Stanco dolore opprimente
dentro l'ingiusta ramaglia
il corpo avvisa la mente
di non mollar la battaglia
tu devi dir cosa nuova
tale è la tua vittoria
verbo che il vomere smuova
a dissodare la storia
pria nel concetto e poi
presto
in altra generazione
sotto un signore più
onesto
prenderà piede l'azione
senza il coraggio nessuno
mai coglierebbe progresso
starebbe sotto il suo
giogo ciascuno
glorificando chi ce lo ha
messo
per mascherare poi tale
viltà
si faran vanto di avere
sol soggiaciuto a una
necessità
sì d'aver fatto il loro
dovere
invece hanno aggravato la
vita
della generazione seguente
oppur la regola istituita
pone la loro fazione
gaudente
nel primo caso, o nel
secondo
trattasi di tuoi nemici
ergiti fragile contro sto
mondo
sol l'eroismo può dar
buoni auspici
per fare già giustizia a
te stesso
par tu la debba fare a
ciascuno
che sia la vita il
processo
che porta i molti ad
essere uno?
Se pur non annoti ogni
nota stridente
ci ricordiam ciò che ci
ha fatto male
dentro di noi si conserva
il movente
ossia il completo guarire
dal male
quel che non riesci a
giustiziare
ti può condurre a cambiar
concezione
forse son meno, le cose da
amare
e hai rispettato un
mascalzone...
troppo buoniste le
ideologie
concepite finora, questo
io fiuto
e anche parlando per
allegorie
debbo sancire chi va
scremato.
Mentre s'innalza l'odio
nemico
il parossistico sdegno
risponde dentro l'intrico
il mio – che lascerà il
segno
chi fa il bene apparendo
malvagio
dimostra onor clamoroso
chi fa il contrario è
l'essere odioso
ma
sorge un duro presagio
che vi
sia legge del contrappasso
a
sbugiardare i viziosi
per
quanto lento, avanza il mio passo
verso
obiettivi grandiosi.