La nostalgia del verso ti fece alzar la penna
prima d'aver dinanzi agli occhi - terso
profondo scorcio e nuovo - colpo in canna
buonissimo e mirante l'universo
Ché spande innanzi a me la vita, sì bramosa
d'aversi e di comprendersi, in questa doppia sfida
immensa per un corpo e un'anima che osan
ghermire ogni bellezza laddove si annida
Tu devi dissodar cento terreni
quest'avido languor si fa sentire
le tasche sono piene già di semi
ma dei piantarli e farli divenire
La notte ancora grida il suo acre malcontento
la rabbia stringe i denti su ciò che, angosciante
per gli altri fu la fonte di quieto godimento
s'insinua ardito e nero il mio riscatto serpeggiante
Qui darò un colpo al cerchio e uno alla botte
pur lenta, mai non molla la battaglia
già studia ed intraprende nuove rotte
fa meno strada e meglio - e men si taglia
Sembrava sempiterno il prezzo da pagare
così eccessivo e iniquo, per lunga fama e gloria
resistere dovevi - sol per quella gustare
ma curiose sorprese son nell'aria
Tutto questo sentiero è ciò ch'è interessante
ed a scolpirti l'anima è invero necessario
travolgerebbe l'onda il principiante
secondo tempo, qui, sembra primario.
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