Aggrappato alle pareti del castello del male
lacerato dai suoi pungoli - inseguo il Bello
cui il Bene discenda, e lo veda crollare
che non manchi al suo quadro sfumatura pastello
La bassezza dell'uomo ti fa disperare
ché sol filantropia all'impegno sottende
e non vuoi altro cenno di vita sprecare
per il fiato meschino di persone orrende
E ti sembra impossibile - analogamente
ti sovvenga la forza di spazzarli via tutti
lor che vivono senza una degna mente
ed apprezzano i luoghi ed i gesti più brutti
La stortura è il novanta percento di tutto
resta in ogni ambito, virtù, l'eccezione
che ti salta all'occhio, camminando distratto
con i piedi immersi nel calderone
È davvero possibile perfezionare
ciò che giusto non è - senza spietatamente
distruggerlo? Od è meglio sperare
d'affrancarsene, vivendo egoisticamente?
Non generalizzar ciò che sta negli estremi
della curva gaussiana, quando il grosso è nel mezzo
difenditi molto, ma dirigi i tuoi remi
a produrre e ricevere ciò che è meglio
Qualcheduno l'apprezza e resisti a ogni cosa
ai marosi che della colpa ti assalgono
e di essa ti accusano invidiosi
od ignari dei cavi del bene che tagliano
Tu ripara e ripristina la corrente
torni il sentimento, puro, e sbocchi impetuoso
sugli oggetti che vuoi con il corpo e la mente
vanifica ogni intervento doloso
Un passo alla volta, mi avvicino a capire
ogni cosa - e se l'agguanterò
sarà che non ho rinunciato alla svolta
della vita che intera riavrò
Cogli tutto il bene che è intorno a te
sia la nota suadente che un brav'uomo produce
È speranza: e lui l'ha suonata per te
nella volta del buio, è una luce.