I
tuoi piedi erano nel secchio
Aspettare
quel balsamo che la realtà dorme
I
demoni ballano uno ad uno
Tu
vedi l’incontro scandirne le forme
Si
vuol distillare il bianco dal bruno
Superficie
dischianta un uomo profondo
Inciampa
nel ridicolo la sua passione
Salvar
dalla morte una virtù più grande
Sembra
impossibile nel crollo del mondo
Non
te ne capaciti però lo hai fatto
Hai
infranto l’accesso alle cerchie devote
Le
penne di un falco ora avvolgono un ratto
Che
rode le mete impossibili o ignote
Per
il suono del grano
Ogni
orecchio dal suono anestetizza
Ogni
cuore dal grano sterilizza
Il
veleno della volgarità
Ciò
che risana l’economia?
Ognuno
serrato nella sua via
Proceda
sicuro e non badi a niente
Sarà
suo l’onore corrispondente
Ma
ad ora che il diavolo scompigliò i ranghi
Fu
lotta di classe, spari tra i fanghi
Bisogna
vincerla in qualche modo
E
tutti i rispetti vadano al rogo
Prendi
il fucile e stronca l’inetto
Tortura
il basso per tuo diletto
Questo
si merita, stanne sicuro
Lui
ti violenta a muso duro
Scalzalo
via dove non deve stare
Spaventalo,
pungilo, fagli del male
Il
mondo ha bisogno di questa guerra
Più
della bussola la nave che erra
Sia
messa al muro ogni uguaglianza
E
che un capitano diriga la danza
Avanti
nell’epoche può trasportare
Solo
un battello piramidale
Per
quanto lo frusti indomito il vento
Resta
il più stabile monumento.
Non
ci son barche o prati verdi né chiuse
Non
andare laggiù
Non
andare qui
Non
andare
Non
stare
Non
sei
L’idrovora
accoglie un dilanio che consola?
Solo
qui voglio gelare tutto, il gelo
Quei
che paralizza, sfiamma e frantuma
Poiché
nel caldo la vita nemica è troppo forte
E
viva anche in te ti ha marcito le membra e disparse di verospino che
È
freddo ma non è vero ghiaccio e non scioglie
Non
rispondere al telefono
Rispondi
al telefono
Frantuma
Ahi
basta brucia
Non
il cane, dio non il cane
Non
latrare lontano di sciabola
Io
aiuto ciechi cinematografici sconosciuti
come
nessun professionista aiuta veri ciechi amici suoi
tutti
i giorni nel tubo della nicchia devi stare
lanciato
nell’abitudine e nel superamento
ma
altrimenti morirai
devi
essere più rigido ormai
siamo
al non ritorno
dio
qual meticoloso e fanatico insegnante
di
ciò che la forza intellettiva si prende anche senza avere
con
quello che ben possiede, può creare guerrieri
dalle
menti libere e d’acciaio
Quali
intersezioni diaboliche vuol arbitrare il folle
Il
mago, l’eroe, il santo
Smettete
di cantare, uccelli
Non
importa il buono e il cattivo
Esiste
un buono e un cattivo
L’inferiore
e il superiore
Non
ci sono vie di mezzo
Le
intersezioni sfasate e complesse
Sono
fatte dal diavolo
Ti
libererai del cattivo quando
La
sua fonte contaminante sarà distrutta
Ora
devi stare lontano, ci sono le radiazioni
Anche
per radio
Spegni
quel fischio
Spegni
quei vociferi calciatori
Mai
più discutere nemmeno amichevolmente
Con
chi lo sport la vita la mente la politica
Solo
può mediocrizzare e tu nel corpo regredire
Impastato,
senza brillantina, senza buona risposta
Devi
disinfettare le parole
riconquistarle
Se
ne diventeranno padroni non potrai più parlare
Non
potrai più pensare senza sanguinare
Devi
accordarti col dio vegetale
E
imitarlo prima di diventare di nuovo bestia
Devo
davvero cercare il suono del ventre
Dei
mangani assassini?
Non
il cane
Nessun commento:
Posta un commento