Islanda
venerdì 16 febbraio 2018
Ardito scrutare
Infinito tempo
poderoso spirito
non posso avervi
ché la brama mi strema
mentre braccati - con empio brivido
siam dalle maglie noi del sistema
tutto vuole il tuo corpo
tutto la mente
già per estender di lui il dominio
con il suo braccio, col piede, col dente
vuol affiancarsi a Dio e al Demonio
farsi bastar quelle che hai già detto?
farsi più monaco di quanto convenga?
voglio assoluto concetto
e tutto ciò cui io tenga
scienza dell'informazione
potenzierà il mio cervello
triturerà ogni ragione
corpo agirà fiero, abile, bello
proporzionate alla piccolezza
son dei mortali le acquisizioni
quando riempir la tua stazza
darà più immense soddisfazioni
ma deve stridere decenni ancora
ben la distanza incolmata
dipingi tu quell'aurora
lungi negata
non smetter mai di sognare
sogno è premonizione
è un ardito scrutare
gettar le reti dell'ambizione
nei mari ricchi e suadenti
in isole che non ci sono
là dove carte vincenti
vincon con quieto abbandono
lettera è viatico alle vie maestre
ed archi di trionfo
possan saltare epoche meste
a lungo traversate nel tanfo
poco alla volta ti ci avvicini
non v'è mai niente di definitivo
se non all'anima il mondo collimi
sparirà il tempo - tardivo.
domenica 11 febbraio 2018
Non vi è arte libera
Non esci liquido
getto d'inchiostro
a svuotar
questo broglio
spine di coscienza
ci danno avvisaglia
di strati malsani
di universi di guerra
da vincere
di testa o di corpo
non si inizia niente a caso
salvo per scuotersi dal torpore
od increspare una placca
soffocante
non vi è arte libera
sol liberante
solo mossa efficace
nella propria partita
l'arte è immersa nella bolgia
non trascende
fa trascendere
chissà con quale
andatura sdegnata
in crescendo
è avanzata la nave nemica
nel mio mare stagnante
velenoso e acerbo
in quella poltiglia
che cercava di redimersi
con espedienti sbagliati
ma anche quelle erano
colpe acquisite
erano fardelli su esili spalle
di cui altri si erano scrollati
non sai se più ti sei stancato
o irrobustito
la realtà va sondata
scompaginata
e ricomposta
in quadro idilliaco
l'arte deve riscattare
muover le menti
che muoveranno le mani
che cambieranno il mondo
fino alla vecchiaia
dureranno i postumi
dell'antico errore
sempiterno orrore
inciamperò sempre in parole
o immagini che innescheranno
il rasoio
chissà quanto è stato davvero
consapevole il suo atteggiamento
aveva tutta l'aria
di voler approfittare al massimo
della posizione vantaggiosa
in cui l'ho messa
e comminare la pena massima
non le facesse correre dei rischi
da allora in poi girovago nell'Ade
sempre intenzionato a raggiungere
la vetta del cielo
i giorni e le notti mi dicono
che non c'è spazio per vivere
con chi si vorrebbe amare
e non c'è abbastanza tempo
per correggere noi stessi
dobbiamo necessariamente
invadere altre vite
e credere di poterlo fare
non si gioca al ribasso
non ci si adatti o accontenti
so che ancora io dico il vero
quando dovrei mentire
e pago ammenda
mentre altri mente
quando dovrebbe esporre
il suo torto alla giusta
punizione
nella vita bisogna imparare
a non rispettare gli indegni
ma fino alla fine si sopravvaluta
il prossimo, a causa del suo numero
e delle sue maschere
riducilo ad unità e denudalo
vedrai allora se val la pena
schiacciare quel moscerino
sgorbio, o ridere e passar oltre
parti verso le persone
con il rispetto più sospettoso
circospetto
è curioso come i nemici abbiano
potuto far scempio di te, senza
prima averti sconfitto
già c'era il mondo dalla loro
parte, poi hai abbassato ogni difesa
non puoi rivalerti che
rivoltando il mondo
e raggiungendo una posizione
intoccabile
guarda il lato positivo: da qui
si può solo salire - e tu
ancora non hai paura di scendere
giovedì 8 febbraio 2018
Metallica
Multipli piani d'apparenza
s'intersecano in te sanguinosi
come puoi vivere senza
quei serpi odiosi?
Ancora a chiedere scusa
di quel che ti hanno fatto
e quanta è la gente collusa
ad ogni gelido anfratto?
