Islanda

Islanda
arcobaleno sotto la cascata di Skogafoss in Islanda

mercoledì 27 marzo 2024

Unico viaggio


D'unico viaggio non conosce i fanghi
gli ingorghi, gli accidenti l'uom comune
né quant'esso ti logori ai fianchi
e bieco assai ti giudica il suo lume

che solo vede a un palmo dal suo naso
gli oggetti brama che gli stanno intorno
e la natura stessa vieta il caso
d'un volo discostato dallo stormo

È già lo scopo a dare senso ai mezzi
se lui non vede il primo, è ben scontato
gli sembrino assai stupidi, o anche pazzi
gli atti di un intelletto più dotato 

Per sempre biasimevole e vizioso
debole gli apparirà l'agito nostro
così il pensiero - e incontrovertibile
sarà il giudizio: siam di lui l'opposto.

La mente avulsa porta a un'esperienza
che estremizza bene i suoi pensieri 
sicché più passa il tempo più ripulsa 
riceve dai comuni lor sentieri 

Astuto devi muoverti - a sventare
ennesimo uno sfregio alla giustizia 
se questo avviene, assurgerà il tuo spregio
a voler l'ecatombe della razza.


Nobile stridore eterno


Ma stride ancor l'universo in me
sin che ogni pezzo ha trovato il suo posto 
draghi e unicorni godranno di sé 
regno vedrà il suo fasto 

Basterà la mia vita a smistare ogni cosa? 
Reggerà la mia spada l'ardita bandiera? 
Sarò suddito o re di ciò che mi accada? 
Uscirò vincitore dalla vecchia era? 

Solo mio è il modo in cui vedo il mondo
sì che proteggerlo deo dal profano 
sino a sospingerlo dritto nel fondo
a far combutta col vile pantano

Si spegneranno le sue pretese 
nemmeno concepirà un rivolto 
si scorderà di lanciare offese:
Viva il nobile, abbasso lo stolto! 




domenica 24 marzo 2024

Infida genesi


Tre giorni ancora tra le multe infami
persi - ché il tempo nostro nulla vale
rallentan la mia vita i subumani 
il vischio nelle già rigide scale 

Rammento ora gl'inferni del passato
laddove ogni fattore era ostile 
alla vita di un giovane iniziato 
che dovea traversar quel bosco vile

Io stesso non stimavo rettamente
distanza tra la mente mia e l'altrui
e mi trasvalutavo atrocemente 
influenzato da quegli antri bui

Dubitar di sé stessi, discuter malamente 
con argomenti acerbi e inefficaci
dover ingoiar rospi - disgustosamente
e ignorar chi saremmo diventati 

La nostra volontà è oscuro sentore 
inizialmente - si scopre nel percorso
e in ogni altro ruolo sei attore 
lo sai, però t'impegni nel discorso

Sinché tutto si sfalda, com'è ovvio
union partita da una forzatura
e solo ultimamente l'uomo savio
accetta una parzial contronatura

che prima era assoluta, e lui infatti 
la respingeva: ora la ricerca
come una sponda amica, che rimbocchi 
le maniche verso una nuova meta 

Dovuta alla stanchezza è questa svolta 
e all'animo desensibilizzato
a tutte le questioni che una volta 
vedevano il filosofo incendiato 

È solo quiescente quel vulcano 
e rivoli ancor sulle sue pendici 
scorrono verso il mare che, profano 
ribolle e ignora ben le sue radici 

Ma poco vale il denunciar le colpe 
l'infida genesi di quanto è stato
prima che sia compiuto un nuovo golpe 
da lì, tutto sarà trasvalutato 

Io la racconto a me questa poesia 
che nulla di poetico ebbe invero 
se non la resistenza che fu mia
con la mia penna a sfidar l'impero

E ai miei discendenti la rivolgo 
che tutto sapran cogliere e andar oltre
concreti sottomettere il volgo
lungi schiacciati sotto la sua coltre.




mercoledì 13 marzo 2024

Della stessa passione


Della stessa passion si spegne il foco
che ti ha sbattuto - e ch'è l'anima tua
cos'altro mai ti può tener in moto
un lido che discosta la tua prua?

