Islanda

Islanda
arcobaleno sotto la cascata di Skogafoss in Islanda

martedì 7 febbraio 2023

Nello spazio siderale


Nello spazio siderale
ad affogare il mio grido
la grettezza brutale
mi lasciò 

Di nuovo 
amaro in bocca
di eros distorto
che teme tristemente 
il suo fossile 
e di onore storpiato 
ancor la verità stuprata

Mi consigliano i leggeri
di neutralizzare i pensieri 
della gente - ché sol pensieri sono
ed ognuno, ha diritto di far le sue scelte
e pensare come crede - senza che ciò
interferisca con la nostra vita
E tu stesso smettila 
di giudicarti e fa quel che vuoi

Questo menefreghismo alletta e solleva
ma è ben diverso dal "me ne frego!" fascista 
che sfida la realtà avversa - 
È invece espressione 
di un profondo disprezzo 
dell'essere umano, spacciato per rispetto 
Io anche disprezzo il pattume 
dei loro pensieri ed atti conseguenti 
ma evidentemente continuo ad amarli
a ritenerli sì importanti
da sobbarcarmi l'onere 
della loro correzione 
quando dovrebbero pensarci loro
e se non ci riescono 
andarsene appunto affanculo! 

Il mio percorso di disillusione è stato 
più profondo e lungo... Li ho seminati
E non devo guardare indietro

Giudizi indegni
mi fanno sentire in colpa
della mia svolta 
edonistico - egoista
non mi concedono la quiete
dopo la tempesta
e mi adirano 
della lor vanagloriosa ingiustizia 

Questi colpi di coda
dell'ideale mi frustano l'anima 
- così assaporo gli strali sociali
residui, le ultime ingiustizie, le reazioni esterne alle mie scelte e parole

Debbo distaccarmi e proteggermi 
ma ancor il filosofo è spronato
e vede il rigido moralismo nazionalsocialista
Missionario, austero, salutista, eroico, bacchettone, assai pretenzioso sull'uomo
ragion per cui pochi sposano quell'ideale
solo i forti - e chi lo sposò 
ne chiese un tardivo divorzio
per decadimento e stanchezza 

Il Comunismo non ha
neppure lui ucciso Dio
la trinità son diventati i suoi fondatori 
e la religione lotta di classe 
un ideale che esige sacrifici
e dedizione 

Nel capitalismo sopravvive 
un moralismo più debole 
eppur sentito: l'imperativo 
"Produci!" - l'efficienza 
e il rispettivo disprezzo
di chi non produce
il Povero - per sua colpa, sua colpa,
sua grandissima colpa... 

In più permane una sorta
di lealtà verso i concorrenti e onestà 
verso il cliente - un mercato regolato
ossia, uno Stato borghese

Poi c'è un capitalismo predatorio
e rapace - senza più regole 
Giungla incarnata

Io stesso mi ero fatto
una missione dello sradicare 
dal mondo la morale 
fui eroico distruttore
e ricostruttore 
modificai il progetto con fondazioni 
e geometrie nuove 
usai materiali ibridi sintetizzati

e ancor mi dico ma mi chiedo
se ho il diritto di fermarmi 
non muore la morale in me
non muore il doverismo 
così come l'istinto del piacere 
che non vuole intrusioni

Tutto ciò che abbiamo trascurato 
continua ad agire sul fondo 

prima o poi dovrà essere preso in considerazione 

Cerco la liberazione più completa 
e autentica - affrontando le catene
e i percorsi più duri

vi sono forse reali scorciatoie? 
Un modo più facile di esser felici? 
Ed è legittimo? 
Ancor stiamo a moraleggiare
a processare, a dover giustificare 
ogni piacere, scelta, pensiero... 

Ne vogliamo il merito, qualcosa in cambio
perché evidentemente altri non lo fanno
e creano i danni
(ma li invidiamo e malediciamo) 

Vogliamo essere salvati 
essere nel gotha dei grandi
e dei giusti 

Le mie innovazioni sono su carta 
non vogliamo soffrire più 
subire la stoltezza

Quel sole là fuori promette... Manterrà? 

Le minacce sono ancora presenti 
la battaglia non è conclusa 

ma gli anni passano 
e non vogliamo invecchiare

Dov'è giustizia, dov'è vita? 






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