Islanda

Islanda
arcobaleno sotto la cascata di Skogafoss in Islanda

sabato 23 febbraio 2019

Fatidica immagine


Un'immagine sgradevole può essere il fotogramma, lo snodo ideale di una pellicola meravigliosa.
Concentrarsi su di essa e dolersene significa troncare le linee dell'esistenza, che possono trasfondere il brutto in bello. Ciò vale per le figure storiche – in sé stesse imperfette – della politica, della religione, della scienza e dell'arte; in tutti i loro ibridi, nelle loro tresche, negli influssi reciproci che hanno avuto: ognuna è stata necessaria ed è comparsa al momento giusto, scomparsa al momento giusto, giustamente potrà risorgere.  

lunedì 18 febbraio 2019

Splendore altro



Se il tuo composto tiene tre sostanze
puoi d'esse tu cambiar la geometria
ma sempre sorgeran le loro istanze
e si intercetteranno sulla via

Ma tutte son braccate dall'esterno
divieto stretto di realizzazione
vuoi esser altro, altrove, nuovo, eterno
nello splendor intrinseco al suo nome

giovedì 14 febbraio 2019

Se ancor vuoi sopravvivere



Si sfascia il senso di ogni "ideale"
se "idea" è quel che hai tu qui, disotto gli occhi
e il mondo stesso, se volea cambiare
lo avrebbe fatto già, e senza strappi

Tu parli del "sistema", ma la gente
è ciò che lo compone in ogni fibra
lo guardi ed or sorridi tristemente
spregiando in ogni cuor, ciò per cui vibra

Anima eletta può solo emigrare
laddove non ci sia régia marmaglia
ma qui, non c'è un bel posto dove stare
e solo più accortezza alla battaglia

Meschino tradimento è già prescritto
nella distanza tra il medio cervello
e quello a cui si associa senza dritto
che – manco a dirlo – sta su altro livello

Non c'è un esempio storico soltanto
di uomo virtuoso che abbia vinto
né della sua virtù abbia mai tinto
color che in qualche modo lo fan "santo"

Almeno resti inciso dentro il marmo
della coscienza, che alla buona ora
dovran tutti perir senza ritorno
e mai si presti fede a una parola

Molti hanno gli stigmi sulla faccia
della volgarità e della bassezza
stai però attento a quella che ti piaccia
ché sotto cela truce nefandezza

Da quando il mondo è mondo, esso è stato
degli egoisti, vili, stolti e furbi
che arraffano ogni cosa gli sia dato
senza che dubbio etico li turbi

Sottraiti alle lor zampe, e con le tue
prenditi quel che serve a non perire
se saran cento cose oppure due
conta che siano buone e non nocive

Prima che tutto volga in una pira
ci son decenni in cui puoi serpeggiare
e mentre tutto va alla sua deriva
un libro buono riesce a galleggiare

Qualcun raccoglierà le sue parole
tu nel frattempo goditi una fetta
di vita e attendi che l'immensa mole
di lui consegni a te la tua vendetta

Qui non hai mezzi a porli in condizioni
che infliggere leggero quel coltello
li possa ben straziare, con ragioni
che superano il vero, il giusto, il bello.

Vivendo esasperati ogni cosa
hai sentimenti che non puoi sfogare
ma quando l'idealismo si riposa
diventa assai più semplice campare

Ancor tu odi e ami ma leggero
e forse si soddisfa il sentimento
trova le controparti ed è sincero
nel non voler ambire a un monumento

Se ancor vuoi sopravvivere, è ahimè questa
la formula, che lei ti piaccia o meno
or se non vuoi mangiar tale minestra
tu gettati dal ponte a cuor sereno.

martedì 12 febbraio 2019

Il concetto di sacro


Vuole l'Altezza Altitudine
Finezza vuol Difesa
e Retta Ambizione un salvacondotto
nelle lande degradate
infestate d'identità altrui
non si elude ciò
chi si mescola senza protezioni
verrà urtato ed urticato
e sì guasto vagherà pel mondo
cercando guarigione
cento volte deluso
anche dai migliori

