Islanda

Islanda
arcobaleno sotto la cascata di Skogafoss in Islanda

giovedì 15 giugno 2017

L'odor delle rose


Tornano i diavoli alla riscossa
angeli esausti per l'oppressione
logori al mondo, che ad ogni mossa
sembra puntare alla lor estinzione

Lo scuotimento sempre semplifica
ogni teoria ed ogni piano d'azione
poiché rende cieche le forze che amplifica
muove il tuo braccio a impugnare il timone

Poi ti raffreddi e vedi le cose
meglio per quelle che stanno
sono eccitanti ben quelle pose
ma se le persegui hai solo del danno

Solo l'azione è risolutiva
ma se vuoi vincere, devi accumulare
tanta potenza in stagione passiva
devi resistere, devi studiare

Hai ripensato sì tante volte
questa cruciale questione
ma le obbiezioni sono ormai state accolte
alla sbrigativa fazione

Pertanto ancor ci saranno tornanti
a suggerir faticosi un riscatto, che
rapido, tronchi i pensieri ed i canti
e veneri orben solo il Fatto

Ma pronta esperienza, come acqua fresca
spegnerà quieta tal fantasia
quasi che fosse nube molesta
di vespe, da spazzar via

Troverai sfoghi all'istinto accaldato
nelle corsie dello sport e dell'arte
sa questo giovane, ormai attempato
meglio mimar la sua parte

sa l'accortezza di cui c'è bisogno
porta la mano alla fronte
quando ripensa a quel segno
che gli ha solcato la scalata al monte

e si consola vedendo che esso
si staglia anche là fuori e sul foglio
che non si è dunque sol compromesso
ma ha ipotecato la futura erba voglio

Si riconferma che proprio nessuno
potrà far gesto, senza teoria
che disarcioni i potenti dal trono
e fiero inauguri una nuova via

questo significa che non devi invidiare
né confrontarti con chi si ritaglia
la sua piccola fetta (piena di fiele)
di protagonismo, in qualche battaglia

Sei ora scettico circa il rimedio
estremo - dell'arma più selettiva
che annienta chi vuoi e rappresenta il premio
della ricerca più proibitiva

Né democratico né totalitario
dovrà forse esser lo Stato futuro
ma meritocratico, col solitario
principio di non guastar ciò che è puro

ma non vedo bene imposta divisa
di quasiasi colore, ad uomo qualunque
che d'oggi la vesta, come la sua chiesa
quando può averne anche quattro o cinque

e presto si stanchi di quel colore,
di quella foggia, di quel tessuto
o nemmeno sappia cosa voglia dire
essendo sempre più stolto che acuto

e ciò valga ben per le parole d'ordine
o pensier che si vogliano incisi nel marmo
sian come la creta, ossia siano morbide
e siano anche pronte ad andare in letargo

tanto se ne stufa anche chi ci ha creduto
e financo quelli che li hanno coniati
e tanto hai parlato, che vuoi restare muto
e che ti si perdonino quelli sbagliati

del resto anche quando eran tutti schierati
uomini e donne nell'identico gesto
in quanti modi venivan pensati
e sentiti quegli usi, se vuoi essere onesto?

Non inganni dunque la superficie
che s'increspa e si sfalda quando il mare si muove
l'aver dato un'unica direttrice
non vuol dire che tutti ce l'abbian nel cuore

...ed il cuore invecchia, si ammala e poi muta
vede sì evolversi le sue passioni
e ciò che era oro alla stagione passata
adesso è piombo che grava sui rami

Un concetto appare abbastanza fulgente
sì che io possa credervi per qualche tempo
che vittorie che vincano "moralmente"
siano consolazioni di vecchio stampo

non si dee trincerarsi in un regno di favola
che ben voglia premiare il perdente
lui che sta a logorarsi per la vuota sua tavola
o per esser schiacciato, con l'orgoglio morente

sembra invero che solo la vita t'insegni
il suo essere degna di aversi talmente
da svuotare sì gli otri di tutti i suoi regni
e si perda soltanto forzatamente

questo mi dà speranza di vivere meglio
quando meglio conosci il valor delle cose
spero di essere nato abbastanza sveglio
da sentire ancor vivo l'odor delle rose.


domenica 11 giugno 2017

Illuminazione



I falsi (o falsari) sono i deboli
e tutta la loro vita
e il loro mondo
è di un livello inferiore

Verità è solo la forza somma
la perfezione che si raggiunge
purificandosi dai deboli.

