Islanda
lunedì 3 dicembre 2018
Tra la feccia con agile moto
Sui terreni allo sbando, dissestati, funesti
inciampo alle pietre della poesia
il bramoso cercar degli onesti
fa che per ogni perdita, una sia mia
ora sai, che talvolta non puoi guarire
la memoria accorrendone tutti i cantoni
sommergendola invece, con un dolce sentire
nel presente progresso che al domani ti sproni
con un colpo di reni devi ben rafforzarti
meglio ancora nel corpo che nell'anima afflitta
da miglior posizione potrai poi valutarti
se terrai questa barca diritta
ma il naufragio intinge di pitture nerastre
ogni tua fantasia di passato e futuro
ne escon sempre cattive minestre
che rigetti indignato davvero
non hai perso del tutto, ora limita il danno
anziché denunciar le cattive intenzioni
la miseria del prossimo, che ti mette in affanno
la vanifichi meglio con provvide azioni
impeccabile nota, con cinico accento
prendi dentro di te di chi tosto egli sia
ma sottraiti al suo lurido vento
o rotolerai fragile lungo la via
devi rendere più indipendente
la tua felicità da quello che odi
pigliala pronta da un altro frangente
di cui più ti piacciano il contesto ed i modi
instancabile lima deve ben consumare
ogni tuo residuo, oggettivo difetto
quanto ai pregi che non sanno apprezzare
non mostrarglieli, dalli a uno spirito eletto
il fatto che al mondo si salvi ben poco
non è il vero problema, ma saper navigare
tra la feccia con agile moto
e puntar ciò che merita amore
imparare a distinguere la virtù apparente
su cui non è lecito mai appoggiarsi
è il tuo viatico a una vita vincente
o almeno, a non disintegrarsi.
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