Ostacolati
nelle movenze
danza
sgradita su scabri sentieri
ci
ritiriamo già in queste stanze
a
tingere un oggi che non sia come ieri
Vuoi
dire tanto, di più, ma Evasione
se
giunge vera, è parola giusta
e
già fa rima con Emersione
verso
coscienza più lieve ed angusta
Ma
devi raschiare un poco alla volta
tutti
gli spigoli della tua vita
che
sono oggettivi – e nessuna rivolta
se
ignora i fatti, può esser riuscita
Prendi
poi atto della misura
in
cui sei migliore – e la conseguenza
è
d'aspettarti la bassa statura
di
ogni loro soverchia istanza
Chi
umiliazioni somme meritava
ben
le ha scansate con losca furbizia
veri
problemi non si degnava
di
affrontare – ma ebbe ogni bene e letizia
Chi
era più puro è stato abbassato
nelle
paludi più nere del regno
e
lo deve al fatto di aver accettato
la
sfida di frangere lo stolto suo legno
I
gridi più atroci usciran dai lor corpi
ossia
dei peggiori che han scelto se stessi
e
quanto agli ultimi – saranno risorti:
pochi
divieti, facili accessi
Furon
le strade spianate ai perdenti
per
viatico della democrazia
non
san che gli spiriti combattenti
reimposteranno
la via
Poi
di sfuggita si sente dire
che
pace può essere a portata di mano
ma
lo scandirsi delle tue ore
è
regolato dall'empio profano
Inciampi
nella tirannide esterna
pregna
di errore, e nell'imperativo
del
tuo animo – che nell'impresa superba
vuole
sanare ogni torto, tardivo
Ma
in questo modo ne subisci di più
vuol
risalir la corrente il salmone
a
deporre le uova proprio lassù
a
creare il futuro, scandendo il sermone
Libertà
limitata, per lo più apparente
è
pur godibile – e perché una guerra
sembra
separarci da una vita gaudente
garantita
da sani principi in terra?
Ogni
storia è macchiata di personalismi
di
chi non significa altro da sé
sicché
diffidare di tutti gli -ismi
è
legittimo in buona misura – ahimè
Non
c'è però scelta definitiva
ed
ogni passaggio è meccanico, sai
ogni
tornante verso la riva
dolore
che scelsi, piacer che agognai
Fai
attenzione ai vecchi invidiosi
se
la lor vita ha fatto assai poco
per
la buona causa – hanno occhi bramosi
di
piegarti il giudizio, spegnerti il fuoco
Ci
sono anse di amicizia sincera
che
però somigliano al tenero guscio
zuccherato
che la pasticca amara
delle
nostre distanze destina allo sfascio
Ma
del resto, di petto non possiamo affrontare
tutti
i nodi – che il pettine tiene lontani:
sono
troppo taglienti, ed i gorghi impetuosi
ci
travolgono, senza più energiche mani
Resta
ancora la linea della saggezza
quella
di non mollare del tutto
di
piaceri inquinati gustando l'ebbrezza
muover
guerra all'errore sinché non è distrutto
E
se meno del prossimo posso adattarmi
alle
forme bislacche della produzione
di
ricchezza e piacere – posso allora adagiarmi
nelle
lente corsie della rivoluzione
Si
bestemmia e si sbotta, sul pedale pestando
si
rimpiange e si vuol una vita diretta
ma
la fonda saggezza che si va conquistando
ne
raddrizza visione scorretta
Quel
che doveva essere, un giorno sarà
se
Te stesso (il dovere) non molli:
la
catena della necessità
pone
che ogni tassello s'incolli
si
separi tutto ciò che è diverso
quando
è giunto il suo tempo propizio
se
lo anticipi, all'ultimo verso
fine
tu non vedrai, ma un inizio.
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