Tener la fiamma accesa del pensiero
verso gli scopi eccelsi – eroico resta
già che la volgar mola sul sentiero
l’ignora, lo strapazza e poi lo pesta
Ne strascica il cadavere umiliato
per qualche metro avanti, poi lo scorda
ei si ritrova inerte sul selciato
temendo che bestiaccia ancor lo morda
Indomito all’interno, si riattiva
si mette in piedi e trova le ragioni
espelle il falso, affinché non viva
eterno in sé, e tra i suoi neuroni
Si coccola e si ritorna appresso
dopo aver contenuto quel nemico
brutale – che con lame di disprezzo
la strada si era aperta nel suo sito
Non sanno che stai sollevando il mondo
votato a metter ordine e purezza
in lui – e quanto più pensi profondo
tanto più cadi da maestosa altezza
Colei che spetterebbe al nostro spirito
ma non vi arrivi neanche se combatti
intrepido – e malgrado ogni merito
soltanto sulla carta ti riscatti
Così tu guardi indietro alle parole
vergate puntualmente nel passato
sperando che già queste sian le leve
che possan ribaltar chi ti ha schiacciato
Vedi la parlantina più leggera
ed efficace d’uomini integrati
scorretta quanto può – e in questa era
conferman lor ciò che son sempre stati
Volgari sempliciotti, che non sanno
dei lor problemi essere la causa
o almeno complici - e rivendicano il danno
che han subìto, o il moto senza pausa
Quest’ultimo potrebbe ben fermarsi
animato da mente più avveduta
e il primo astutamente evitarsi
ma la composizion social non muta
Filosofia col tempo il tutto muove
ma non deve aspettarsi proprio niente
dal volgo – se non feccia che ripiove
sulla sua testa inesorabilmente
Se il pensator dianzi a sta realtà
tuttavia non facesse il suo lavoro
o lo compisse senza serietà
sarebbe ebbene ottone e non già oro
Lui deve attraversare il tempo inviso
ma saper quando è il caso di ritrarsi
coi remi in barca e puntare il naso
a un bene che ancor possa realizzarsi.