Se ancora istinto rialzerà la testa
non so - ma ogni sua morte stride meno
produce meno fulgida protesta
lo sguardo all'aldilà è più sereno
Mi donano fardelli e biechi lacci
indomiti plebei, bassi e bastardi
qual gusto al loro ego ciò procacci
sapran - ma non avrà posto nei marmi
Invece - tesi a mortificare
danno indisiato abbrivio alla mia penna
che si riattiva, andando a scandagliare
un fondo di realtà - che li condanna
Se tutto reggo, e sfiato bellamente
senza macchiarmi di ingiuste azioni
tutto travolgerà ferocemente
contro di loro in fetide stagioni
Tentare il già tentato più non voglio
e calcolato deve esser l'azzardo
se dure insidie al cuore ed all'orgoglio
mi attendono nel regno dell'assurdo
E se davvero tu non vuoi sbagliare
colpo che i tuoi seguaci assesteranno
pura la conoscenza dèi agguantare
sempre domar l'istinto, quel tiranno
L'hanno studiata troppo e troppo bene
purtroppo ora risulta ch'è da stolti
voler vivere adesso con la speme
che i nodi della storia vengan sciolti
Or sciogliti dall'ansia: vita è persa
e perderà i suoi pezzi dalle mani
se qui funesta è stata ogni comparsa
sarai protagonista del domani.
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