Islanda

Islanda
arcobaleno sotto la cascata di Skogafoss in Islanda

venerdì 31 dicembre 2021

E sia stilla di vita

 

Ed ancora me la racconto invano
Ch’io possa toccar qualche gioia
Essendo io sempre più strano
Più perso nella mia strada buia
 
Val forse la pena di sbattersi ancora
A cogliere fiori appassiti
Strappati per sbaglio nell’ultima ora
Già che tutti gli aneliti son stati traditi?
 
Fosse psicologia, si potrebbe guarire
Ma non posso, in me, risalire il tempo
Ma nemmeno lasciarmi morire
Ancor vuole il mio passo la scia controvento
 
Non mi sono orbene inventato nulla
Quella storia dell’epoca da costruire
Già per divincolarmi da vita fasulla
Quella ch’era e sarà un quotidiano morire
 
La percezione fu reciproca ahimè
Di alienità, cui consegue il rifiuto
Tutto mi si è negato poiché
Risultavo inquietante al suo fiuto
 
Ogni difformità ha le sue conseguenze
E l’inedia di gioia ti porta a forzare
Gli spigoli - ch’entrino nelle tue stanze
Ciò che naturalmente non può combaciare
 
La formula, adesso, è di tenersi in piedi
Non esiste rinuncia una volta per tutte
Devi esser forzato – dal mondo dei medi
a tornar sulla carta le tue bocche asciutte
 
Esperienza muove oltre il tuo pensiero
Di profondo conflitto vieni illuminato
Qual mai fosse struttura di questo maniero
In cui ti trovasti imprigionato
 
Dio, quant’è lontana la libertà
Appigliati a tutto quello che puoi
Che ti dia propulsione a spostarti di là
E sia stilla di vita, verso quella che vuoi.
 

Il piano inclinato m'insegna


La nebbia al mattino, ingannevole
conferma di un sadico inverno
tappa d'un sentiero inagibile
tirannico dall'interno

Per viver dovevo appoggiarmi
al mondo così come sta
lo faccio solo per distrarmi
ma ancor: la mia vita è di là.

Io so perché la gola è secca
e il cupo travaglio interiore
ma l'osso di questa bistecca
eccede nello spessore 

Corrodo negli anni più ingrati
indomito questa muraglia
arcieri vi sono schierati
intesso d'acciaio una maglia

Stridore delle fondamenta 
si trasmette sino alle cime 
e l'albero nella tormenta 
perde le foglie e trova le rime

Silente e chiassosa menzogna
ci piaga e da tergo moltiplica il fango
il piano inclinato m'insegna
che muoio se dal battagliare m'astengo. 

La realtà molteplice devo scremare
cogliendone la quintessenza
mi servirà per risparmiare 
le forze ed alleggerir la coscienza 

E quanto alla formula - nuova e sicura
dev'esser la chiave di tutto 
del suo creatore la cura
e ricostruzione d'un mondo distrutto. 






lunedì 27 dicembre 2021

Sulla lunga linea


Vi vedo e omai le mie ossa parlano
nel dir che da voi non posso ottenere
ciò che mai ottenni - la coscienza straziano
le solitudini del mio pensare

Fu paura, sdegno, invidia... non so
ma so che in tal modo non fui dei vostri
e mi manca quello che ancor non ho
adeguati mezzi per scopi opposti

Mi riscaldo ancor nelle intersezioni
ma sovente mi urtano, e langue il cuore
di secchezza e inedia di belle emozioni
e di queste cose - alla lunga - si muore

E la nera ideazione torna alla ribalta
m'accompagna dentro per alcune ore
la question nel fondo non è mai risolta
ma appare il contesto denigratore

Sai che in questi casi, dèi dormirci sopra
al risveglio, l'animo sarà mutato
nuovo paesaggio che ti si apra
ti farà gioir di non aver mollato

Lui non muta mai drasticamente
non offre rivalse, ma nuovi sentieri
che devi esplorar con il corpo e la mente
ed oggetti tornano in compagni sinceri

Tu rassegnati: se anche non sarai felice
devi riversar tutto quel che puoi
sulla lunga linea che direttrice
guiderà le greggi sotto gli aristoi.


domenica 26 dicembre 2021

Anatema


Giusto non è ch'io dimentichi
ogni pezzo di vetro ritorto nel cuore
prepotente menzogna e tutti i suoi strascichi
ed ogni eccellenza di vita che muore

Ve li infliggerò dentro in un'era a sé stante
sarà il prodromo di quella mia indorata
dovete scontare ogni minimo istante
della sofferenza che avete istillata

Nel cuore dei nobili, sì volgarmente
tanto voi non pagate l'imperfezione
di un mondo che copia la vostra mente

E vorreste insistere nella punizione
di colui che invidiate ferocemente
perché già vi chiama col vostro nome.

sabato 25 dicembre 2021

Regata reale


Giustificato è l'arrocco
volto a difendere lembi preziosi
non dee lo stolto sapere troppo
urgono quieti riposi

Ergiti, Torre, e poniti a guardia
di questo Re, nudo ma invitto
ebbe umiltà più che superbia
or dee guardarsi dal popolo gretto

