Nostalgica
vorrebbe poesia
moversi
ancor leggiadra negli abissi
non
esser stanca per la lunga via
né
spaventata che io la tradissi
par
ch'io torni da lei a intermittenza
ché
duro e responsabile l'amore
che
ancor ci lega, piaga la coscienza:
sorge
già la bellezza dal dolore
ma
quanta forza chiedi tu, altezzosa
qual
sacrificio uman di tutte gioie
ad
essere profonda e sì graziosa
e
il mio passar in tutte le strettoie
mi
concedesti sol la rimiranza
nel
tuo fulgido specchio lusingato
ma
fuor di qui nessuna buona danza
m'arrise
né mi vide mai appagato
così
pensai un giorno di lasciarti
sol
ricordando il lungo sodalizio
che
infine chiese troppo a rinnovarsi
necessitava
almen d'un armistizio
spiraglio
d'energia mi torna a te
un
poco d'aria e ancor divampa il foco
scruto
lontano ciò che solo a me
è
dato d'intuir da questo loco
ossia
dove potremmo noi arrivare
qual
meraviglie sai, lasciar sul posto
che
il prezzo lo si possa anche abbassare
se
provo a essere sveglio oltre che onesto
se
l'uomo non coltiva nuovi frutti
al
prossimo mercato vecchia merce
digià
scaduta proporrà a tutti
e
solo ingannerà persone guerce
guardingo
mi trattengo sul da farsi
conosco
i rischi - e muover passo falso
non
voglio, e non è il caso di affrettarsi
se
il piede non è saggio, e ancora scalzo
terrifica
si staglia umiliazione
nella
tua fantasia, sempre in agguato:
tale
è la vita, non solo astrazione
sol
puoi combatterla, da quando sei nato
invita
ora ad invaderti di un siero
la
vita che ti manca da decenni
con
la sua forza inseguirai il mistero
sul
foglio rimeranno i suoi accenni
tu
non importi scelta ch'è impossibile
cerca
la via di mezzo e sia il destino
che
la sentenzi ancora incompatibile:
la
vita col pensiero adamantino.
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