Islanda

Islanda
arcobaleno sotto la cascata di Skogafoss in Islanda

mercoledì 27 giugno 2018

La virtù che dona



Io saprò dare splendente
da una landa disperata
ciò che tu vuoi e non chiederò niente
sarai tu a scegliermi grata

Ché più sei nero di sventura
meno attrazione raccogli
già ai più deboli fanno paura
i letterari tuoi figli

Così sarò lindo e non renderò grazie
proprio a nessuno, ma all'animo mio
tratto i macigni, già, come inezie
e senza voce, canto da Dio

Mi assiderò su quel seggio
mai non importi se un giorno cadrà
sono cresciuto aspettandomi il peggio
prima mi voglio colà.

Dalla sua nuvola


Vi erano tutti gli ingredienti
della musica più inascoltabile
che più offende il timpano
e lacera il petto

avevo ragione, mi avevano torto

lei si  rivelò nascondendosi
tutto di lei ho percepito
sì, tutto quello che giace stagliato
sul bieco specchio nemico

la pioggia di vetro ed il vomito
giungono a frotte ogni giorno
rosica l'empio castoro
le mie interiora in subbuglio

ride nel cielo e colpisce
il dio-cane, dalla sua nuvola
usurpata
guasta ogni ora, ogni viaggio

non vi è pietà - per milioni di anni
che io possa mostrare.

Sulle vie del vero



La cima scabra induce a mollare
dove l'impresa supera il cuore
per qual motivo vuoi rilanciare?
Giù, non si spegne il dolore

Giocala accorto, però in attacco
ché la soverchia pressione tempesta
di pallonate dritte nel sacco
chi sta in difesa con l'aria un po' mesta

Se te ne accorgi, ci sono strade
su tutti i lati ancora imbattute
devia i fendenti delle lor spade
che non colpiscano anime nude

Più non immergerti in pozze urticanti
non trangugiare il loro veleno
convalescente, i tempi son lunghi
soffri convulso fino al mattino

Filtrano gli occhi dell'inferiore
ben tutti i tratti più nobili e belli
quello che resta è malvagio squallore
braccato in gabbie d'uccelli

Non devi star sullo stesso piano
dove si muove l'ingrato armento
ma su di lui influir da lontano
presso di lui, deperisce il talento

Dove non soffrono per la mancanza
sì di sensibilità e ragione
posson marciare con fiera costanza
le buie strade dell'imperfezione

Là dove colgono ciò che è sbagliato
manca però creativo il coraggio
e segreta invidia che lo avesse notato
in noi - lo punisce ad ogni passaggio

Ciò che in passato mettemmo in campo
fu però intrepida esagerazione
ci portò ad esser divorati dal cancro
ossia dell'imago la deturpazione

Stupro, sevizia, dileggio, omicidio
quella subì senza alcuna rivalsa
conobbe i dieci stadi dell'odio
proporzionali a quanto fu falsa

Sa, chi combatte, di poter morire
chi non combatte, sa che è già morto
perso nel regno del divenire
prova tu a divenire più in alto

Non perder più tempo in luoghi ingrati
dove raccogli soltanto la feccia
di chi ti odia per aver smascherati
tutti i difetti della sua faccia

Ci sono crimini che l'uomo paga
ben dopo averli commessi
poi ci son quelli che si pagano prima
giustificando gli accessi...

...a luoghi santi e alle vie del potere
pionieri delle rivoluzioni
plasmano il mondo al loro volere
e non ci son discussioni.


Ogni altro è un pozzo


Deboli amici ti lasciano
pavidi al gelido tocco del degrado
che ti avvinghia
intatta virtù sottostante sorregge
la cupola amara

morte narcisa fa troppa paura
ché niente più taglia
e dopo lo schianto tremendo
arduo è tornare in pista
a correr più forte di prima

Vita mondana, mezza agognata
mezza respinta
essa teme la tua insufficienza
di uomo e di saggio
indomita brama
infinita sapienza
per conciliarsi alla causa suprema

Quieti ignoranti hanno fatto la storia
e ciò che studiamo non è adamantino
se tutto dedichi al loro racconto
scriverai il tuo seduto alle carte
protagonista d'inchiostro
proiettato in un fiume, sì
dal prossimo Uomo

tutto trascinerà con sé
quel flusso di estrema coscienza
nessun può negare
il valore di quel libro
che sta nel suo costo di produzione
ma chi può scucirlo,
e a che la storia ti vuole?

Quella vita in ribasso è
rimpianta ma quieta,
quell'altra è tagliente ma
più affermativa
ignara può infrangersi
in un disastro, dopo il segno
che non mancherà di lasciare;
la prima più cauta può costruire
e restare delusa come
mille altre volte
dal verbo triste e mendace
e per perseguirlo
dovresti esser Conte...

Uom si preserva, uomo s'immola
volontà di vincer, però
è una sola

un passo ardito, uno paziente
cercherai pietre solide
su un terreno traballante

per guarire davvero
non si può essere precipitosi
ma la vita non aspetta
si digerisca il mondo
che si espande indomito
nei suoi errori
ed i suoi riflessi assorbe
la carta.

Si conferma che il gioco
non val la candela
cogli i nodi cruciali
l'essenziale sapienza

Crea qualcosa di nuovo
di cui sai tutto - non puoi
rispondere d'altro

Ogni ALTRO è un pozzo
senza fondo, in cui annegare
eterni: ma di TE sei il centro
e la periferia. Sei tu il senso
della tua storia - sarà qualcun altro
a darti un senso.


Come può il condor


Come può il condor cantare ancora?
Sta appollaiato tra le sue ali
Avvolgon le spine stipate in lui
come può dispiegarle tra roveti mortali?
come puoi pretendere
di sublimar l'orrore
senza che traspaia la sua sostanza pura?
Orrida e corrosiva, senza pietà alcuna
si può soltanto convogliarla laddove
può esser se stessa e non danneggiare
ossia nelle fogne dei bassifondi
non più su un palco
o stagliata nel cielo
Ti contaminarono del loro marciume.
Invidia prevalse su ogni altra cosa.
Finché non compaia nel quadro
mano invadente, criminale ed estranea,
chiara e fumante nel suo delitto, io non avrò pace.
Poiché intero non sono
poiché non sono me
Affibbiate gli orrori
ai loro loschi responsabili
t'ammala, ti droga, l'empio invidioso
tarpato sul nascere egli ti vuole
svergognato in eterno
di stecche indelebili
prendi fulgida nota
delle note che stonano
perché tue non sono
e non far entrare più nessuno
in studio di registrazione.