Dopo qualsiasi notte crudele
ti sei svegliato con mete nuove
hai aggiustato le vele
ancora è freddo fango che piove

Sul tuo cammino, ma l'accortezza
vincerà ardita quest'ultimo crollo
della bandiera, che ha perso certezza:
svolta la cresta, ma resti un gallo

Questi bei pesci, argentei e dorati
che tu eri fiero d'aver pescato
sembrano volgersi in granchi chelati
che ti attanaglian di lato

Acuto trascegli, ributtali a mare
poi dei gettare una nuova rete
resta la tua una regata reale
per la regina di tutte le mete.

venerdì 24 dicembre 2021

Tutto il possibile


E cade la vita nel vortice
della filosofia
Cade la filosofia
nel vortice della vita

ti lascia il vortice
riverso al suolo
con ciò che non hai vissuto
e ciò che non hai scritto

Vuoi splendore e piacere
e vuoi la Fine.

Rilanci la sfida e la ritiri
La ritiri e la rilanci
Abbiamo fatto tutto il possibile?

Porto Corsini, 25 Dicembre 2021, ore 3:05

giovedì 23 dicembre 2021

Ansia d'essere


Ansia d'essere
Fretta di divenire
Fugge e ristora la possibilità
di non essere - e solo
Contemplare
Si moltiplicano i velleitari
Qualcuno - che non si è
come i desideri
di belle cose e donne
che mai avremo
Paura della paura
anche di quella che ti salva
Il passato indebolente
Piovono le apparenze
giù come vetrate
mannaie

Disciplina l'anima
o sarai travolto
e travagliato.

martedì 21 dicembre 2021

A scolpirti l'anima


La nostalgia del verso ti fece alzar la penna
prima d'aver dinanzi agli occhi - terso
profondo scorcio e nuovo - colpo in canna
buonissimo e mirante l'universo

Ché spande innanzi a me la vita, sì bramosa
d'aversi e di comprendersi, in questa doppia sfida
immensa per un corpo e un'anima che osan
ghermire ogni bellezza laddove si annida

Tu devi dissodar cento terreni
quest'avido languor si fa sentire
le tasche sono piene già di semi 
ma dei piantarli e farli divenire 

La notte ancora grida il suo acre malcontento 
la rabbia stringe i denti su ciò che, angosciante 
per gli altri fu la fonte di quieto godimento 
s'insinua ardito e nero il mio riscatto serpeggiante 

Qui darò un colpo al cerchio e uno alla botte 
pur lenta, mai non molla la battaglia
già studia ed intraprende nuove rotte 
fa meno strada e meglio - e men si taglia 

Sembrava sempiterno il prezzo da pagare
così eccessivo e iniquo, per lunga fama e gloria 
resistere dovevi - sol per quella gustare
ma curiose sorprese son nell'aria

Tutto questo sentiero è ciò ch'è interessante 
ed a scolpirti l'anima è invero necessario 
travolgerebbe l'onda il principiante 
secondo tempo, qui, sembra primario. 



domenica 19 dicembre 2021

Ogni buona stilla


Attendo che vita
mi offra un accesso
senza deviarsi
nei corridoi della mente

mi farò trovare
quasi pronto
come più non ero

sì gravo è il giogo
fantasma
non vi sarà libertà
sino alla sua dissoluzione

non è più tempo
d'eccellenza e coraggio
questo perfezionismo
dilania

La grande filosofia
ha traballato
sembrava perso un pilastro
di banale osservazione

la giungla del reale
lo ha rimesso in piedi
ma ora il piccolo
progetto ammicca

ogni piccolo può essere
mio amico

ed ogni radura piacevole
va protetta dagli spettri assassini

il conflitto universale
asprissimo
ha albergato ancora in me

mi stavo giocando
il tutto per tutto
manco a dirlo
senza una forza sufficiente 
un impeto sparuto 
sempre lanciato 
ad agguantarla 

Mille volte più marcio
c'è nel mondo
ma anche se un giorno
lo dovessi affrontare 
sappi che non è possibile 
senza ghermire 
ogni buona stilla 

queste voglio cercare 
e raccogliere 
per molti anni. 



Doppio divenire


Il divenir negativo rigetti
quello che altri causò
ma il positivo, geloso lo accetti
perché più forte ti ritrovò

Questo non è dato senza quello
allora tu devi focalizzarti
già sul te stesso più bello
e devi ancor superarti

Già che rivalsa non è completa
sui tuoi difetti acquisiti
deve il tuo nerbo inseguire la meta
la perfezione dei risultati

E allora questi daranno lustro
a tutti i tuoi tratti, che le apparenze
avevan distorto sì ignobilmente
or le combatti assai meno maldestro

Spirito eroico risale il pendio
rivela un giorno le ingiustizie più occulte
che lo piagarono fin dall'avvio
ora lui vince due volte.

mercoledì 15 dicembre 2021

Gli occhi residui


S'ottunde lo spirito, a salvaguardarsi
ma forse può, lento, afferrare qualcosa
e già qualcos'altro, spontaneo, donarsi 
a lui ed al suo corpo - cedendogli posa

