Islanda

Islanda
arcobaleno sotto la cascata di Skogafoss in Islanda

giovedì 8 novembre 2018

Sol che trafiggi gli occhi


I

Sol che trafiggi gli occhi
da incolmata distanza
non posso aver di te
rivalsa

Tanti son come te
anche su questa terra
vili di luce che
come una lama erra

Triste sono perché
mie calibrate luci
colgono a vuoto in te
nemico che mi bruci


II

Senza lo scudo andai
ad affrontar la bella
restia non la pensai
solo a salire in sella

Invece così andò
forse sarà per sempre
viver soltanto può
chi non è intelligente

Sprecati son da voi
castri che avete preso
animo di aristoi
ben si ritira offeso


III

Quanto è ancora da fare
fu tralasciato ieri
canna vuole insinuare
la vita dei pionieri

oltre intricate fronde
e massi del presente
sapranno quelle sponde
ravvivar il morente?

Saggezza non rimedia
sangue di giovinezza
può evitar nuova insidia
può indovinar la brezza


IV

Vincere e vincerai
ma amaro sarà il gusto
insipido casomai
rigido lungo il fusto

E tuttavia è questa
la tua maestra strada
per quanto fosse mesta
voglio che qui tu vada

Forse caparbietà
traverso nere fasi
infine verità
toglierà a queste frasi


V

Sol che s'apra uno scorcio
di conoscenza nuova
la sensazion del marcio
scade: che l'acqua smuova!

Per giungere ad un punto
tanti sono i percorsi, ma...
se il mal non è presunto
deve disintegrarsi

Pochi ti aiuteranno
faccela con l'orgoglio
sbaraglia quindi il danno
dirimi il mal consiglio


VI

Prospetta ora terribile
quello che già ti aspetta
prendilo per fattibile
anzi, acqua benedetta

Se avessi alternativa
già ci saresti dentro
grato di gioia viva
libero dal tormento

Ma solamente questo
io voglio e posso fare
se proprio qui m'arresto
è per ricominciare


VII

Già, perché non permetto
quieta felicità
avvolga uomo inetto
signore d'empietà

A spese di chi solo
dovrebbe dominare
se non radere al suolo
mediocre contraltare

Poiché giammai speranza
vera ebbi nelle vene
spina strapperò intera
brinderò a mani piene.


1 commento: