Secchi i rivi dell'anima
affamati di luce e calore
di odori e suoni
non c'è taverna del poeta notturno
solo di stanchezza
stanco di solitudine
si rammarica di poter essere
stato ingiusto con le tragedie
universali
ma ancor sente la propria
che sol potrà distendersi
in un breve altopiano
che si trova - incerto
oltre l'ennesima salita ed attesa
il gusto del combattere
è più narciso che sensuale
i sensi sono lontani
dal poter credere al proprio riscatto
stai attento ad ogni forma d'ingordigia
è paralizzante quanto l'odio
ora di nuovo, prendi gusto alla semina.
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