Penna, tu che fosti spada e scudo
manovra preventiva e fiero assalto
cappotto per il mio animo nudo
e ardita scala per salir più in alto
dei miei pensieri noti e del pantano
in cui annaspo - e garza lenitiva
pertugio in cui evadere lontano
se qui mancava scampo e gioia viva
Non getterò i tuoi frutti tra le alghe
della mediocrità - a veder lo scempio
che n'esce, e la mia nuova volontà
è tenerli preservati nel tuo tempio
E tanto più adatti a un luogo sacro
saranno già, se privi delle scorie
lasciate in lor dal macabro contatto
con i plebei e con le loro storie
Un'ostrica ha creato mille perle
ma è stanca di quegli elementi estranei
da cui tutto partí - le mille sberle
e gli sberleffi dei contemporanei
Anche dove l'autore è ben protetto
resta la sua funzione già, la stessa:
scrive a creare un mondo più perfetto
scremandolo da maestosa altezza
Ma almen non perde tempo a logorarsi
per losche lingue nere e piedi lerci
e postumo non deve poi curarsi
rispondendo di ciò a sguardi guerci
Rincarano la dose accusandolo
di esser soggettivo - ma l'oggetto
l'hanno guastato loro, e il correttivo
è necessario al prossimo progetto
Cioè sanare il mondo e già, per farlo
tu non puoi essere un bel colabrodo
e il prossimo, tu devi contrastarlo
o ti ritroverai allo stesso nodo.
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