t’impedisca di far nuovi errori
e t’avvolga di un fulgido mantello
saggezza pronta a dimostrarsi fuori
nel conquistare il prossimo tassello.

lunedì 1 aprile 2024

L'amaro infinito


Quanti hanno unto le ruote del bene?
Solo sabbia, bastoni e fardelli
E quando il mondo esplode
forse qualcuno merita di essere salvato?
L'anima resta uguale
chi ha goduto e ignorato
continua a volerlo fare
Chi si è dato financo all'eccesso
crede di volersi risparmiare 
ma il superio gli chiede 
altro e altro ancora 
E impazzano i ladri
d'onore e gloria
i creatori e i veneratori
dell'apparenza 
i sottrattori di sostanze vitali
gli ingordi 
gli assassini del bene 
quelli che complicano 
e allontanano dalle mete. 

Io non so più inventare la speranza. 



mercoledì 27 marzo 2024

Unico viaggio


D'unico viaggio non conosce i fanghi
gli ingorghi, gli accidenti l'uom comune
né quant'esso ti logori ai fianchi
e bieco assai ti giudica il suo lume

che solo vede a un palmo dal suo naso
gli oggetti brama che gli stanno intorno
e la natura stessa vieta il caso
d'un volo discostato dallo stormo

È già lo scopo a dare senso ai mezzi
se lui non vede il primo, è ben scontato
gli sembrino assai stupidi, o anche pazzi
gli atti di un intelletto più dotato 

Per sempre biasimevole e vizioso
debole gli apparirà l'agito nostro
così il pensiero - e incontrovertibile
sarà il giudizio: siam di lui l'opposto.

La mente avulsa porta a un'esperienza
che estremizza bene i suoi pensieri 
sicché più passa il tempo più ripulsa 
riceve dai comuni lor sentieri 

Astuto devi muoverti - a sventare
ennesimo uno sfregio alla giustizia 
se questo avviene, assurgerà il tuo spregio
a voler l'ecatombe della razza.


Nobile stridore eterno


Ma stride ancor l'universo in me
sin che ogni pezzo ha trovato il suo posto 
draghi e unicorni godranno di sé 
regno vedrà il suo fasto 

Basterà la mia vita a smistare ogni cosa? 
Reggerà la mia spada l'ardita bandiera? 
Sarò suddito o re di ciò che mi accada? 
Uscirò vincitore dalla vecchia era? 

Solo mio è il modo in cui vedo il mondo
sì che proteggerlo deo dal profano 
sino a sospingerlo dritto nel fondo
a far combutta col vile pantano

Si spegneranno le sue pretese 
nemmeno concepirà un rivolto 
si scorderà di lanciare offese:
Viva il nobile, abbasso lo stolto! 




domenica 24 marzo 2024

Infida genesi


Tre giorni ancora tra le multe infami
persi - ché il tempo nostro nulla vale
rallentan la mia vita i subumani 
il vischio nelle già rigide scale 

Rammento ora gl'inferni del passato
laddove ogni fattore era ostile 
alla vita di un giovane iniziato 
che dovea traversar quel bosco vile

Io stesso non stimavo rettamente
distanza tra la mente mia e l'altrui
e mi trasvalutavo atrocemente 
influenzato da quegli antri bui

Dubitar di sé stessi, discuter malamente 
con argomenti acerbi e inefficaci
dover ingoiar rospi - disgustosamente
e ignorar chi saremmo diventati 

La nostra volontà è oscuro sentore 
inizialmente - si scopre nel percorso
e in ogni altro ruolo sei attore 
lo sai, però t'impegni nel discorso

Sinché tutto si sfalda, com'è ovvio
union partita da una forzatura
e solo ultimamente l'uomo savio
accetta una parzial contronatura

che prima era assoluta, e lui infatti 
la respingeva: ora la ricerca
come una sponda amica, che rimbocchi 
le maniche verso una nuova meta 

