I
A noi che sappiamo
e stentiamo talvolta
a sapere
cosa deve importare
far sapere a chi
sapere non vuole
e volere non può?
Ci hanno estromesso dai giochi
l’egoismo dei deboli
non può cambiare direzione
quieta felicità – neppure li stimola
Noi, intorpiditi e fiacchi
aneliamo ormai al medio piacere
or a sua volta irraggiungibile
Che importa aver deluso
gli imbecilli che solo
fingevano di credere in noi?
Siam sempre stati soli
e sempre lo saremo
ora dobbiamo scordare
le visioni inclusive
e arraffare quel che possiamo
ma cosa? come? quando?
II
Paziente costruzione
della giusta rivalsa
non arriverà mai
a compimento
stanco di sentire e di pensare
sembro scordare
la profondità tagliente
delle umiliazioni subite
non mi attira più nulla
di culturale – ho tirato quando tutto
me lo impediva sadico e sconsiderato
ora son saturo dei passi infelici
necessari – della risalita
voglio un ascensore
oppur voglio volare
che tutto sia veramente necessario?
La vita – che si perde
parla un’altra lingua
ma qui non ci sono mezzi
e non ci sono strade
attendere?
Quanto e cosa dovremmo attendere?
Ed è qualcosa di allettante?
Risorgerò forse prima di tramontare?
Ancora devo dar fede, a questa vita?
Per far cose grosse – servono forze fresche
servono i giovani, nutriti dalle giuste letture
e con i piedi nel giusto fango
ché la loro energica rabbia
illuminata possa insorgere
Ma tu, tu, tu … cosa farai adesso?
Cosa farai ancora?
Il tutto nemico
continua ad infierire
e mortificare
e chiunque sparisce
arida indifferenza
cosa mi piglio? A cosa m’appiglio?
Tale è la crudeltà
continua dell’esistenza?
Non voglio finire in questo modo
ma in quale, allora?
A noi che sappiamo
e stentiamo talvolta
a sapere
cosa deve importare
far sapere a chi
sapere non vuole
e volere non può?
Ci hanno estromesso dai giochi
l’egoismo dei deboli
non può cambiare direzione
quieta felicità – neppure li stimola
Noi, intorpiditi e fiacchi
aneliamo ormai al medio piacere
or a sua volta irraggiungibile
Che importa aver deluso
gli imbecilli che solo
fingevano di credere in noi?
Siam sempre stati soli
e sempre lo saremo
ora dobbiamo scordare
le visioni inclusive
e arraffare quel che possiamo
ma cosa? come? quando?
II
Paziente costruzione
della giusta rivalsa
non arriverà mai
a compimento
stanco di sentire e di pensare
sembro scordare
la profondità tagliente
delle umiliazioni subite
non mi attira più nulla
di culturale – ho tirato quando tutto
me lo impediva sadico e sconsiderato
ora son saturo dei passi infelici
necessari – della risalita
voglio un ascensore
oppur voglio volare
che tutto sia veramente necessario?
La vita – che si perde
parla un’altra lingua
ma qui non ci sono mezzi
e non ci sono strade
attendere?
Quanto e cosa dovremmo attendere?
Ed è qualcosa di allettante?
Risorgerò forse prima di tramontare?
Ancora devo dar fede, a questa vita?
Per far cose grosse – servono forze fresche
servono i giovani, nutriti dalle giuste letture
e con i piedi nel giusto fango
ché la loro energica rabbia
illuminata possa insorgere
Ma tu, tu, tu … cosa farai adesso?
Cosa farai ancora?
Il tutto nemico
continua ad infierire
e mortificare
e chiunque sparisce
arida indifferenza
cosa mi piglio? A cosa m’appiglio?
Tale è la crudeltà
continua dell’esistenza?
Non voglio finire in questo modo
ma in quale, allora?
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