Senza la penna sarei sepolto
sotto la coltre delle ingiustizie
prima il malvagio, quindi lo stolto
ammucchiano infami le lor immondizie
Non è possibile agire diretti
o lo farei volentieri
ma tutto là fuori è in mano agli inetti
debbo passar per questi sentieri
Quelli che non han subito nulla
dicon di sbattermene, come se vita
non fosse soltanto odiosa e fasulla
con loro a dirigere la losca partita
È come aver nello stomaco un'istrice
e nel cervello una voce assassina
che mi martella, con ogni suo complice
tanto tirannica quanto cretina
Loro uno scampolo di universo
hanno affrontato - io, tutta la veste
e quante volte mi sono perso
e ritrovato, nelle sue piste
Quella che per me era solo una tappa
lungo un cammino grandioso
per loro era tutto - e la mia fiacca
l'han giudicata delitto colposo
Vi dico una cosa: arriverò in fondo
se trascinandomi oppure correndo
non è importante - ma se non mi arrendo
ribalterò ogni giudizio immondo
Al vostro posto vi metterò
a patire e ululare come dei cani
quel che mi avete imposto, io v'imporrò
senza pietà per i subumani!
Nessuno di voi muoverà un dito
non il pensier, non la penna, né il braccio
il plebeo non è acuto, e neppure ardito
tremerà come un cubetto di ghiaccio
Allora mi implorerà gemente
di perdonarlo, e ridargli la vita
gliela concederò, a patto che il demente
rinunci per sempre a guidar la partita.
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