Islanda

Islanda
arcobaleno sotto la cascata di Skogafoss in Islanda

mercoledì 25 dicembre 2019

La notte che disteso avea il tuo corpo


La notte che disteso avea il tuo corpo
ti svegli come l'abbia preso a pugni
per ore mentre tu eri dissolto
non so se esatto sia chiamarli "sogni"

Ha emerso alla coscienza piaghe interne
or devi sistemare lo sconquasso
causato dalla lotta a fasi alterne
che dentro te, la notte, ha mosso il passo

Se quasi atrofizzato è il tuo istinto
vitale, tu non sai se ancor convenga
provare a ridestarlo o darlo vinto
e ancor non sai se alcuna se lo prenda

Realistica vision non ha nessuno
di ciò che atrocemente è andato perso
ti dan consigli fragili al profumo
ambiguo di speranza e del suo inverso

E ambiguo io sarò ancora a lungo
se la mia causa, ad esser sostenuta
necessita di gioia cui attingo
soltanto se l'ho vinta o rinnegata

Conflitto identitario con quest'epoca
risolve in questo circolo vizioso,
coerente alla teoria è la mia pratica
non s'aggiusta ad un mondo difettoso

Ma sia vita mondana, sia missione
richiedon forze e vogliono denari
e del sistema bieca la ragione
fa i posti ancor spendibili assai rari

Il furto storico, ignobile delitto
si aggrava ed ha segnato la tua sorte
si staglia in un futuro derelitto
raggiunto in una quotidiana morte

Terreni da sondare sono espansi
non già ridotti con le forze e il tempo
son sempre nuove sfide che tu pensi
di già accettate, in pieno controvento

Travolto dall'ondata dei contrari
giudizi capovolti, e concezioni oscene
come la propaganda dei falsari
montata nelle hollywoodiane scene

E ancor rimpiangi un fraterno luogo
patria che consentisse l'istruzione
giusta che spetta intera a un nobiluomo
sfogata nella vita e nell'azione

T'affliggi l'autostima, ancora ignaro
ti manchi già un aver e non un essere
non puoi nutrirti solo di un amaro
destin che scopre lente le sue tessere

E ancor contatti umani tu raccogli
convinti di esser utili – e sbagliando
ti portan fuori strada e se ti sbrogli
lo fai più duramente battagliando

Provato, non avrei altro da dire
se non che pienamente mai non dice
la penna ciò che vita fa patire
né può intuire mai dove conduce

Se tanto ho detto, che le mie parole
possan finire ancor non ho temuto:
eguaglino complessità e la mole
del mondo come io l'ho conosciuto.


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