Sognai un incubo più creativo
di fantasie romanzesche
il mio pensiero divenne vivo
in tutte le sue tresche
solo per pochi fu sempre così
li chiamo quasi fratelli
sono coloro che restano lì
e dopo morti son belli
che non si coglie, in una giornata
se prima lo pensi o lo vivi
la concezione a lungo cercata
ci precedeva sui clivi
par che ci mise un dio in questa landa
acché la scrutassimo acuti
e il dissestato terreno che sbanda
ne ricevesse gli aiuti
ma non ci fu belvedere dorato
forse però basterebbe
a tinger la Critica di questo stato
essa che lo
cambierebbe
invece siam
stritolati qua
ruote dentate
dell'ingranaggio
sadiche inducono il
pensiero là
verso il suo fine,
il suo maggio
ed il percorso è
meccanico sai
se anche una regola
rompo
una più fonda la
rispettai
stratificato è sto
mondo
duce il destin chi
lo segue
trascina chi non lo
vuole
sempre è cercando
tregue
che indirizziam
queste suole
e ritti nelle
radure,
scriviamo pietre
miliari
fuggono alcune
paure
brividi amari
quando di nuovo un
cavallo avanza
su quelle strade
perdute
sente, per l'eco
della tua danza
forze un po' meno
sparute
Rispettabili son
quei soggetti
che ben si sbattono
- ignari
dell'ingiustizia dei
pilastri eretti
dai padri fondatori
però ahimè eroici
sono soltanto
quelli che mettono
in discussione
quelli che
inclinano il banco
cambiano direzione
quelli che per le
lor prestazioni
sono pagati a
schiaffoni
ed a premiare
l'impegno
vedono solo lo
sdegno
quelli che tante
incostanze
devono ad
intolleranze,
più che legittime,
e a tutte le scorie,
e le passate
memorie
quelli che immersi
tra dubbi e tormenti
mai si concilian
gli eventi
quelli che prima si
dannano
e poi
auto-condannano
quelli che esposti
alle acerbe coscienze
vedon stuprate le
usanze, le scienze
quelli che al bosco
del vetro
non tornano
indietro
ed agognando una
nuova erba
l'han concimata con
merda
quella che sono
costretti a sentirsi
trasfigurando gli
intarsi
e molto a lungo
potrei continuare
ma si diventa
prolissi...
assaggia i raggi
residui del sole
fino alla prossima
eclissi
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