Islanda

Islanda
arcobaleno sotto la cascata di Skogafoss in Islanda

mercoledì 30 novembre 2022

Se esiste un terreno


Non v'è torchio che sprema 
fino in fondo quest'uva
a stillare la conoscenza suprema
ma mi scordo l'umanità ignava 

La question non è posta
e la vita gaudente 
ai difetti insensibile di questo reale
della stessa sua pasta 
il demente 
lui potrà galleggiar sino a sprofondare 

Per sereno goder come loro 
io non debbo aumentar: devo togliere
ed unirmi tardivo a quel coro
ma non credo di poterlo scegliere... 

La forma tirannica della mente 
non si mutila e non si estende 
condannato è pertanto l'intelligente
a figure, giornate, vite, fini orrende

Ormai perso è il treno della normalità 
e come l'hai snobbato, non ti avrebbe accolto
se esiste un terreno di tua proprietà 
ancor devi vederne il raccolto. 



domenica 27 novembre 2022

Il sovrano del regno


Appigliato alla lima
del dolore - il coraggio

laddove non osa
ancor ardita ripiega 
sulla penna espressiva

ma fuori è gelo acido
e nella bocca

realtà non dirimi, comprendi, giustizi
ella non t'aiuta, né scalda

Vivere qui sin dall'inizio?
Se lo potevi, non sai.

Viverci adesso?
Stanchezza, trovami il modo
e anche la bacchetta magica. 

Crollato davvero il pilastro, 
fallito il tuo sistema?

Così - terrifico - sembra
ma non sei sicuro. 

Eppur questo scomodo bilico... 

Terrai aperta la porta, 
sospenderai il giudizio?

Sicché tu possa anche proseguire
e invertirlo... Non aver sprecato il cammino. 

Sembra che ancor ci sia molto
da indagare - sembra
che non ci sia più niente. 

Da morto o da vivo ti toccherà 
l'apoteosi dello scandalo?

Vuoi e no vuoi essere
il centro dell'inchiesta?

Devi davvero scandagliare
la storia del conflitto identitario?

È questa identità
certa o travisata?
Cangiante, sfaccettata?

È cambiato qualcosa? Cambierà?

Lontana è la vita
vicina è la morte. 
Intima. 

Il sovrano del regno - il Dubbio
estende i suoi domìni.


sabato 19 novembre 2022

Morta di nuovo


... E la risuscitai più d'una volta
Idea: e ora su dessa la mia penna
presaga non sia strada ancora molta
stenta a vergar parole di condanna

Concede ad essa quattro rime in croce 
quella che sempre tocca a chi la segue
e nel deserto la sparuta voce 
s'anima sol di speranze fatue

Personalismi invadono la storia 
e ogni concetto, piegato ad uso bieco
un facile guadagno o vanagloria
con o senza intuizion, risulta cieco

Non è forse sconfitta il mollare 
piuttosto il non aver mollato prima
che l'ego mio venisse a sprofondare
pervaso dai rimpianti della cima

Ebbene, quella non raggiungerò 
ma voglio stringer qui tra le mie mani 
ogni gioia residua che ancor avvisterò
e gli altri tratterò come dei cani

Carezze e zuccherino, per renderli fedeli
sino a che non gli tocchi un calcio in culo
meschino per aver risposte lievi 
sparare calcolando il rinculo

Subire certi sgarbi converte, sai, chiunque 
ogni idea allo stato di natura
ritorna - goder l'attimo presente
d'ogni altra cosa perdere premura. 




venerdì 18 novembre 2022

Nella volta del buio, è una luce


Aggrappato alle pareti del castello del male 
lacerato dai suoi pungoli - inseguo il Bello
cui il Bene discenda, e lo veda crollare
che non manchi al suo quadro sfumatura pastello

La bassezza dell'uomo ti fa disperare
ché sol filantropia all'impegno sottende
e non vuoi altro cenno di vita sprecare
per il fiato meschino di persone orrende 

E ti sembra impossibile - analogamente
ti sovvenga la forza di spazzarli via tutti 
lor che vivono senza una degna mente 
ed apprezzano i luoghi ed i gesti più brutti 

La stortura è il novanta percento di tutto
resta in ogni ambito, virtù, l'eccezione 
che ti salta all'occhio, camminando distratto
con i piedi immersi nel calderone 

È davvero possibile perfezionare 
ciò che giusto non è - senza spietatamente 
distruggerlo? Od è meglio sperare
d'affrancarsene, vivendo egoisticamente? 

