Islanda

Islanda
arcobaleno sotto la cascata di Skogafoss in Islanda

mercoledì 27 gennaio 2021

E la liberazione fu apparenza

 

 
I

E la liberazione fu apparenza
ostile ancora la normalità
stenta ad accogliermi in una qualche stanza
sospetta è sempre la genialità

e nella confusione generale
quei bei concetti, lungi accarezzati
non li sapevo già padroneggiare
l'intuito li può volgere in afflati

ma quando sei partito in solitaria
fuga verso la vetta tanto ambita
non sai su qual terreno o in quale aria
ti troverai tu lungo la salita

sbanderai mille volte, ed altrettante
entro nebbie straniere sarai perso
e produrrai pensiero balbettante
sembrerà vacuo ciò che era sì denso

sfigurerai financo alla saggezza
più alta – devi essere più accorto
e per giungere fino a quell'altezza
non basta un braccio frettoloso e corto

ma questo già - pareva che bastasse
a prendersi buona fetta di vita
ma tanto non credeo l'ostacolasse
il mondo esterno: tutto in ritirata

dall'animale ibrido che sono
strana figura, né carne né pesce
presaga d'un destino d'abbandono
curiosa d'osservar quel che ne esce

temo oramai di perder quella fetta
tanto bramata da esser necessaria
a proseguire verso nuova vetta
se ancor fossi bramoso di quell'aria

e ancora in questa direzion concreta
portava la sfiducia nella gente
astio tremendo, invidia non segreta
per chi soltanto agì sì biecamente

e tale vita ebbene si godette
scevro da punizione fiera alcuna
mentre io ammucchiavo le cassette
bottiglie di veleno in mente sana

combattono in me priorità
nessuna delle due abbassa la cresta
e vince temporanea, e per metà
quella che vuol godersi qualche festa

se non son io che strido ancora molto
con ciò che mi propongono, son loro
a stridere con me – e sul mio volto
vedono uno che sta fuori dal coro

in tal modo mi fan forse un favore
fiutando il disagio mio venturo
che si presenterebbe in poche ore
così vanificando quel futuro

che io fantasticavo, e lor con me
pensando compatibili le strade
o giusto il rinunciare a quella che
la vita avea rinchiuso mia nell'Ade

Or cosa posso fare? Alla giornata
osservo quella lotta interiore
dare suo esito – e che motivata
ne esca qualche azione: la migliore

che sia possibile in questo contesto,
se ancora mi soccorrono le rime,
e tante ne ho vergate che, del resto
m'infischio già: da qui, fino alla fine.


II

Ma ancor mi affossano e piagano il core
disanime sì ingiuste del passato
bramo per esse – nero di rancore
che sia sì brutalmente macellato

quell'orrido vigliacco d'uomo medio
che scarica su me le tante colpe
che dall'esterno mi hanno dato tedio
spingendomi a pensar l'estremo golpe

qual mai istituzione rappresenta
le istanze dei filosofi – e i loro interessi
non c'è popolo od epoca che ascolti e li consenta
destini dei più grandi sono, ahimè, sempre gli stessi

le genti fan le vittime di quello che han creato
puntano poi il dito a chi sparuto vi si oppose
fin dall'inizio - ed ora è disperato
avendo perso tutto, e innanzi poche cose

che non le proprie opere: feroci, dissacranti
in turgida attesa che il loro bianco morso
se n'esca vittorioso dal lascito dei canti
e prenda le sembianze dell'aquila e dell'orso!

Or che lo lascio ai suoi tristi apogei

 

 

Molte cose ho imparato

nella lunga sfida

all'avversario più temibile


mi fece perder qua

tra i suoi scagnozzi

e la gentaglia


ma ora che lo lascio

ai suoi tristi apogei

posso tornare nella caverna

maturo per la gente piccola


m'aspettano rivalse vitali

che non pacificando invero

il passato

porteranno il mio sguardo

ancora ai soli nemici

per sfidare i loro raggi biechi

proseguendo ciò che prese corpo

in lettere affilate


Ma chi si è sempre abbandonato

nel piccolo, non ha imparato

certe cose. Nemmeno sa che il grande

vegliava scuro anche sul suo destino

che gli crollerà addosso all'improvviso

  • lui, impreparato, soccomberà.


E la mia silente risata abnorme

ruggirà da tutti i cantoni

del nuovo scenario

riecheggiando in menti confuse,

affrante, terrorizzate.

