Per un nuovo rispetto - o per starsene
quieto
dopo aver violentato le corde più vive
saprà forse il nemico tenere il
segreto
che l'avendo coinvolto, gli ritorna
ostile.
Ogni uomo, ambiguo, ogni ora vorrebbe
far sapere ogni cosa o sparirla nel
nulla
giacché doppio è l'effetto che ne
uscirebbe
nulla cosa non sei, ma nemmen così
bella.
Han mai fatto gli eroi sacrifici
silenti
senza aprire radure in cui gridano al
cielo
per rivendicar debiti alle sordide
genti
sì da far dubitar d'un agire sincero?
Ciò che umano ti rende, stona ben nel
dipinto
però senza di esso, giammai si direbbe
che la forza di un dio ha superato
l'istinto
che relega al suo pascolo l'ignavo
gregge
Non l'hai preso per giusto, forse l'hai
accettato
ma più grande è il disprezzo per chi
se ne astrae
è
già lui che determina il destino sgarbato
che sia polvere presto, è il compenso
che attrae
Che di fronte all'effimera realtà
della vita
ci sian ben sullo snodo due
atteggiamenti
la si renda più atroce, per riaverla
infinita
o la si goda più semplice, per passare
silenti
La rinuncia è sempre una costrizione
te la impone quel mondo a cui non vuoi
dar retta
se più retta è la linea della tua
azione
pone oltre il suo campo la bellezza
negletta
Con le quiete passioni si arrampica
poco
ma nel cuore dei grandi sono solo
quiescenti
quando un grigio paesaggio pone l'animo
in moto
l'ha dipinto un pittore con i
retro-tormenti
Quando un bimbo impara a fare di conto
gli si faccia presente, alle elementari
che due cose deve essere a pagarle
pronto
i comuni difetti, ed i pregi rari
Gli si insegni adesso che non deve
contare
su quanto di buono resiste nel mondo
poiché un luogo ingiusto non è lecito
amare
si cavalchi la tigre, allor,
fino in fondo
Non ho nulla da dire contro la furbizia
contro la prudenza, contro l'accortezza
ma diffido di chi accetta l'ingiustizia
e rinuncia a ciò di cui è all'altezza
Quel che manca oggi, o ci piaga immenso
non è stato mai costruito, il primo -
e il secondo è figlio di chi brucia
incenso
ed imbelle attende l'intervento divino
Quando emergi talvolta alle superfici
fai un bel respiro e ti senti in colpa
non ci siano mai state morti e fenici
e di che ti lagni dentro la tua felpa?
Non aver paura di rivendicare
ogni minimo scorcio del tuo regno
interiore
ogni vero sgraffio nel tuo camminare
che provenga da un empio, da un
inferiore
Non spazzar la polvere sotto il tappeto
non dimenticare, non sminuire
prendi ogni appunto, anche il più
inconsueto
conformista è la strada del tuo
fallire
Insegui tosta l'idea più strana
pur che lei ti piaccia, purché fosse
istintiva
togli i cento strati della buccia umana
e coltiva per tempo, la vittoria
tardiva
Non ci sono psicologi, non ci son
psichiatri
ci sei tu come uomo – e ti sai capire
sono nel tuo petto, del cuore gli atri
quelli del palazzo da costruire
Tu ti puoi nascondere, puoi aspettare
puoi diventar piccolo, debole e storto
non è sol te stesso – che non puoi
forzare
ma ogni paesaggio onde ti sei sporto
Quando sei agli sgoccioli del
carburante
ed i tuoi pensieri sono ormai in
sordina
non ci puoi pensar più di qualche
istante
però devi chiudere la quartina
Per cui questa è l'ultima, lo
garantisco
ho già dispensato buoni consigli
a mozzar lo strascico dei miei sbagli
è la soluzione che preferisco.
Nessun commento:
Posta un commento