Spenta la malattia storica
Dal mondo restituito a me stesso
Giunge alla vita una nuova carica
Sebbene il cuore ancor sanguini oppresso
Senno di poi, la realtà di prima
Dimentica - eppure non puoi accettare
L'atroce torto, che vuol per la rima
Un giorno vendetta sua consumare
Riconquistai la reazione diretta
Che il volgo, brutale, spianò a mani basse
Seimila volte - "giustizia è vendetta"
Con o senza ragion, basta che si sfogasse
Istinto che ragionò abbastanza
Il mio - si riprende il suo flusso impetuoso
Sulla scena proietta una nuova danza
Molto più impavido, freddo, orgoglioso
Mi intrappolarono in tali lacci
In situazioni sì proibitive
Da fraintendere - anemici - molti coraggi
Dalle reazioni non risolutive
Or che bandiera è molto più chiara
E anche più semplice - debbo agguantare
La bruta forza, che segna e che para
E la posizion da cui trionfare!
Nessun commento:
Posta un commento