Vedo una luna che parla chiaro
più non m'inebria di linfa d'estate
ma di un sapore denso ed amaro
quello di vite buttate
E posso scriverci finché voglio
odio il mio viatico all'eternità
assorbe dipinta la vita sul foglio
muore per esso ogni aldiquà
So che ho giocato un'altra partita
non ho lottato per affermarmi
però il veleno di morte e non-vita
presiede in me e vuole fiaccarmi
Tardi è per tutto - e lo dice il corpo
la mente reagisce con acrobazie
di cui il primo non sente il nerbo
un tempo agile lungo le vie
Ma anch'essa è stanca di ragionare
vorrebbe perdersi quieta nel nulla
senza più altro contestare
su una collina brulla
Chi nulla seppe, ti sminuì
ponendo apici alle ingiustizie
or dove penetra il colibrì
sono soltanto aiuole fittizie
Se pur manchevole, non basta il coraggio
quando il nemico si chiama Tempo
esso ti sfida ad ogni passaggio
e non perdona il passo più lento.
Nessun commento:
Posta un commento