Islanda

Islanda
arcobaleno sotto la cascata di Skogafoss in Islanda

venerdì 22 maggio 2015

Tre poesie inedite


I tuoi piedi erano nel secchio

Aspettare quel balsamo che la realtà dorme
I demoni ballano uno ad uno
Tu vedi l’incontro scandirne le forme
Si vuol distillare il bianco dal bruno

Superficie dischianta un uomo profondo
Inciampa nel ridicolo la sua passione
Salvar dalla morte una virtù più grande
Sembra impossibile nel crollo del mondo

Non te ne capaciti però lo hai fatto
Hai infranto l’accesso alle cerchie devote
Le penne di un falco ora avvolgono un ratto
Che rode le mete impossibili o ignote


Per il suono del grano

Ogni orecchio dal suono anestetizza
Ogni cuore dal grano sterilizza
Il veleno della volgarità

Ciò che risana l’economia?
Ognuno serrato nella sua via
Proceda sicuro e non badi a niente
Sarà suo l’onore corrispondente

Ma ad ora che il diavolo scompigliò i ranghi
Fu lotta di classe, spari tra i fanghi

Bisogna vincerla in qualche modo
E tutti i rispetti vadano al rogo
Prendi il fucile e stronca l’inetto
Tortura il basso per tuo diletto
Questo si merita, stanne sicuro
Lui ti violenta a muso duro
Scalzalo via dove non deve stare
Spaventalo, pungilo, fagli del male
Il mondo ha bisogno di questa guerra
Più della bussola la nave che erra

Sia messa al muro ogni uguaglianza
E che un capitano diriga la danza
Avanti nell’epoche può trasportare
Solo un battello piramidale
Per quanto lo frusti indomito il vento
Resta il più stabile monumento.





L’IDROVORA

Non ci son barche o prati verdi né chiuse
Non andare laggiù
Non andare qui
Non andare
Non stare
Non sei
L’idrovora accoglie un dilanio che consola?
Solo qui voglio gelare tutto, il gelo
Quei che paralizza, sfiamma e frantuma
Poiché nel caldo la vita nemica è troppo forte
E viva anche in te ti ha marcito le membra e disparse di verospino che
È freddo ma non è vero ghiaccio e non scioglie
Non rispondere al telefono
Rispondi al telefono
Frantuma
Ahi basta brucia
Non il cane, dio non il cane
Non latrare lontano di sciabola
Io aiuto ciechi cinematografici sconosciuti
come nessun professionista aiuta veri ciechi amici suoi
tutti i giorni nel tubo della nicchia devi stare
lanciato nell’abitudine e nel superamento
ma altrimenti morirai
devi essere più rigido ormai
siamo al non ritorno
dio qual meticoloso e fanatico insegnante
di ciò che la forza intellettiva si prende anche senza avere
con quello che ben possiede, può creare guerrieri
dalle menti libere e d’acciaio
Quali intersezioni diaboliche vuol arbitrare il folle
Il mago, l’eroe, il santo
Smettete di cantare, uccelli
Non importa il buono e il cattivo
Esiste un buono e un cattivo
L’inferiore e il superiore
Non ci sono vie di mezzo
Le intersezioni sfasate e complesse
Sono fatte dal diavolo
Ti libererai del cattivo quando
La sua fonte contaminante sarà distrutta
Ora devi stare lontano, ci sono le radiazioni
Anche per radio
Spegni quel fischio
Spegni quei vociferi calciatori
Mai più discutere nemmeno amichevolmente
Con chi lo sport la vita la mente la politica
Solo può mediocrizzare e tu nel corpo regredire
Impastato, senza brillantina, senza buona risposta
Devi disinfettare le parole
riconquistarle
Se ne diventeranno padroni non potrai più parlare
Non potrai più pensare senza sanguinare
Devi accordarti col dio vegetale
E imitarlo prima di diventare di nuovo bestia
Devo davvero cercare il suono del ventre
Dei mangani assassini?
Non il cane


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