Dovuta alla stanchezza è questa svolta 
e all'animo desensibilizzato
a tutte le questioni che una volta 
vedevano il filosofo incendiato 

È solo quiescente quel vulcano 
e rivoli ancor sulle sue pendici 
scorrono verso il mare che, profano 
ribolle e ignora ben le sue radici 

Ma poco vale il denunciar le colpe 
l'infida genesi di quanto è stato
prima che sia compiuto un nuovo golpe 
da lì, tutto sarà trasvalutato 

Io la racconto a me questa poesia 
che nulla di poetico ebbe invero 
se non la resistenza che fu mia
con la mia penna a sfidar l'impero

E ai miei discendenti la rivolgo 
che tutto sapran cogliere e andar oltre
concreti sottomettere il volgo
lungi schiacciati sotto la sua coltre.




mercoledì 13 marzo 2024

Della stessa passione


Della stessa passion si spegne il foco
che ti ha sbattuto - e ch'è l'anima tua
cos'altro mai ti può tener in moto
un lido che discosta la tua prua?

Ma tali son le spiagge che - frementi
promettono piaceri e distensione
e ingannano quel cuor che si cimenti
in sforzi alieni alla sua inclinazione 

Tal più che quel curioso spegnimento 
fu frutto dell'ossigeno calante
e del calore umano che - rammento
con me ha tenute chiuse le sue ante 

Cercasti compromessi che - perdenti
poco sollievo al tuo scoramento
donarono, ma ora illuminanti 
confermano un pennuto controvento 

È un po' più forte che gli scorsi anni
ma non ha tratto molto dalla vita
tale da esser davvero in nuovi panni
e ancor la vede tutta in differita 

Se la vuol densa e già, riparatrice 
di ciò che gli mancò, dee continuare
il viaggio lungo falsa direttrice:
irto d'infidi scogli è questo mare!

Il ricatto economico ti bracca
non puoi creare in queste condizioni
ma vender ciò che hai - anche se spacca
presenta bieche controindicazioni

A men che tu non celi il gran progetto 
che retrostante anima anche i versi
lo custodisci in un luogo protetto 
ché quelli, in sé, son meno controversi

Fu quel progetto - acuto ed infinito
di cui forse non ci son precedenti 
a dare ad ogni passo grave attrito 
e ovunque lo stridore dei miei denti 

Ma ho tenuto duro, e giustamente 
ché su basi d'argilla non si erge
impresa gigantesca - e una favilla
sì fioca non incendia il continente 

Non so io d'altri che si sia disperso 
entro sì tanti rivoli alieni 
né che fosse così tanto diverso
dai pesci cui i mari sono pieni 

Nell'epoca peggiore in assoluto
per creazioni di filosofia 
ma ancora ingenuo eppure risoluto 
io debbo proseguir per questa via. 




martedì 5 marzo 2024

Verso i pesci d'oro

 

Se ancor a decollar e prender quota
tu stenti, e ancor soccombi alla fatica
se ancora stride in te cattiva nota
che viene da lontan – voce nemica

allora si daran raccolta in te
i demoni – ed il clima bellicoso
di colpo trincerà molti perché
ed altri ne darà, duro, impietoso

rinnegherai martirio e pacifismo
bramoso, nel midollo, di vendetta
confermerai che regge l’egoismo
il mondo, e vorrai prender la tua fetta

spietato contro chi, atrocemente
ti fece torto – e raddoppiar la posta
ma questo staglierà nella tua mente
filosofia di guerra: e ancora fosca…

sarà la tua vision, che vuol sancire
la verità, ma più metterla a frutto
la sorte tutta intera sovvertire
sinché ogni nemico sia distrutto.

Poi il sangue defluisce, coi pensieri
altro paesaggio esterno ed emotivo
allevia il mal di oggi e quel di ieri
e l’ansia che ravvolge il combattivo

non sono tutti come quegli infami
che più ti hanno ferito – e crolleranno
nel tempo per le loro stesse mani
senza che tu debba darti tanto affanno

saranno disprezzati, e altre persone
ti porgeranno mani più gentili
menti più rette ti daran ragione
stagliando entro di sé i giusti profili.

