Islanda

Islanda
arcobaleno sotto la cascata di Skogafoss in Islanda

giovedì 18 febbraio 2016

Torrente



Per un nuovo rispetto - o per starsene quieto
dopo aver violentato le corde più vive
saprà forse il nemico tenere il segreto
che l'avendo coinvolto, gli ritorna ostile.

Ogni uomo, ambiguo, ogni ora vorrebbe
far sapere ogni cosa o sparirla nel nulla
giacché doppio è l'effetto che ne uscirebbe
nulla cosa non sei, ma nemmen così bella.

Han mai fatto gli eroi sacrifici silenti
senza aprire radure in cui gridano al cielo
per rivendicar debiti alle sordide genti
sì da far dubitar d'un agire sincero?

Ciò che umano ti rende, stona ben nel dipinto
però senza di esso, giammai si direbbe
che la forza di un dio ha superato l'istinto
che relega al suo pascolo l'ignavo gregge

Non l'hai preso per giusto, forse l'hai accettato
ma più grande è il disprezzo per chi se ne astrae
è già lui che determina il destino sgarbato
che sia polvere presto, è il compenso che attrae

Che di fronte all'effimera realtà della vita
ci sian ben sullo snodo due atteggiamenti
la si renda più atroce, per riaverla infinita
o la si goda più semplice, per passare silenti

La rinuncia è sempre una costrizione
te la impone quel mondo a cui non vuoi dar retta
se più retta è la linea della tua azione
pone oltre il suo campo la bellezza negletta

Con le quiete passioni si arrampica poco
ma nel cuore dei grandi sono solo quiescenti
quando un grigio paesaggio pone l'animo in moto
l'ha dipinto un pittore con i retro-tormenti

Quando un bimbo impara a fare di conto
gli si faccia presente, alle elementari
che due cose deve essere a pagarle pronto
i comuni difetti, ed i pregi rari

Gli si insegni adesso che non deve contare
su quanto di buono resiste nel mondo
poiché un luogo ingiusto non è lecito amare
si cavalchi la tigre, allor, fino in fondo

Non ho nulla da dire contro la furbizia
contro la prudenza, contro l'accortezza
ma diffido di chi accetta l'ingiustizia
e rinuncia a ciò di cui è all'altezza

Quel che manca oggi, o ci piaga immenso
non è stato mai costruito, il primo -
e il secondo è figlio di chi brucia incenso
ed imbelle attende l'intervento divino

Quando emergi talvolta alle superfici
fai un bel respiro e ti senti in colpa
non ci siano mai state morti e fenici
e di che ti lagni dentro la tua felpa?

Non aver paura di rivendicare
ogni minimo scorcio del tuo regno interiore
ogni vero sgraffio nel tuo camminare
che provenga da un empio, da un inferiore

Non spazzar la polvere sotto il tappeto
non dimenticare, non sminuire
prendi ogni appunto, anche il più inconsueto
conformista è la strada del tuo fallire

Insegui tosta l'idea più strana
pur che lei ti piaccia, purché fosse istintiva
togli i cento strati della buccia umana
e coltiva per tempo, la vittoria tardiva

Non ci sono psicologi, non ci son psichiatri
ci sei tu come uomo – e ti sai capire
sono nel tuo petto, del cuore gli atri
quelli del palazzo da costruire

Tu ti puoi nascondere, puoi aspettare
puoi diventar piccolo, debole e storto
non è sol te stesso – che non puoi forzare
ma ogni paesaggio onde ti sei sporto

Quando sei agli sgoccioli del carburante
ed i tuoi pensieri sono ormai in sordina
non ci puoi pensar più di qualche istante
però devi chiudere la quartina

Per cui questa è l'ultima, lo garantisco
ho già dispensato buoni consigli
a mozzar lo strascico dei miei sbagli
è la soluzione che preferisco.  

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