Perdura
il tempo ancor dell'amarezza
la
lama immeritata, ognor confitta
di
dentro si trattiene, ed è la stessa
che
sempre evita a lor giusta sconfitta
s'indignano
di tutto ciò che è giusto
lo
caccian via con palpito ruspante
si
vendicano lerci nel trambusto
maestri
son nel rigirar le carte
se
minima protesta esce dal nostro
cuor
devastato dalle loro ingiurie
senza
ragione, siamo noi il mostro
e
gli incapaci a regger vite spurie.
Ma
dobbiam esser svegli e sempre pronti
a
non cader in mesta depressione
e
questo avviene allor che tu non smonti
l'ingiusto
e ne punisci l'aggressione:
spatannalo
tu immediatamente
nel
muro - senza tema di far male
dipingi
fosco il vile delinquente
rendigli
i colpi del suo stesso strale.
Più
presta è la giustizia, più è efficace
ma
altrimenti insinua dentro il corpo
la
sua presenza dura e più mordace
ti
fiacca e sì - il passato non è morto
ma
muori tu per lui, in ogni giorno...
raccogli
la tua forza e spurga il sangue
quella
robaccia, toglila di torno
ché
nell'oblio il male non si estingue.
Consolazione
è solo apparente:
la
sorte che peggiore toccò ad altri
fratelli
del passato – brava gente
vittima
di assassini loschi e scaltri
...
infatti tu subisci anche questo:
erede
delle ingiuste lor sconfitte
e
già, per riscattarti, uomo onesto
anch'esse
devi metterle diritte.
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