Ma tali son le spiagge che - frementi
promettono piaceri e distensione
e ingannano quel cuor che si cimenti
in sforzi alieni alla sua inclinazione 

Tal più che quel curioso spegnimento 
fu frutto dell'ossigeno calante
e del calore umano che - rammento
con me ha tenute chiuse le sue ante 

Cercasti compromessi che - perdenti
poco sollievo al tuo scoramento
donarono, ma ora illuminanti 
confermano un pennuto controvento 

È un po' più forte che gli scorsi anni
ma non ha tratto molto dalla vita
tale da esser davvero in nuovi panni
e ancor la vede tutta in differita 

Se la vuol densa e già, riparatrice 
di ciò che gli mancò, dee continuare
il viaggio lungo falsa direttrice:
irto d'infidi scogli è questo mare!

Il ricatto economico ti bracca
non puoi creare in queste condizioni
ma vender ciò che hai - anche se spacca
presenta bieche controindicazioni

A men che tu non celi il gran progetto 
che retrostante anima anche i versi
lo custodisci in un luogo protetto 
ché quelli, in sé, son meno controversi

Fu quel progetto - acuto ed infinito
di cui forse non ci son precedenti 
a dare ad ogni passo grave attrito 
e ovunque lo stridore dei miei denti 

Ma ho tenuto duro, e giustamente 
ché su basi d'argilla non si erge
impresa gigantesca - e una favilla
sì fioca non incendia il continente 

Non so io d'altri che si sia disperso 
entro sì tanti rivoli alieni 
né che fosse così tanto diverso
dai pesci cui i mari sono pieni 

Nell'epoca peggiore in assoluto
per creazioni di filosofia 
ma ancora ingenuo eppure risoluto 
io debbo proseguir per questa via. 




martedì 5 marzo 2024

Verso i pesci d'oro

 

Se ancor a decollar e prender quota
tu stenti, e ancor soccombi alla fatica
se ancora stride in te cattiva nota
che viene da lontan – voce nemica

allora si daran raccolta in te
i demoni – ed il clima bellicoso
di colpo trincerà molti perché
ed altri ne darà, duro, impietoso

rinnegherai martirio e pacifismo
bramoso, nel midollo, di vendetta
confermerai che regge l’egoismo
il mondo, e vorrai prender la tua fetta

spietato contro chi, atrocemente
ti fece torto – e raddoppiar la posta
ma questo staglierà nella tua mente
filosofia di guerra: e ancora fosca…

sarà la tua vision, che vuol sancire
la verità, ma più metterla a frutto
la sorte tutta intera sovvertire
sinché ogni nemico sia distrutto.

Poi il sangue defluisce, coi pensieri
altro paesaggio esterno ed emotivo
allevia il mal di oggi e quel di ieri
e l’ansia che ravvolge il combattivo

non sono tutti come quegli infami
che più ti hanno ferito – e crolleranno
nel tempo per le loro stesse mani
senza che tu debba darti tanto affanno

saranno disprezzati, e altre persone
ti porgeranno mani più gentili
menti più rette ti daran ragione
stagliando entro di sé i giusti profili.

Certo che le visioni unificanti
abbandonare devi – e omai lo hai fatto
ti hanno ispirato acuti e tristi canti
da ogni rupe, bosco, nero anfratto

in cui ti sei trovato sulla scia
di chi folle volea salvare il mondo
portarlo intero sulla retta via
totalitario – puro fino in fondo

tutti troppo diversi siamo, e poi
la virtù è poca - e sceglie ciò che ama
se vuoi tutto a misura d’aristoi
t’aspetta tempo perso e sorte grama. 

Puoi esser più felice, così semplificando
gli scopi, sino al disfacimento
che tutto investe, non importa quando
né se sarai tu degno di rammento

il mondo è sterminato, così la storia sua
fatta d’intrichi su cui non puoi far luce
confondono la poppa con la prua
molti – e senza alcun volo audace

approdan quieti alla felicità…
tu vuoi risponder ben a ogni domanda
severa ti proponga la realtà
dando il suo proprio nome ad ogni landa

ad ogni frutto, fiore, ruscelletto:
tu parla meno e pensa a pescare
i pesci d’oro – non lasciar negletto
il solo tempo in cui poter gioire.