Non generalizzar ciò che sta negli estremi
della curva gaussiana, quando il grosso è nel mezzo
difenditi molto, ma dirigi i tuoi remi
a produrre e ricevere ciò che è meglio

Qualcheduno l'apprezza e resisti a ogni cosa
ai marosi che della colpa ti assalgono
e di essa ti accusano invidiosi
od ignari dei cavi del bene che tagliano 

Tu ripara e ripristina la corrente 
torni il sentimento, puro, e sbocchi impetuoso 
sugli oggetti che vuoi con il corpo e la mente 
vanifica ogni intervento doloso 

Un passo alla volta, mi avvicino a capire
ogni cosa - e se l'agguanterò 
sarà che non ho rinunciato alla svolta 
della vita che intera riavrò 

Cogli tutto il bene che è intorno a te
sia la nota suadente che un brav'uomo produce 
È speranza: e lui l'ha suonata per te
nella volta del buio, è una luce. 




venerdì 4 novembre 2022

Lento ma inesorabile uccidendo


Intanto quando siete voi l'oggetto
della contesa o ciò che vi sta a cuore 
scoppiate - e un immediato taglio netto
date alla discussion, che lunghe ore

può durare allorché verta sugli altri
e i temi giudicate con asprezza
e non che diveniate intelligenti
solo improntati a bieca leggerezza

L'uomo migliore è chi tratta se stesso
con più severità che verso il prossimo
valuta tutto quello che ci ha messo
rammaricato qualora non sia il massimo

Voi fate l'incontrario e pretendete
feroci già nei moti dell'attacco
stolto e vile, verso chi non comprendete
più duri quando già lui fosse in scacco

Scrupolo alcun, sincero non mostrate
circa il contesto in cui intervenite 
fatto talvolta di storie sciagurate
ben lungi dalle vostre buone vite

Scolpisce tal percorso la bandiera 
lento ma inesorabile uccidendo 
indebito rispetto per la schiera 
ignobile che ancor vai combattendo. 


Ancor di lieto cuor non mi riesce


Ancor di lieto cuor non mi riesce
d'abbandonarmi ad essere un'attesa
son spinto a pescar nuovo e nuovo pesce 
riscattar vecchia e nuova parte lesa

Proteso a non commettere ingiustizia
temi parvenza d'alta indegnità
presso colui che ingigantisce inezia
minimizzando già l'enormità

Se quasi nullo, il suo discernimento 
non coglie differenze grossolane
vuoi solo il suo diritto venga spento 
d'emettere sentenze disumane 

Se ancor comanda lui, non c'è già modo
di evitar l'atroce, quindi il peggio
tu allora acuto, ben lavora sodo
sinché l'hai scardinato dal suo seggio

È azzardo proseguir per la tua via
e labile è il confin della vittoria 
ma inutile sarebbe ipocrisia
di adeguarsi con la faccia seria

Presto i suoi tratti avresti ancor distorti 
ingoiando l'assurdo e l'indigesto
gli slanci un tempo vivi mezzi morti
dipinti ora in un macabro affresco 

Fregarsi dei malvagi, non è tattica giusta 
ti fregano improvvisi - e fanno male 
gioca partita furba, tenace e sempre onesta
vanifica e rigira ogni strale

Vivi per vincere, vinci per vivere
ché tutto è impedito da costoro
ciò che non vinci o vivi, lo devi solo scrivere 
e sfocerà nell'epoca dell'oro. 


mercoledì 2 novembre 2022

Continua incertezza


Che esista già un obblio che tutto spazza
sì come un vento amico - ciò che duole
e ancor pretende invano e non sollazza
vuol costruir fortezze di gran mole

con tutto ciò che incontra, anche i mattoni
che t'han tirato in faccia - stimolanti
trasceglier pezzi dai mille colori 
farne pregiata veste che ti ammanti 

Non vuoi viver più semplice e frugale
senza rimpianti e indebiti confronti, 
sentir raschiare il fondo all'ideale
tornarsi in piccoli, ideali istanti?

Il suo rialzar la testa ti ha stancato
e raramente punta a nuova meta
scopre la stessa, dietro ogni steccato 
e la tua angoscia suona ormai consueta

Certo, impiegare il tempo ancora devi
quando abulia già ti trascina innanzi
e gli anni sono lunghi, se anche brevi 
e sembra che la vita ancor ti scansi

Scansare molte cose sembra giusto
e farlo sistematico è allettante
appare coraggioso ed anche onesto 
a chi - volendo - già ne ha viste tante

E pur par che lo spirito intuisca
nuovi livelli di questa realtà 
che giungere però a sittanta vista
non spetti a lui, che vuol felicità 

Se un giorno debolezza sarà tale 
da non saper cantar manco se stessa 
quel giorno lo saprò ben ringraziare 
sottratto alla continua incertezza. 


martedì 1 novembre 2022

Non il suo ghigno


Potrebbe la tenerezza
antica - che si rinnova
stingere la sanguinaria promessa
che in te si rigira morbosa

E potrebbe darsi che molli la presa
sull'ambizione stellare
l'hai arpionata, restio alla resa
ne hai dato lettera... Perché esagerare?

Rinviano la vita oltre viaggi estenuanti
le tue ricerche dell'assoluto
son testimoni i tuoi canti
di grandi passioni strette dentro un imbuto 

Voglio sperar si conservino accessi
diretti - e che ad approfondire 
basti la vita e che siano ammessi
stralci che sembrano il tutto tradire 

Non è accessibile, il tutto, a nessuno
contentati del tuo scrigno 
che possa dar la sua luce a qualcuno 
che ti renda un sorriso e non il suo ghigno.