La nebbia al mattino, ingannevole
conferma di un sadico inverno
tappa d'un sentiero inagibile
tirannico dall'interno
Per viver dovevo appoggiarmi
al mondo così come sta
lo faccio solo per distrarmi
ma ancor: la mia vita è di là.
Io so perché la gola è secca
e il cupo travaglio interiore
ma l'osso di questa bistecca
eccede nello spessore
Corrodo negli anni più ingrati
indomito questa muraglia
arcieri vi sono schierati
intesso d'acciaio una maglia
Stridore delle fondamenta
si trasmette sino alle cime
e l'albero nella tormenta
perde le foglie e trova le rime
Silente e chiassosa menzogna
ci piaga e da tergo moltiplica il fango
il piano inclinato m'insegna
che muoio se dal battagliare m'astengo.
La realtà molteplice devo scremare
cogliendone la quintessenza
mi servirà per risparmiare
le forze ed alleggerir la coscienza
E quanto alla formula - nuova e sicura
dev'esser la chiave di tutto
del suo creatore la cura
e ricostruzione d'un mondo distrutto.
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