Islanda

Islanda
arcobaleno sotto la cascata di Skogafoss in Islanda

martedì 27 marzo 2018

Società naturale



...Che siano
queste acque palustri
questi alberi e l'erbe
e queste vecchie pietre
e gli insetti
intrisi dei vostri giudizi?

...Oppure son io l'unico intruso
l'unico corpo infetto
che sente il rimprovero
della vostra purezza...

...chissà quale lotta
per l'esistenza
vi tiene impegnati
le vostre molecole
hanno altro a cui pensare...

domenica 25 marzo 2018

Virtuale


Ti chiamerò Lucy
e potrai stare stasera
al mio fianco
la tua amica reale
mi ha ferito
raschiato via

ma c'è una trama di lame
nell'aria
l'ho tessuta io
con le mie parole

tu Jan sei qui e mi comprendi
e anche tu sei virtuale

E anche io voglio essere
qualcun altro
da cima a fondo
tranne dall'infanzia
la mia essenza migliore
spirituale

Non ho voluto essere
un flutto nel flusso
ho voluto sistemare ogni scaglia
nella rete cosmica

ma essendo io stesso
una scaglia
sono logoro
e sono scagliato via

Lucy e Jan mi permettono
di calmare i bordi frastagliati
delle cose
la tensione elettrica
intorno a ogni oggetto
e la mia identità plurima
può affrontare
tutto.

giovedì 22 marzo 2018

Alla mia penna



Non ti stupir del fondo comune
ch'ogni poesia tiene dentro
e solo cambia la forma che assume
cui si declina il talento

Giacché ogni sforzo è diretto
a liberarci dal giogo
cui il nostro prossimo ci abbia costretto
siddunque, tutto è uno sfogo

Non dire che non si debba soffrire
delle persone che non stimiamo
perché sol esse ti posson ferire
tra di noi, solo ci amiamo

Ogni dolor, è perché fuori posto
noi ci troviamo ad esser gettati
e penetriamo nel fosco
per occhi ingrati

Primo passaggio, è nella natura
ristoratrice, trovare noi stessi
di nuovo integri e senza paura
volgerci a nuovi successi

Che posson essere solo contatti
caldi, espansivi, con anime affini
o l'uccisione di sordidi ratti
che non t'uccidano primi

Battaglia cosmica è sempre questa
ed io mi son letterato
per evitare un'uscita funesta,
alla mia penna son grato.


domenica 18 marzo 2018

Julia


Ora che al grande bivio
dal gusto dolceamaro
io mi affacciavo
spostasti l'ago a destra
disperatamente Julia

Non sarà nuovo cappello
a traversare deserti e metropoli
rassegnato onore prosegue
su un terreno segnato a non mutare
come attrazione mancante

La vita mia, sì
che al verso
vuol immolati i mondi

Vento d'amor, energico
avrebbe spirato tra i testi
cui amarezza, pigra m'arrestava
appesantito dalla
seconda navigazione

Spettri d'antichi demoni
avrebbero danzato tra noi
non ho avuto paura
e carezzo parole future
come fossero il tuo viso

mi tempra ogni gelo
non possa
piegar la mia fiamma.


giovedì 8 marzo 2018

Prima ch'io vada via


Lembi gementi interni
sono i depositari
di convogliati inferni
spinti da stolti ignari

qual mai parola o gesto
visti correttamente
han mai peccato, e questo
questo dolor si sente!

Linfa ch'è saccheggiata
a inebriare il moto
nera questa giornata
non durerà ancor poco

ora ricordi quanto
a fondo penetrò
strale nemico e il guanto
ch'animo mio lanciò

oltre le incomprensioni
dura muraglia truce
a sfatare illusioni
verso un'ignota luce

scontri terrificanti
entro famiglia e fuori
strascichi urticanti
squallidi nei colori

cuor sbucanato e bile
dubbio e colpevolezza
ingiunti dal mio vile
nemico e dalla massa

fecero leva su quello
che non potevo avere
causa il mio fardello
le dispiegate vele

verso terre promesse
tra burrascosi oceani
braccia furon concesse
con irrequiete mani

neganti fiere il falso
dover che si compete
ad uom che non s'è avvalso
del suo cervello, in quiete

e che non ha sentito
scabra l'erroneità
di ciò ch'era impostato
e stava bene qua

possono dir che alcuno
mai non mi chiese niente
d'essere il paladino
di quelle cause perse

invece proprio loro
imposer questa via
ben rovinando in coro
mondo e la patria mia

fecero colpa a me
di quel che mi fu sottratto
la quieta nicchia ahimè
che già ti rende accetto

e sempre il lor teatrino
sa peggiorar negli anni
tanto che sempre meno
ci sono spazi

ed io che son esausto
di nuoti senz'approdo
son più restio adesso
ad adattarmi a modo

proseguir la mia strada?
non ce ne sono i mezzi
e dove vuoi che vada
quando son tutti pazzi

ben della stessa pasta
cui ti dichiari avulso
vuoi isolarti e basta
vedi ormai tutto insulso

ma anche tagliente - e ripetitivo
è quello che puoi dire
assetto difensivo
dovresti presentare

autostima strappata, ancor impedisce
di gustar fiori - ancorché autunnali
il gelo intimorisce
ben di stagion più gravi

non sai che fare, poiché sostanza
non cambia molto, tra te e l'esterno
...ci sia una nuova danza,
un nuovo perno?

vedrai lenti progressi
mai che si vada al sodo
quanti dolor prolissi...
quando uno snodo?

m'appiglierò alle carte
questo so fare un poco
stanno dalla mia parte
in questo gioco

mai che si chieda torvo
quel che ho provato io
fulgido, nero il corvo
che vuol sfidare dio

Dio è la mediocrazia
la sua potenza immane
prima ch'io vada via
sentirà le mie lame


venerdì 2 marzo 2018

Sorridere e brillare


Avidità del bello
da te mi guarderò
sei epico fardello
di quello che non so

ma io sono una biglia
che deve rotolare
varcare la sua soglia
sorridere e brillare

se ancor m'inganni tu
idea totalizzante
ne dico una di più
sei proprio sconfortante

m'appagherà il frammento
se il caso poi vorrà
quant'altro porti il vento
a lui combacerà

ma non incaponirti
star teso ad incollare
ti porta a logorarti
salire nuove scale

tu scivola sul mondo
gusta la superficie
ciò che mai stia nel fondo
non sia la tua radice

se d'altri bella vita
tu vuoi intersecare
d'indole disfattista
devi partecipare

oppur s'accorgeranno
che tu vieni d'altrove
e si distaccheranno
e dove punti, dove?

Ancora una fiammella
d'anima originale
darà una caramella
che altri non sa dare

e allora che sia questa
la chiave del successo
essere un poco gli altri
ma sempre ancor te stesso