Profondità del male

 

 


Distorto

grida il mio volto

alla luna


Chiede Vendetta

di risalire la storia


Orrore d'umanità

imperdonabile


Sol posso vivere

in superficie

in anse confortevoli


Son solo e senza fazione

solo posso parteggiare

per singoli geni


Profondità del male:

solo lei supera quella

del nostro pensiero.

mercoledì 6 gennaio 2021

Monito della nuova libertà

 

 

Sgànciati ora da ogni ideale
dall'ansia della coerenza.
Sii te stesso, esso deve
sgorgare da te, dal percorso
del tuo spirito, in questo mondo
in questo corpo.
Sii curioso e non angosciato
di scoprirti un poco alla volta.
Non precluderti nulla.
Non dar nulla per scontato.
Tu sei venuto al mondo
deve venire anche il tuo mondo.
Non è possibile venir meno
a se stessi: ma di noi stessi
non è ragionevole aver paura,
né lo è il timore di frangere
ciò che non ci appartiene.
Devi perdere di vista la costa.
La fedeltà è dipendenza,
molte volte imposta, insincera,
timorosa, bisognosa, stolta.
È feticcio del passato
riferimento tradizionale, è miopia,
arenamento. Ma capisci
che questo messaggio
vale ai creatori, agli uomini di genio,
anch'essi aggrappati ai vecchi esempi,
per calmare il gelido terrore
della solitudine, in un mondo ostile.
La massa deve seguire, deve
avere una fede: non può crearla.
Il genio deve lasciare amici e nemici.

lunedì 4 gennaio 2021

Nell'oblio il male non si estingue

 

 

Perdura il tempo ancor dell'amarezza
la lama immeritata, ognor confitta
di dentro si trattiene, ed è la stessa
che sempre evita a lor giusta sconfitta

s'indignano di tutto ciò che è giusto
lo caccian via con palpito ruspante
si vendicano lerci nel trambusto
maestri son nel rigirar le carte

se minima protesta esce dal nostro
cuor devastato dalle loro ingiurie
senza ragione, siamo noi il mostro
e gli incapaci a regger vite spurie.

Ma dobbiam esser svegli e sempre pronti
a non cader in mesta depressione
e questo avviene allor che tu non smonti
l'ingiusto e ne punisci l'aggressione:

spatannalo tu immediatamente
nel muro - senza tema di far male
dipingi fosco il vile delinquente
rendigli i colpi del suo stesso strale.

Più presta è la giustizia, più è efficace
ma altrimenti insinua dentro il corpo
la sua presenza dura e più mordace
ti fiacca e sì - il passato non è morto

ma muori tu per lui, in ogni giorno...
raccogli la tua forza e spurga il sangue
quella robaccia, toglila di torno
ché nell'oblio il male non si estingue.

Consolazione è solo apparente:
la sorte che peggiore toccò ad altri
fratelli del passato – brava gente
vittima di assassini loschi e scaltri

... infatti tu subisci anche questo:
erede delle ingiuste lor sconfitte
e già, per riscattarti, uomo onesto
anch'esse devi metterle diritte.
 

domenica 3 gennaio 2021

E sia il destino

  

Nostalgica vorrebbe poesia
moversi ancor leggiadra negli abissi
non esser stanca per la lunga via
né spaventata che io la tradissi

par ch'io torni da lei a intermittenza
ché duro e responsabile l'amore
che ancor ci lega, piaga la coscienza:
sorge già la bellezza dal dolore

ma quanta forza chiedi tu, altezzosa
qual sacrificio uman di tutte gioie
ad essere profonda e sì graziosa
e il mio passar in tutte le strettoie

mi concedesti sol la rimiranza
nel tuo fulgido specchio lusingato
ma fuor di qui nessuna buona danza
m'arrise né mi vide mai appagato

così pensai un giorno di lasciarti
sol ricordando il lungo sodalizio
che infine chiese troppo a rinnovarsi
necessitava almen d'un armistizio

spiraglio d'energia mi torna a te
un poco d'aria e ancor divampa il foco
scruto lontano ciò che solo a me
è dato d'intuir da questo loco

ossia dove potremmo noi arrivare
qual meraviglie sai, lasciar sul posto
che il prezzo lo si possa anche abbassare
se provo a essere sveglio oltre che onesto

se l'uomo non coltiva nuovi frutti
al prossimo mercato vecchia merce
digià scaduta proporrà a tutti
e solo ingannerà persone guerce

guardingo mi trattengo sul da farsi
conosco i rischi - e muover passo falso
non voglio, e non è il caso di affrettarsi
se il piede non è saggio, e ancora scalzo

terrifica si staglia umiliazione
nella tua fantasia, sempre in agguato:
tale è la vita, non solo astrazione
sol puoi combatterla, da quando sei nato

invita ora ad invaderti di un siero
la vita che ti manca da decenni
con la sua forza inseguirai il mistero
sul foglio rimeranno i suoi accenni

tu non importi scelta ch'è impossibile
cerca la via di mezzo e sia il destino
che la sentenzi ancora incompatibile:
la vita col pensiero adamantino.