Missione di questa vita
è ritrovare te stesso
per poi aver differita
quella che altri ha già adesso
Ma qui t'incontri con l'ansia
di cogliere raggi inattesi
a mitigare la danza
degli umiliati e offesi
Se pensi a quante persone
han mescolato se stesse
al grigio calderone
per aver gioie concesse
Tra forza e debolezza
tutto fa parte del gioco
se condurrà ad una terra promessa
posso saperne ancor poco
Solo, mi stanca l'impresa immane
ma poesia è anche questo
sacralizzare le istanze profane
e profanare ogni tempio
Battere ciò che non è stato visto
dal piede e dall'occhio umano
esser malati del rischio
per conquistare un mondo più sano
Scuoterti accorto dalla brodaglia
in cui ti crogioli irrequieto
spostare il sonno e la veglia
in luogo inconsueto
Ed assaggiare le consuetudini
in ciò che hanno di buono
sperimentar le abitudini
ed accostare ogni suono
Benedizion per la poesia
son i suoi vincoli musicali
i concetti che associ per eufonia
hanno rapporti reali
Così far musica da quello che stride
nella realtà può riportare
ora un accordo che ride
poiché lo sai meglio approntare
Buon metallaro s'ingegni
a chiuder qui una canzone
che già sia bella, che spacchi, che slegni
con un sonoro schiaffone.
lunedì 5 febbraio 2018
Fino alla fine
Niente scavo di sbancamento
dobbiamo costruire su un acquitrino
sentiremo
il marciume salire dai pavimenti
e bestiacce che sbattono la testa
una statua mostruosa
porta il nostro nome
vi è il mondo in lei
ed è sottosopra
forse è meglio non giovare di palafitte
forse questo contatto intimo
con il male
e la disponibilità ad approfondirlo
sono i soli espedienti
per dissolverlo
sarò eternamente tenace
perché devo esserlo
la mia identità ancora viva
non accetta storpiature
io ho fornito la calce
ed ogni altro materiale
per quell'empia
edificazione
staremo sul filo del conflitto
particolare e cosmico
una scintilla può far scoppiare la guerra
ma la prossima forse
sarà davvero l'ultima
come preconizzavo
abbiamo paura di
perdere la stima fasulla
di quelli che non conosciamo
come nemici mortali
le identità si scoprono nel confronto
se se ne scopre una, è impossibile
non conoscere l'altra
le sue reazioni uguali e contrarie
dicono tutto
così voi credete di non esservi mostrati
ma io vi ho visti, da pochi
fondamentali segni
le quisquilie perderanno d'importanza
il rigoroso filo degli eventi
non importerà più una volta
che sarà bruciato
il morbo viva ancora
ed ancor s'intreschi
complicato e divori
erompa improvviso
dagli strati narcotizzati
agisca nell'inconscio
io voglio il Male
perché voglio il Bene
questo non preclude
la cautela
chi si è tenuto lontano dalla propria identità
ci farà i conti improvvisamente
e griderà talmente forte
tanto sarà atterrito
che rinnegherà la vita e piomberà
in uno stato catatonico
che sarà soltanto una marea
per le sue pulsioni
imperiose
non è finita
non finirà
fino alla fine.
domenica 4 febbraio 2018
Estinzione
Lindo fulgore di santi coltelli
ben si conficchi nei corpi
che molestarono gli animi belli
li trasformarono in storpi
approfittaste d'ogni circostanza
e dell'inquieta bontà
che ingenua aprì ogni stanza
all'insensibilità
non tirerò i remi in barca
per una vita imperfetta
concessa dalla tua porca
supremazia maledetta
io voglio tutto di tutto
e non avendolo adesso
accetterò di combatter dal basso
sempre più oppresso
mi prenderò quel che ancora io posso
sapendo che sol mi consente
di non morire in un fosso
di depressione cocente
presso le vostre regole stolte
sempre qualcosa stride
anche qualora la buona sorte
alla vittoria arride
solo la forza di seguir questa strada
di foraggiar la ragione
ci basterà anche se non ci appaga
verso la rivoluzione
tanti gli abbagli che ci hanno sviato
sbagliate competizioni
falsi progetti, sforzo alienato
sbando d'improvvide azioni
adesso è più chiaro quel che ci aspetta
e come stanno le cose
se nostra vita è stata costretta
in mezzo a maglie spinose
dai quieti spiriti delle specie nemiche
l'indole maggioritaria
vuol soffocare le gemme più antiche
qui il senso della storia
nel conflitto insanabile tra ciò che è nutrito
dall'acqua torbida e dall'imperfezione
e chi prolifica ben nel pulito
e vuol della feccia estinzione.
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