Islanda

Islanda
arcobaleno sotto la cascata di Skogafoss in Islanda

domenica 15 novembre 2020

Per un finale alternativo

 

M'invento che mi piacciano
queste valli, mi sian le acque
fosche di ristoro: ma tutto è morte
- cui vita reagisce, sempre più
flebile e sfiduciata.
Ogni entusiasmo han spento,
con veleni diversificati
– senza linfa d'amor arioso
non si respira.
E qual profondo respiro chiamano
il nostro corpo e lo spirito!
Non vi è vita dunque, come ingenui
credevamo, all'ombra del sistema...
e dove può mai essere, contro esso
- senz'armi?
Il piano millenario ci ha
plasmati e dominati – in silenzio.
Cerco di non avere una mente
- ché i pensieri non concretizzati
pesano, il solco scavato si ricompone;
ma solo lei può contrastare
la realtà impossibile.
L'uomo ancora abile deve spostarsi
dove si sposta – integra – la Vita,
deve farsi serpente e libellula:
ma il dominio dei Signori
è quasi assoluto. Le persone
son mostri umani e non cambiano -
ma ancor si salvano pezzi d'amicizia,
un piccolo fuoco che vorrebbe
divampare e si spegne
(ancor qualche calore – sotto la cenere).
Se ci fossero ancora energie e curiosità
tante lande di questo mondo, e di questo
intorno, si potrebbero esplorare:
trovando giocattoli e stufette.
Invece i cattivi sentimenti ci corrodono,
le condanne sembrano moltiplicarsi
e provenire dalla storia del mondo,
dal passato e dal futuro, in tutte le sue
figure umane.
Poi ti ricordi che a nessuno importa
nulla di te – e anche se gli importasse,
la sua capacità di nuocere è limitata:
altrimenti il mondo finirebbe domani.
Tengo la solita spinta nulla, a fare
quello che resta da fare per scampar la vita,
avevo ancor sperato invano.
La Nottola ha deciso di aspettare
sul filo – il momento.
Il momento di cosa? Anch'esso non ti alletta...
ma è la sola cosa cui appigliarsi.
Saturo d'ogni cosa. E dopo quel che ho visto
non vorrei vedere altro. Il dilanio della vergogna
durerà in eterno e lo stridor del falso.
Ma ancor l'Ego stellare mi chiede
prove di coraggio e virilità,
dimentico di ogni inferno passato
vittoriosamente quanto era possibile.
Vorresti acquietarti, e dovresti
e potresti: ma non lo fai.
E intanto il mondo sta finendo
e le categorie del passato
non si adattano mai al presente.
Qual immondo calderone fervente
è l'umanità – è assai peggio
di quanto abbia mai pensato.
Quali frontiere dobbiamo ancora salire
- braccati come siamo dalla paura?
Cerco nuove verità e nuove illusioni.
Per un finale alternativo.

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