Tutte le culture hanno
il concetto di Sacro

Stavolta si posano
definitivi gli entusiasmi
le ansie del fare e del vivere
la Calma suprema
autoritaria - che affinerai
sentenzierà i Mezzi possibili
e i Tempi della Conquista.

sabato 9 febbraio 2019

Resistere e parlare



Se traversie di dubbio t'invadono eterne
La bieca morte indotta fa ancora capolino
Sei stanco di respingerla, stanco di parlarne
Resistere e parlare è il tuo destino

Potevi avere tutto – nel regno degli eletti
Qui, fu il dovere iniquo - ma negletto
Fu sì il piacere e l'arma dei concetti
Scolpisce la giustizia su un foglietto

Il flebile interesse per ciò che hai da dire
Può spegnere anche in te quel ch'è già smorto
Tu l'hai resuscitato già mille volte ahimè
Ma troppo, si lontano è questo porto

Trovi stupefacente l'indomita costanza
Con cui ti sei appigliato ad ogni pietra
Richiama della vita l'erotica sostanza
Bellezza che improvvisa il cuore arretra

Come puoi affrontare tu questi due macigni
Se il primo ancora spingi sul pendio
Ed il secondo ha occluso vita ai cigni
Che voglion ora diventare Dio?

martedì 5 febbraio 2019

Diamante




Identità stuprata
sbranata, capovolta
masticata &
intrisa di saliva

or vuole sol estinguere
la vita sulla terra

chi verità non pensa
non ha diritto
di pensare

è reprobo assassino

oh ladri d'ogni cosa

vita del diamante
avete soffocato

menata per il fango
di empi sentieri

v'infliggerò il mio ieri
nell'alma e nelle carni

sempiterno

come il falso
marchiato a fuoco
nel vostro cervello






venerdì 1 febbraio 2019

Non abboccare all'amo


Sei stata un’avvisaglia o un tradimento
voce che richiamasti alla realtà?
Sai che voleo sfidarla a tutto vento
Stanco di ritrovarmi sempre qua

Se sottovalutai di ogni diverso
Vera distanza nelle percezioni
Dall’uom comune – allora non c’è verso
Che alla giusta causa tu li sproni

Rischi di essere solo, e ogni entusiasmo
Frena e già si tramuta in nuova angoscia
Che l’insidiosa lama del sarcasmo
Sola s’insinui in te e più non ti lascia

Ma dove sta il ripiego? Non è vita
Quella che – morta in te – vuol proseguire
Verso un disegno vago – chiuso in sé
Che t’accompagni cupo all’imbrunire

Da umiliazione vanno preservati
Quelli che in sé stessi erano gigli
S’erano forti, son degenerati
Non possono guidare i loro figli

Direttamente – e ancora non s’elude
Il tempo d’intermezzo tra me e te:
Quei che non visse, però il sogno vide;
Quei che lo vive appieno su di sé.

Dio, quanto durerà quest’altalena?
Io che non sono giovane né vecchio
Sempre sarà più dura sulla schiena
Vita non tua, riflessa nello specchio

Come la tua immagine distorta
Su quella superficie di coscienza
Che molto del passato invero scorda
E si ritorce in te con insistenza

Finirla qui non voglio – ho ancor rispetto
Del mio corpo e di ciò che posso fare
Di buono per dovere e per diletto
Ma sono guasto e pieno di rancore

Sai che non basta mai la volontà
Ci voglion condizioni ben precise
Per vincere e ottener la libertà
Per farti rimbalzare frecce e accuse

Poni di costruirle tutte quante
Non abboccare all’amo che ti vuole
Straziato a terra – questo è l’importante
Se non si vince, ancora non si muore.