Nello spazio siderale
ad affogare il mio grido
la grettezza brutale
mi lasciò
Di nuovo
amaro in bocca
di eros distorto
che teme tristemente
il suo fossile
e di onore storpiato
ancor la verità stuprata
Mi consigliano i leggeri
di neutralizzare i pensieri
della gente - ché sol pensieri sono
ed ognuno, ha diritto di far le sue scelte
e pensare come crede - senza che ciò
interferisca con la nostra vita
E tu stesso smettila
di giudicarti e fa quel che vuoi
Questo menefreghismo alletta e solleva
ma è ben diverso dal "me ne frego!" fascista
che sfida la realtà avversa -
È invece espressione
di un profondo disprezzo
dell'essere umano, spacciato per rispetto
Io anche disprezzo il pattume
dei loro pensieri ed atti conseguenti
ma evidentemente continuo ad amarli
a ritenerli sì importanti
da sobbarcarmi l'onere
della loro correzione
quando dovrebbero pensarci loro
e se non ci riescono
andarsene appunto affanculo!
Il mio percorso di disillusione è stato
più profondo e lungo... Li ho seminati
E non devo guardare indietro
Giudizi indegni
mi fanno sentire in colpa
della mia svolta
edonistico - egoista
non mi concedono la quiete
dopo la tempesta
e mi adirano
della lor vanagloriosa ingiustizia
Questi colpi di coda
dell'ideale mi frustano l'anima
- così assaporo gli strali sociali
residui, le ultime ingiustizie, le reazioni esterne alle mie scelte e parole
Debbo distaccarmi e proteggermi
ma ancor il filosofo è spronato
e vede il rigido moralismo nazionalsocialista
Missionario, austero, salutista, eroico, bacchettone, assai pretenzioso sull'uomo
ragion per cui pochi sposano quell'ideale
solo i forti - e chi lo sposò
ne chiese un tardivo divorzio
per decadimento e stanchezza
Il Comunismo non ha
neppure lui ucciso Dio
la trinità son diventati i suoi fondatori
e la religione lotta di classe
un ideale che esige sacrifici
e dedizione
Nel capitalismo sopravvive
un moralismo più debole
eppur sentito: l'imperativo
"Produci!" - l'efficienza
e il rispettivo disprezzo
di chi non produce
il Povero - per sua colpa, sua colpa,
sua grandissima colpa...
In più permane una sorta
di lealtà verso i concorrenti e onestà
verso il cliente - un mercato regolato
ossia, uno Stato borghese
Poi c'è un capitalismo predatorio
e rapace - senza più regole
Giungla incarnata
Io stesso mi ero fatto
una missione dello sradicare
dal mondo la morale
fui eroico distruttore
e ricostruttore
modificai il progetto con fondazioni
e geometrie nuove
usai materiali ibridi sintetizzati
e ancor mi dico ma mi chiedo
se ho il diritto di fermarmi
non muore la morale in me
non muore il doverismo
così come l'istinto del piacere
che non vuole intrusioni
Tutto ciò che abbiamo trascurato
continua ad agire sul fondo
prima o poi dovrà essere preso in considerazione
Cerco la liberazione più completa
e autentica - affrontando le catene
e i percorsi più duri
vi sono forse reali scorciatoie?
Un modo più facile di esser felici?
Ed è legittimo?
Ancor stiamo a moraleggiare
a processare, a dover giustificare
ogni piacere, scelta, pensiero...
Ne vogliamo il merito, qualcosa in cambio
perché evidentemente altri non lo fanno
e creano i danni
(ma li invidiamo e malediciamo)
Vogliamo essere salvati
essere nel gotha dei grandi
e dei giusti
Le mie innovazioni sono su carta
non vogliamo soffrire più
subire la stoltezza
Quel sole là fuori promette... Manterrà?
Le minacce sono ancora presenti
la battaglia non è conclusa
ma gli anni passano
e non vogliamo invecchiare
Dov'è giustizia, dov'è vita?
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