L'Intelligenza vuol scremare
La Volontà vuole intelligere

due frasi equivalenti

Per eliminare la menzogna 
devi uccidere i deboli 
(gli stupidi)

Vediamo come il rozzo
urtato nelle sue abitudini
e portato alla diatriba etica
si spazientisce, condanna
e torna con la coda tra le gambe
al suo aratro o similare
che gli dà sicurezza
lui lo chiamerà "valore"
ed in effetti...per lui ha un valore inestimabile
come la congrega di affini, in cui parimenti
egli si è sempre appoggiato e di nuovo si rifugia
un debole non può gestire la solitudine
perchè la sua ontologia è plurima
egli esiste per la forza del numero
che scompagina l'Ente
colui per il quale
la solitudine è battaglia cosmica
dei suoi pezzi diffranti
per ricondursi a Uno

Tali garzoni dunque si arrabbiano
e usano parole altisonanti che certamente non gli si addicono
solo per gonfiarsi a pesce palla (sopravalutarsi)
e scongiurare la minaccia
che stanno percependo
si difendono orbene
ossia si "indignano"

e chiamano in causa la Tradizione
perchè è loro amica...gli insegna un pavido coraggio e una pigra fatica
cui loro toglieranno gli aggettivi, fingendosi nemici del mondo in cui vivono

In ogni vera abnegazione vedo soltanto
la forza di un individuo elevato nel sopportare temporaneamente
un'infelicità profonda, dolorosa sfida all'ingiustizia ossia
al dominio degli inferiori, in fondo la loro esistenza....

Ma l'istinto parla sempre chiaro in noi, ci comunica accenni di rifiuto
ci fa sentire la sua reazione, a tutto ciò che mortifica
sicché noi sappiamo che è temporaneo
traduzion del termine "ipocrita"
ossia "apparente"

E come persone dobbiamo essere maschere
finché non esisteremo unici
ossia finalmente impavidi ed impudichi
improvvisati e liberi
virtuosi nelle passioni
privi di vizi (impurità)
privi di attese, di battaglie, di strategie
privi di pensiero, di elucubrazione
privi di distanze tra arte e vita
e allor concupiscenti e felici. 


sabato 10 giugno 2017

Lembi corrotti



Energia solare
forse il mio corpo brama
per essere in fondo guarito
nei lembi corrotti dell'anima

ma proprio la superficie scaldata
di tanti uomini superficiali
me compreso
può dissuadere dall'indagar quelle faglie
che quasi non si sentono
o non si sentono affatto

forse il passato si disperderà in altro modo
tutto il cosmo parteciperà alla sua raschiatura

per opera mia
la filosofia ha offerto
i più abissali tributi d'orgoglio
alla grettezza: mai essa subì
umiliazioni più gravi

ma non sanno le conseguenze
quel che divellerò alla radice
stavolta, senza ritorno

preparerò ogni strumento
conoscenza, muscolo, nervo...
siano necessari a vincere in scioltezza
e ogni circostanza accessoria

la Strega (la Dea) anch'essa
fece di me macabro trofeo
e da lontano sono bambola voodoo
perennemente infilzata

ma par ch'io le debba qualcosa

il messaggio è quello che passa
ricordalo, comunicatore
inesperto

rifiuti intellettuali e biologici si permettono ancora
di ammorbare la vita ai brillanti e vitali

si frena dove si dovrebbe correre
trinciando tutto quel che passa

ed ancora grida
in me l'apparenza
di una vil incoerenza
parole crude esaltatrici
di ciò che non vedesti
ma io ho squarciato il velo
dell'animo umano
ho sperimentato a fondo la sua ambiguità
e quanto a me...
ho perso l'occasione del fresco conflitto
e mi sono trascinato nei sentieri
fetidi del rancore
iracondo
della paziente costruzione
di un antidoto storico
alle legioni d'insetti
iniqui per natura
e al loro morso
sempiterno.

Dopo l'impegno senza il divertimento
si vuole il divertimento senza impegno

ogni cosa si farà conquistare
non pretendere

per ora troviamo svago nell'impegnarci

e per gradi adesso avremo quel che basta
a non arrenderci

l'arpia e il brontosauro
continuano la lor azione naturale

iene sparse per la savana
mordono all'improvviso
e mormorano il loro basso continuo
velenoso di biasimo

capisco meglio la misura in cui l'uomo
vive il presente, nel presente, per il presente

devo solo far leva sui pezzi di uomini
che appartengono al futuro
o tutto al più ad un passato migliore

stanchezza ti bracca
guastamenti umani fan perdere il gusto
dello studio, si devia, si perde tempo

poi si ritorna allo stesso punto
con qualche perla in più
e qualche smeraldo in meno

mercoledì 7 giugno 2017

Soglia lontana


S’aprono i raggi del cerchio
crescono avulse le foglie
noi differenti nel marchio
che dalla vita distoglie

Vasto spalancasi il campo
di millenaria sapienza
ma paralizza l’istinto
nella reattiva sua danza

Alla realtà che s’impone
chiede le tue prestazioni
spara giudizi sul nome
pone sanzioni

La soluzione è lontana
come miraggio dissolve
... che la speranza sia vana
del mio varcar quelle soglie?

