Nella coscienza di ciò che atroce
fu - mi divincolo e la mia angoscia
fissa iraconda una nuova luce
che avrebbe raggiunto a colpi di ascia
Tronchi sublimano nell'inconscio
e speranza respira - tutto sembra men duro
di colpe tue e d'altri pagasti dazio
poggiar vuoi la vita su terreno sicuro
Sai che qualunque cosa succeda
- e pende latente sciagura improvvisa
resisterai: ché un futuro ti veda
purificato da ogni bieca accusa
Fa quel che puoi ad evitare il peggio
ma incaponirsi mai: fatalismo.
È lui che conduce, e ti rende saggio
illuso d'infrangere il meccanismo
Ti credevi strizzato da intimi lacci
ancor non li strappi, ma il nucleo è più duro
e da nuova prestanza sorgon nuovi coraggi
di poterla agguantare vivevi ignaro
Già, sembrava finito il tuo battagliare
si muoveva acquattato - stanco di sé
se ogni causa faceva oramai sbadigliare
quieta semplicità volevi per te
Era solo una crisi, e per quanto profonda
come agguanti occasione di risalire
ti fai trascinar dall'ebbrezza dell'onda
e per quanto più accorto, torni ad ambire
Se di corpo e di mente riversi il progresso
a obiettivi più semplici, per recuperare
esperienze vitali all'astioso te stesso
quelli grossi potrai rilanciare
Qualcun sta lottando analogamente
a creare qualcosa che splenda in futuro
sappi che questa gente
capirà il tuo presente ed anche il sentiero
Ad ogni angolo ci sono tragedie
e cantori di esse - I lor protagonisti
fatteli amici, lascia vuote le sedie
già schierate a spettacoli stupidi e tristi
Sacche del disprezzo vuota con parsimonia
non essere a tua volta superficiale
il rimorso atroce t'insegna
sia ancor peggio commettere che ricevere il male
Ora temi i ben tanti difetti che abbiamo
rendan difficilissime le relazioni
presto odioso o scadente è anche quello che amo
e reciproche son queste percezioni
Fai valere saggezza, e forse ignara fortuna
sta aspettando nell'angolo di darti un colpetto
che ti tragga le scarpe dalla nera laguna
si riempia di gioia il suo astratto concetto.
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