Islanda
martedì 23 gennaio 2018
Mi perderò in essi
Piante cresciute anzitempo
danno raccolto improvviso
per poi anzitempo appassire
niente li vuole fruttiferi
autori senza tempo
Persone arrendevoli chiamano
"senso della realtà"
la loro passività
dinanzi a essa
Le cose più meravigliose
non accadono
semplicemente perché
nessuno sa crederci
sarebbero altrimenti
all'ordine del giorno
Potrei ricordare
dove e quando ho perduto
una scaglia di fede
e di vitalità
per un colpo bieco
della vita
Ci sono pezzi di realtà
ancora beati
residui di antichi sogni
che ancora resistono
mi perderò in essi
attendendo il mio giorno.
domenica 21 gennaio 2018
Or mi sorride il tempo
Ansia
di comunicare
spesso
sei trappola infida
in
ogni porto amicale
sterpo
s'annida
Lesto,
spinoso, ti farà inciampare
sarà
il tuo passo dolente
ciò
che lo può interessare
è
poco, o niente
Se
il suo carattere hai colto
volgiti
a lui avveduto
devi
riflettere molto
ed
assai spesso star muto
Cerca
di accrescerti dentro
tenace,
investi su questo
sii
del tuo mondo il suo centro
fare
altrimenti, è funesto
Non
premurarti che altri capisca
te
– o tutto quel che hai saputo
serba
il prodotto della tua pesca
non
darlo al primo venuto
Ciò
che è mentale pochezza
nuoccia
alla vita altrui
non
alla tua – e saggezza
è
distaccarti da lui
Non
gli spiegare un bel niente
lui
non si sforza in tal senso
è
un alleato apparente
poco
varrebbe il suo assenso
Quel
che non ha coltivato
che
lo sconfigga sul campo
ciò
che ha misinterpretato
non
gli dia scampo
Già,
mentre tu te la sbrogli
senza
citare ragione
mastichi
bene i suoi sbagli
quel
mascalzone!
Giacché
soltanto il bisogno
può
stimolare la mente
non
sguazza mai in uno stagno
chi
non ci cada incosciente
Non
si lambicca il cervello
denso
di sogni impossibili
chi
non ha i piedi già a mollo
in
sabbie mobili
Or
mi sorride il tempo
può
dilungarsi di più
molto
alla vita consento
non
mancherà di condurmi lassù.
martedì 9 gennaio 2018
Ai grandi spiriti
Io
piano piano mi ci avvicinai
ad
esser lassù insieme a voi
considerando
donde partii
m'innalza
il senno di poi
Troppe
miserie t'avvolsero
non
s'arrestò il tuo destino
ogni
fiducia ti tolsero
la
ritrovasti in cammino
Quand'eri
più piccolino
veste
di protagonista
non
spaventava un bambino
nato
per la conquista
T'allontanasti
ma sempre
tu
conservavi un legame
con
il contesto tagliente
la
società immane
Ma
l'abbandono e i nemici
troppi
– e l'epoca assurda
diedero
orridi auspici
allorché
tutto mi turba
Già,
consumarono l'ego
si
denudò imbarazzato
privo
di ogni ripiego
orrendo
fu imbalsamato
E
senza gradualità
la
tua passione vincente
triste
si accumula con gravità
pesa
sul corpo e la mente
Quando
nel novero delle azioni
comparirà
buono quello che hai fatto
sarai
meno alieno e quattro stagioni
susseguiranno
in un anno perfetto
Ma
per far questo devi prima sfondare
un
muro denso di ferro e pietrischi
che
possa trasvalutare il
nero nel bianco
con tutti i rischi
Giacché
se scendi, quasi alla cima
tremulo
per lo strapiombo
tanto
valeva lo facessi prima
di
rinunciare a sto mondo
Con
le sue gioie bene integrate
cui
preferisti i tormenti
non
rinunciando alle cose invidiate
perse
con sommo stridore di denti
Però
la chimica del sistema
avendo
legato il buono al cattivo
suscitò
in te una reazione estrema:
il
dissociarli, ed averlo tardivo
Grande
premura di tenerli insieme
avrà
il cuore meschino
nelle
lor maschere oscene
fin
quando un nuovo mattino...
...vedrà
scollarsi dal viso il pastone
problemi
di consistenza
dimostrerà
questo mondo buffone
zoppicherà
la sua danza
E
allora ognun si dovrà reinventare
o
non sorriderà più
gioia
su un volto volgare
senza
virtù.
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