Lei che incendiava i monti e le mie mani
la mente mia ed il cor fino all'eccesso
di sentimenti quasi disumani
mai spenti nella gioia del possesso
Adesso vede secca la radice
d'un albero che non può germogliare
e attende sol la grande mietitrice
che pace eterna gli possa donare
Ricordo alla tua vista la reazione
profonda, che il tutto soverchiava
anche Filosofia, la cui ragione
alla maggiore tua si assoggettava
Ora che è morta, il suo contraltare
può alzar la testa con serenità
e a grandi altezze ben potrà volare
abbandonata la sensualità
Doveva poi arrivar questo momento
ed altro di mondan dovrà seguire
a perderti: ché ogni tuo cimento
la dea Filosofia dovea servire
E tuttavia, si muor poco alla volta
distacco non può essere improvviso
e da qui ancor la strada sarà molta
a superare questo mondo inviso.
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