Eterna s'etterna l'eternità
dell'epico inferno dell'esistenza
mirante attimi di libertà
in cui del prossimo può far senza
E stridon stridenti le nostre strida
braccate nell'ingranaggio sociale
del nostro pianto il prossimo rida
e strazi carogna del nostro animale
Spesso pentiti di bieco altruismo
che ci piegò per anime indegne
vittime siam di nuovo egoismo
che il soffio del nostro animo spegne
Il nemico di sempre non può capire
soltanto esponenziare la pena
nell'antro immenso del divenire
la sua presenza domina oscena
Ci raggiriamo in preda al terrore
di quanto di male possa accaderci
quanto all'origine del dolore
noi la scrutiamo con occhi guerci
Giacciamo tremuli per la nostra sorte
d'esserci ormai compromessi
bramosi di rimescolar le carte
che buone ci diano nuovi possessi
Se ancora ammiccano anse lascive
e materiali ottenimenti
li perseguiamo - tornando all'ovile
dopo idealistici sbandamenti.
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