Certo che le visioni unificanti
abbandonare devi – e omai lo hai fatto
ti hanno ispirato acuti e tristi canti
da ogni rupe, bosco, nero anfratto

in cui ti sei trovato sulla scia
di chi folle volea salvare il mondo
portarlo intero sulla retta via
totalitario – puro fino in fondo

tutti troppo diversi siamo, e poi
la virtù è poca - e sceglie ciò che ama
se vuoi tutto a misura d’aristoi
t’aspetta tempo perso e sorte grama. 

Puoi esser più felice, così semplificando
gli scopi, sino al disfacimento
che tutto investe, non importa quando
né se sarai tu degno di rammento

il mondo è sterminato, così la storia sua
fatta d’intrichi su cui non puoi far luce
confondono la poppa con la prua
molti – e senza alcun volo audace

approdan quieti alla felicità…
tu vuoi risponder ben a ogni domanda
severa ti proponga la realtà
dando il suo proprio nome ad ogni landa

ad ogni frutto, fiore, ruscelletto:
tu parla meno e pensa a pescare
i pesci d’oro – non lasciar negletto
il solo tempo in cui poter gioire. 


mercoledì 28 febbraio 2024

Ideologia


Teologia è teleologia 
I nostri dèi sono i nostri scopi
Si danno agone nel nostro corpo
Quando esso s'indebolisce
prevalgono gli dèi minori
Quando è giovane e forte
gli dèi maggiori hanno la nostra venerazione
e i sacrifici in loro nome 
costano meno - perciò
li facciamo. 

Il liberalismo venera solo gli dèi minori

Divenire tollerante significa 
abbassare le ambizioni 
non si tollera per rispetto
ma per indifferenza 
L'intolleranza, tipica dei regimi
e delle religioni 
non è più necessaria
a raggiungere lo scopo - dio
e si sposta solo alla difesa dei fondamenti
che sorreggono gli uomini piccoli.

Il Nichilismo è davvero possibile?
Può morire un dio senza lasciare spazio 
ad un altro - che prevale su di lui?

Finché esistiamo, vogliamo 
e quando dubitiamo e siamo immobili
siamo invero combattuti internamente 
L'agone tra gli dèi non ha ancora
sancito un vincitore. 


giovedì 22 febbraio 2024

Lugubre presagio


A ribellarti stai contro il disagio
eterno di chi vivere non può 
come vorrebbe - e il lugubre presagio
che dalla morsa mai non uscirò 

Strade si chiudono, altre sono aperte
ma provocano nausea da lontano
e nella tua le rene son deserte
per un viaggio infinito e disumano 

Di cui mancano i viveri, peraltro
e morte non accetti mai del tutto
delle pulsioni - e vivere in ritardo
par meglio che non vivere affatto

Ma il tempo presto casserà il problema
assieme a lei che vige imperterrita 
Diversità - che impone un solo tema
tragico allo spartito della vita

Invidi chi è qualcuno - e muore meno
tutto sommato, è colmo d'alti e bassi
o chi non è nessuno e sta sul treno
godendo dei suoi piccoli possessi

Ma altri non si può esser da sé 
devi dar sbocco al tuo mazzo di carte 
che sembra ormai impossibile perché 
ti sei fottuto a regola d'arte

Passato t'incapretta impietoso
dall'altro lato la stupidità
non può comprender quanto maestoso 
fosse il tuo sguardo sulla realtà 

E tutto sottosopra è giudicato
oggi come allora e già domani
tutto viene distrutto ed umiliato 
ciò che dall'alto venne ai subumani

A ripiegar sul piccolo ci provi
ma esso è regolato da costoro
ti uccide - ed il bello che ci scovi
è a quest'inferno flebile ristoro

Troncar la strada e insorgere improvvisi
l'hai visto mille volte: è suicidario
non puoi rappresentar che pochi visi
perduti come il tuo nel circondario 

Poter ricattuale non possiedi
già che nessun dipende dai tuoi canti
lo scomodo sgabello su cui siedi
è forse condiviso? Si, da quanti?

