E l'occhio
che non vede sembra
ingannare
il cuore. Invero lungi sta avvenendo
ciò che
preme su di noi e ci fa stridere.
Lungi si
trovano gli oggetti
del nostro
desiderio epidermico.
Lontani
dalla nostra possibilità d'intervento.
Gioca di
posizione, ma sappi che tutto
devi
acquisire, o ti illuderai d'esser felice.
Chi nella
vita breve, vuol esser qualcuno
e godere,
deve rispettare le istituzioni.
Chi si pone
dietro le istituzioni, non può giovare
del loro
presente, il presente del mondo,
- rimanda
la vita oltre: ma sa che se riesce,
essa sarà
più piena e perfetta. Nel frettempo
però, devi
acquisire piacevolmente
quanto è
già perfetto, o toccarlo
nella sua
forma migliore.
Attorniati
del massimo bene materiale,
quello
intellettuale sai che è scarso
ello dovrai
sostenere per superarlo.
Ma per
crescere materialmente, bisogna
essere
uomini di mondo, e studiare solo
a fini
economici. Si escludono allora
grossi beni
materiali all'acuto,
ed anche
l'acquisir gradevole
della
cultura. Egli deve intuire
in uno
sforzo impossibile
- da questa
tensione
nascono
versi.
Ma soffre
il cuor nostro
mai bene
irrorato
e non
afferriam saldamente
un
pensiero. Confronto ci logora
con chi
ebbe di più – perché
più
conforme e più semplice
nei
desideri. Vita finirà
prima dei
suoi dilemmi
e
interrogativi. Prova
a scordare
questo...quando non hai
risposta,
né gioia. Ti rifugi in una piccola gioia
e in una
piccola risposta, prima che l'universo
torni a
farsi schiacciante. Tutto questo fu creato
con
negligenze millenarie e sadismo.
Poi
t'imbatti nella volgarità più grezza
e mandi al
diavolo ogni ambizione, finezza,
attesa,
pensiero complesso: non servono.
Ma sai che
pezzi di nobiltà affollano comunque
il mondo –
vuoi proseguire per loro, con loro
ed oltre
essi. Scansa dunque le corsie
della
grettezza e ristorati nel bello.
Soluzione
non c'è, tuttavia
solo
agganci verbali, ad un domani
che si
riconferma infernale.
Pensa di
poter abbreviare il calvario
affrontato
comunque un pezzo alla volta:
serve a
temperar le fiamme questa illusione.