Linea mortale chiama
quando passata era
a viver nella lama
verso nuova frontiera
presago del terrore
edulcorato invano
odioso è anche l'amore
nell'antro del titano
pretendi il tuo tributo
messaggio prodigioso
succhiami nell'imbuto
ad esser più succoso
non lascerai nemmeno
briciole ancor tardive
vita: per te mi sveno
gravido d'avvenire
forse nemmeno lui
sarà di gioia intinto
gloria sarà d'altrui
e l'affermato istinto
tetra sarà vergogna
vespe saran pungenti
chi nuova vita sogna
impari le sorgenti
delle acque nere intorno
disparse in tutto il mondo
quei che sarà crudele
e vecchio il nuovo giorno
i lati del castello
come tenere in piedi
vuole il frutto più bello
che tutto il resto anneghi
e triturar la mole
dell'universo in te
neanche tu fossi un sole
t'ucciderà, ahimè
or la domanda è chiara
puoi tu sottrarti a questo?
Non t'è vita più cara
di qualche testo?
Ma solamente altrove
dettata dal mio genio
potrà aver linee nuove
le sono ancora estraneo
e come tal mi teme
mi storce preconcetta
sono di un altro seme
la voglio più perfetta
sicché si nega a me
anche nel rudimento
rude mi tratta ahimè
in ogni momento
tutto ciò che mi è amico
così è stato trattato
sino dal mondo antico
ma non è più scontato
infatti sempiterna
sarà l'innovazione
mia – che la causa esterna
toglie dal tabellone
non saran più gli uomini
a gestir quelli strani
ci saran luoghi sacri
intonsi dai profani.