La vera soluzione è sì lontana
o sai che non esiste: è un elitario
gruppo di menti elette in quarantena 
dal mondo gretto, bieco e più falsario

Il tempo terrorizza e rasserena 
che tutto finirà naturalmente 
un giorno ci sarà un'ultima scena
combatti e attendila pazientemente. 


martedì 20 febbraio 2024

Tu che devi salire


Non credere ingenuo che la preda
si offra chiara a te, e si metta in posa
accessi sono molti sulla strada 
per chi pigro non è, e per chi osa

Ma caccia si raffina e si evolve
si vuol più confortevole e sicura 
e tanti nodi assieme vuole sciogliere
dedicandosi alla ricerca pura

Ti devi conquistare spazio netto
in cui puoi proseguire fermamente 
libero dal dominio bieco e gretto
che già s'impose precedentemente 

Esperimenti furon scoraggianti
ce ne sarà poi uno sopportabile
che non costringa a ripiegar nei canti 
la rabbia per sto mondo miserabile 

E al punto di partenza ti riporti
tu che devi salire agli alti cieli
e ancora prima di finire morti 
ne scatti bella foto e la congeli. 



sabato 17 febbraio 2024

Nessun taglio netto


Torna il passato per biechi richiami
giustizia non fu fatta e duole in petto
urge la vita e sfugge dalle mani
a nulla già puoi dare un taglio netto

Agli alti afflati, a indebiti confronti 
a pragmatiche svolte, a bei teoremi
a rabbia che rovesci a piene sporte 
su uomini che son del mal gli emblemi

A chiuderti in te, a estendere il campo
a scordare il passato e farti torto
al non sentirti più quel ch'eri un tempo
a gemere perché è sempre più corto 

Assolverti sereno, poi chiederti di più 
a lavorar, poi rifiutare tutto
a dare una speranza alla virtù 
a sentenziarla morta, in grave lutto

Se c'è qualcosa che mi rappresenta
da poter suggellarlo in uno stemma
è un uomo solo, perso alla tormenta 
per sempre attanagliato da un dilemma. 


venerdì 16 febbraio 2024

Sol dalle frasche


Qui intorno a me c'è tanta morte
spinosa freddezza, e vita non verrà 
dagli esseri umani. Sol dalle frasche 
e dalle pietre che grondano storia, 
da stralci d'antichi spiriti, da fulgidi
concetti afferrati ed oggetti,
da amori inventati e la sparuta penna. 
Indomita, su ciò che mi uccide. 


Sperando forse


Che ancora io sia qui già mi stupisce 
che resa non sia giunta in questa landa 
che il passo e il pensier mio tutto tradisce 
che sguardo mio dall'alto ancor non scenda

Fatico a scorgere ov'il mio cuore tenda
stanco si posa, illuso, a ciò che non lenisce 
di un lavoro alien la falsa sponda
la prospettiva presto intristisce 

La penna del filosofo s'accende
ancora in piè su qualche buona pietra
al pessimismo tutta non s'arrende
sperando forse in una zona sacra 

Là fuor tutto lo umilia e lo bastona
la sua ragion schiacciata dentro sé
ancor vuole trovarci roba buona 
in luogo che rimane avulso, ahimè 

E tutto si conferma e si peggiora
conflitti e fosche anime plebee
quello ch'è oggi è tal com'era allora
non v'è spazio per le migliori idee

Voglia di amar si logora e delude 
si rilancia nel tempo, già passato 
stagliata in paesaggio che si chiude 
e non concede scorcio appassionato

Ciò che hai da dir è troppo - e lo dirai 
a sprazzi: tutto domina il male
nemmen gli errori tuoi correggerai
ed il futuro ne vedrà lo strale 

Chiedo un aiuto che non può arrivare 
non mi soverchia la desolazione 
ma quanto le idee nuove siano care
appieno non può dirlo alcun sermone. 





lunedì 12 febbraio 2024

Monito della bruma collinare


Ma gli elfi noi bisogna farli esistere 
e tanta forza ancor può ritornare 
facendoci scordare di desistere 
e azione col pensiero conciliare 

domenica 11 febbraio 2024

Strappar la verità


La fulgida intuizione mattutina 
che triste aveva scorto un'ingiustizia
seguire come un'alma peregrina
volevi - e non gettar quella primizia

Ma chi la impose già, volea il contrario 
troncare brutalmente la ricerca 
spianargli contro tutto il circondario
che ignora quell'errore e lo rimarca

Riguardano i valori ed i principi 
pilastri del mal sono culturali 
non possono donare buoni auspici
danni si estendono - esponenziali

Nessun li può affrontar, se non colui
che acuto ne sentiva lo stridore
ma l'agguerrita armata dei plebei
si trova contro - e cresce il suo rancore

Così deve strappar la verità 
comporla ben sul campo di battaglia 
non tesserla nella tranquillità 
d'ivorea torre - ed ogni dì s'incaglia

Manca così il lindore dei bennati
ai suoi concetti - ma l'epicità
compensa quello che non sono stati 
raccolti ben dalla felicità 

Però hanno fatto breccia nell'ignoto
giovane spada allargherà lo squarcio
testa di ponte del pensiero in moto
penetrerà - a consentir lo sbarco.


sabato 20 gennaio 2024

Bilanci pendenti


Donde partisti per l'universo
da un suo recesso squallido 
tutto ti diede storta e
rozza mannaia
ignara di benessere
ancor devi congelare
ferite inguaribili 
e andare oltre
vivendo sul ghiaccio 
Sei stato un azzardo tale
da odiare gli azzardi 
e volere l'opposto
Oggi un fioco sole invernale
irraggia uno scempio 
epocale e umano 
tocca un fallimento ideale
costato una fortuna 
Provi ad amarti tardivo
come nessuno fece
te compreso 
ed altri decenni
a sistemare il rottame
della tua vita 
ma molta verità 
penderà dalla mia penna.


Niente mai ricomincia, sol prosegue


E appare ancor l'origine pudenda
del mio ripiego arcigno sulla carta 
ché già vuol dir che vita fu orrenda
e ancor a lieti lidi non s'imbarca

Conferma il sempliciotto il suo dominio 
felicità servita sull'argento
non sa se può adattarsi il mio cimento 
tardivo alle regole del regno

Teme diversità si scorga a pelle 
a confermar la sorte sempre avuta 
e invano serbi ancora le tue palle
se il mondo serve sol nuova cicuta

In ogni caso, tutto si dilunga 
la strada per uscir dal fosso ingrato
e ancor ogni confronto ti dilania
e ciò che sei apparso e non sei stato

I moralismi dell'umano medio
sorgono sol s'egli lo prende in culo
i suoi concetti danno solo tedio
dell'egoismo suo vediam l'assolo

e il perpetrar ciò che negli altri sdegna
soltanto rinunciar nell'abbondanza
a qualche inezia - l'esperienza insegna
che l'importante è aver piena la panza

E intatto e fier l'orgoglio, su ogni lato
poi vengono i bei ragionamenti
dopo che ti sei ben abituato 
ad aver sempre il pane ed anco i denti. 