Gioisco intimamente
dinanzi ad ogni progresso
ma sterminata è la mente
avida vuole il tuo passo

Passerai quel che riesci
quel che non puoi tu denuncia
come ingiustizia dei fasci
d’erba che agiscon di pancia

Infatti nulla sarebbe
di discussione sì denso
prima lo distruggerebbe
etico atteggiamento

L’ipertrofia culturale
è figlia di atti malvagi
è l’empietà del reale
di cui sentivi presagi

Ci sarà gran troncamento
quando io avrò smaltito
quella cultura a rilento
grazie allo spirito ardito

Di mille libri una frase
farà il mio occhio aquilino
che fungerà come base
per realizzare un destino. 


martedì 6 giugno 2017

Libertà ingabbiata



Esso fu
trauma fatidico e salutare
segno rovente
di una direzione intrapresa lontano
che porterà lontano

Il legame fittizio è stato lacerato
ne avevi attinto poco calore in fondo
il grosso veniva dall'anima tua

Ora cicatrizzi e pian piano
espelli il veleno di un diverso

Quella parentesi è stata vulcanica
eterea, ha scritto una pagina eterna
ma il libro continua e muta
con la personalità del suo autore

Se non mi avessero cacciato dal regno
me ne sarei andato da solo
devo ridurre tutto a polvere
prima di creare nuovi mattoni

È mai esistita solitudine più scabra
libertà più responsabile
e tuttavia ingabbiata?

Quante stoffe aliene devo appezzarmi ancora addosso?
In quali triboli rotolarmi nervoso?

E qui non ci sono più le condizioni in cui quei cugini poterono essere grandi

Il concetto di virtù è tutto da reinterpretare
come ogni strategia bacchettona
che porta alla sconfitta

Sono contento di andarmene via, di aver davvero superato
mi farò bastare la stabilità di questi gradini
fino al prossimo pianerottolo
che diverrà altipiano incorrotto
e sereno picco montano

Attendo a te,

o mattino!

sabato 3 giugno 2017

Pennellata aliena


Forse ch'io debba lasciarti cadere
odierno impulso al getto d'inchiostro
per tema che tu non adempia il dovere
di logorare i fianchi del mostro?

Distingui bene questa calca emotiva
lotta ad avere chiarezza
o inciamperà la memoria tardiva
nello smaltirne la stazza.

Candida, non si discute
l'affermazione della volontà,
in fondo soffre del male più truce
sol chi la nega: e commette empietà.

Cogli ogni fiore che puoi qui, già adesso
non aiutare la morte,
cinica legge del contrappasso
conserva il tutto e la parte.

Val bene a dir che quel ch'è stato monco
là si completi – o ben ricominci
ciò che è partito già guasto:
con nuovi istinti.

Conserva il giogo che ti grava sul collo
fanne fiorente ghirlanda:
è il biglietto d'ingresso del tuo cavallo
al prato libero sull'altra sponda.

All'uomo gretto come al più sensibile
è grande risparmio e consolazione
il pensier d'aver fatto tutto il possibile
in ogni situazione.

Quando impossibile è la vendetta,
preclusa la comprensione,
la soluzione furbetta
è usare il simbolo, o l'astrazione.

Però qualcosa la devi dire,
per non morire di dentro,
e rovinarti ogni altro sentire
bello – che accada al momento.

Al debole è medicina la morte,
mentre è completa riscossa
quella che aspetta un animo forte
che azzecca sempre la fatidica mossa.

Vuole il mio compito stanze più grandi
basi più solide, tanta energia
quiete di spirito – e mentre ti espandi
farai passare la più grossa eresia

Losco si china a guastarmi il meschino
cieco, ghignando e infierendo:
ma resterà solo – di questo aguzzino
ciò che io vo raccontando.

Altri spariscono, e ad altri soli
posson scaldarsi con compiacimento:
non sanno che sono fuochi di paglia
vittime del primo vento.

Ed altri ancora poi, guastan le lettere
pongon la lebbra in ciò che scrivi,
ma un grande occhio saprà disconnettere
quello che eri da ciò che apparivi.

Il grande critico, il restauratore
sa ben veder pennellata aliena
che dall'invidia di un manovale
è stata posta ad uccider la scena.