Allor che intuisci più vasto traguardo
la brama ti prende, di conquista e di gloria
di poter un giorno fulminar collo sguardo
ciò che ti ha angustiato - e ha deciso la storia

Ma dèi accontentarti: hai spianato le piste
a chi degno verrà dopo di te
ché a troppo scrutar si consuman le viste... 
meglio conservar gli occhi residui per sé. 


lunedì 13 dicembre 2021

In ogni caso la prora


Scava ed esplora, e se la forza non l'hai
serpeggia altrove, ché nell'interesse
essa si trova - e ritroverai
il filo, fiero dei versi che intesse

Ancora temi che questa lentezza
non possa giungere da alcuna parte
né a far di te una fortezza
né a riversare la forza nell'arte

La vita teme di perdersi ancora
si sente smorta già nel mattino
in ogni caso la prora
è volta a fendere le nebbie del destino

Raccogli energia, per amare molto
prendi la mira ed a piene mani
porgilo all'anima che hai accolto:
lei che non possa guastar i tuoi piani 

Ancor non pretendere, anche se ne hai diritto
reggi e non vittimeggiar del passato
se anche lo fosti: restaura il relitto
e impavido lancialo a un lido dorato

Sai già che ogni pretesa o lamento
guastan gli umori alla controparte
dev'esser spontaneo l'atteggiamento
nel darti tutto, niente, o una parte

Se noti che non ne vale la pena 
staccati freddo e limita il danno
cerca una soddisfazione serena
che mani affini già ti daranno

Ammiccano sotto la lor superficie 
le anime occulte di tutte le cose
attendon la vista divinatrice 
che a quel richiamo grata rispose

E ancor deve farlo: se poeta tu sei
devi cantar ciò ch'è ancora silente
nobilitar tutti i falsi plebei
far che il futuro diventi presente. 







mercoledì 8 dicembre 2021

Richiamo

 
I
 
La notte mi richiama all’ordine
alla missione – mi fa sentire
la storia e tutto quello che
è da sistemare
vi sono luci e canti d’uccelli
scenari ancor amabili
a far da contesto
a conflitti eterni
ma il poter vivere
è ancora lontano
oltre l’inferno
che si pensa
col corpo e la mente
 
 
II
 
Un amico mi ricorda
che siamo polvere
lui lo ha accettato
sicché vive di piccole cose
ed anche io posso temporaneamente
distendermi in codesta visione
ma la mia polvere ha voluto
raccogliersi in tromba d’aria
e turbinare per vasti spazi
devastando ogni cosa
risucchiando il mondo
per deporlo altrove
in forme nuove


martedì 7 dicembre 2021

Gli scrittori



Se guardi cose ordinarie
con occhi ordinari
sarai banale

Se guardi cose ordinarie
con occhi insoliti 
sarai interessante 

Se guardi cose straordinarie
con occhi straordinari 
sarai geniale

e sarai "troppo" per chiunque 



domenica 5 dicembre 2021

Sopra quei cocci

 
Furbo distraiti, pensa al dolore
Sol quando potrai sfogarlo
Sopra al bastardo cui serbi rancore
E potrai netto schiacciarlo
 
Tanta è la vita, per strade traverse
E impegnativa è l’esplorazione
Profitta delle giornate terse
Ed altre chiedono la costruzione
 
Non domandarti feroce adesso
Come puoi rifarti di atrocità
Apprezza lento il processo
Che ti consegna l’eternità

Sopra quei cocci l’hai costruita
Duri e taglienti – ma sei avanzato
Lor si tramutano in frase infinita
Sotto, il tuo nome firmato.



venerdì 3 dicembre 2021

Sulla carta una nuova dea

 

Ed or, chi t’infligge il suo silenzio
ignoralo già – ché tu sei più forte
non sia l’animo suo, con cui mi sentenzio
ma l’orgoglio di chi ha giocato con la morte
 
tieni spolverati bandiera e spada
aumenta il vigore del corpo e l’idea
se un giorno ti stanchi – e comunque vada
hai messo su carta una nuova dea.
 
Lascia stare come ti senti al mattino
le difese si abbassano – sai - di notte
sicché il sonno diventa un nero mastino
 
e le tue acque ne escon corrotte
tu continua a curare il tuo bel giardino
invidieranno tutte le sue fratte.

Più che imparare qualcosa

 

Le fitte al petto d’origine oscura

impetuoso – il vortice dei pensieri

non sa quale sia del cuore la cura

lanciato al domani e pieno di ieri

 

Che far d’una storia sovente riscritta

che viene peraltro a noi lenta e viscosa

val meglio la musica, che arriva diretta

e sciogliersi più che imparare qualcosa


mercoledì 1 dicembre 2021

Là dove tutto sarà nostro

 

Lentissima

costruzione

della gioia

di raccontare

le verità

più dolci

ed amare


Sinché

non arrivi

alla meta

tutto equivale

a pisciar

controvento


Sgancia

periodico

eccessivo

affanno

sulla carta

ma non puoi

disertar

la missione