Ancora mi processo assurdamente 
come se non avessi la più dura
sorte - alla mia natura conseguente
seguita in ogni valle ed ogni altura 

Ma in alto io ancor non sono stato 
se non nella vision, e con le parole 
ed or vedo l'intento mio abbassato:
condurre a qualche gioia queste suole

Costi quello che costi - e il superego 
zittisca imperiosa la mia voce 
da tempo non lo spezzo, né lo piego:
ma devo farlo, e salirò veloce

Ei chiede troppo e qui, bieca lentezza 
scoraggia di raggiunger gli obiettivi 
richiama morte e vecchia insicurezza 
conferma tutto quel che già sentivi 

Non voglio più saperne, porca troia 
affronterò i passaggi necessari 
a uscire dall'immensa strada buia
e pochi umani ancor mi siano cari 

Mi parlano ancora del passato 
come di un'acqua da lasciar andare 
il loro è legno sano, anzi, pregiato 
il mio, già, li farebbe sbigottire

Niente mai ricomincia, sol prosegue 
sempre rimane in noi e si rammenta 
e dal dolor ci dona rare tregue 
pare che un vero oblio non lo consenta

Solo narcosi - e la possibilità 
di sciogliere un giorno quel viluppo 
che stringe il cuore, se combatterà 
raschiando il falso via da sé, del tutto. 

Se di alcun gruppo io non faccio parte 
verso di lor non mi sento obbligato 
con me non lo fa alcuno, manco in parte 
ed unico un destin fu confermato 

Se hai dei doveri, hai anche dei diritti 
se nessuno è con te, non sii con lui
vedesti perspicace i lor delitti 
non aver pena della sorte altrui 

Mi son rialzato bene anche stavolta 
quando cadrete considererò 
s'è uom che vale a estrarre dalla sporta 
pietà - ma a tutti non la servirò. 



sabato 13 gennaio 2024

Tra le sue spine ingrate


L'inverno cinge il mio dover ingiusto
spegnendo volontà anche per le cose
che devo far per il vero me stesso
ripiego sulle poesie curiose 

di qual struttura abbia questo impero
dell'ingiustizia - che troneggia intorno
a me, sinché non strido e poi dispero
di vincerlo e dissolverlo, un giorno 

E vecchi immondi chiacchieran del nulla
nel luogo che rifugio alla mia penna
aveva dato - e rabbia non favella
ma nel pensier li elimina e li scanna

Ma sul castello devo concentrarmi 
di cui ogni disturbo, inver, fa parte
tra le sue spine ingrate insinuarmi
dando un colpo alla vita ed uno all'arte

Bieca sventura provien da lontano
dall'alto di chi atavico s'impose
e muove tutto la sua losca mano
ponendo ad ogni vita la sua base

Da qui ogni subumano tiene il destro 
per dare sfogo alla sua bassezza
ed infierir sull'uomo grande e onesto
ragiona sul veleno che l'impesta

Ma questo ragionar trova la strada
ed anzi, mappa tutto il territorio 
che ci insidia e raramente aggrada
raggiunge alto e quieto osservatorio 

Coglie la connession tra i mali arcani 
risorge la speranza che, un tempo 
avrai sapienza di tutti i profani 
che senza indugio scaccerai dal tempio

Vuoi vivere il bene congiuntivo 
a spizzichi tu puoi - ma la battaglia 
per dominar, resta un imperativo 
il male intorno a noi tutto si staglia 

ad impedire, odiare il godimento 
che all'anime migliori spetta tutto
realizzazione all'alto tuo cimento 
prevede vita scabra e grande lutto

E dubbi estremi lacerano il cuore 
sul tuo valor, e gravano apparenze 
l'orgoglio che risorge e poi rimuore
bloccato d'incolpevoli impotenze 

Affina strategia e sii sempre accorto 
contano i risultati e non c'è scusa
per chi giace sconfitto oppure morto
se ignora gli strumenti o non li usa

Ritornerà il passato al tempo giusto 
devi sanarlo, ma per altre vie 
non limitarti in uno spazio angusto
e componi stornelli, e sinfonie 

Spaventa il tempo d'esser troppo poco
non ho rivalsa in versi a questo tarlo
sappia soltanto che mi tengo in moto 
potrei anche riuscire a seminarlo...