Islanda
giovedì 30 maggio 2019
Dopo le cose incredibili
Non partirò per la tua tangente
piccolo oggetto normale
voglio trovarti in te divertente
ed a te essere uguale
T'ingannerò - o mondo segreto
che intenso ammicchi laggiù
ché già ti ho ben calpestato
ciò che per altri è tabù
Ci sono pietre ancora affidabili
anche in questa realtà
fugaci scorci amabili
e che ti aman - chissà?
Hai constatato che vita
mai non può esser negata
e non troverai tu l'uscita
presto dall'epoca ingrata
Devi pertanto cercare
muovendoti nei labirinti
quello che può rilassare
e conciliare gli istinti
Non dare in pasto ai cialtroni
ciò che apprezzare non sanno
sanno che non li perdoni
e ti rinnovano il danno
Già, non puoi esser te stesso
non lo sarai tu perché
cadendo ancora più in basso
non si risale - ahimè
Saggio conosce i suoi limiti
e sa guardare lontano
dopo le cose incredibili
attinge a ciò ch'è a portata di mano.
La sua nota dolce
Ho tenuto aperto questo libro
abbastanza a lungo
chiuderlo può essere traumatico
ma dopo il trauma i tessuti
lentamente si distendono
e guariscono
sono stanco d'insistere
per ciò ch'è talmente improbabile
da essere impossibile
il solo pensarci ossessivo
mi ha sfiancato
questa malinconia
ha la sua nota dolce
qui la vita è preclusa
accettalo e prendi il sentiero
che hai scritto nell'anima.
Rondinella
Gli anni sentono se stessi
anticipatamente
vissuto ogni aggettivo
mai scritto
cento ipotesi di risveglio
chiama una rondinella
e ancora il pensatore
del domani, s'impone
sulle istanze vitali
e tutto sembra bruciato
più in fretta, più in fretta ammattito
e rinsavito per qualcosa di diverso
pungoli di vergogna tremenda
uccidono la fierezza dell'arte
e ancora sento debiti assurdi con la dea
cui rivolsi male parole
e pur tutto si sta spegnendo, come
accettando una prospettiva di vuoto
e il terrore residuo non uccide
la speranza di vita e la missione
tutto sarà meccanico
epperò sembra passata una vita
dall'anno scorso
si sfibrerà gradualmente
la sensibilità
forse sono già morto ampiamente
ma metterò ogni goccia di benzina
a servizio della vita, sia presente o futura
non fa più differenza ormai
ancora odio il coraggio che eccede
e inonda e penetra di taglienti
disgrazie, indelebili
Appunto per filosofi
D'ogni grande autore
si salva
un grande concetto
ottenuto con l'audacia
di una sfida nuova
Quel passo fatale
unito alla forza dello spirito
lo ha reso possibile
Il resto scivola via
e altro non è possibile
giovedì 23 maggio 2019
Proclama
Infinito, l'odio è giusto
ché spregevole è la gente
e t'impone con gran gusto
la sua istanza insolente
Voglio fulgidi fendenti
sì per ogni morso ingrato
alle mie mani innocenti
che iracondo abbia mai dato
Destinare al macello
tutti i vermi ed i bastardi
che m'insidiano il cervello
ed il corpo - ad incrociarli
Se ti pesta ancor più in basso
la zampona d'imbecille
le ingiustizie sul tuo cazzo
sono dieci, cento, mille
Ed a questo ed a quel porco
dee il tuo passo render conto
quanta merda ancora imbarco
ve la metterò sul conto
Si camuffano i nemici
di biologica battaglia
ma chi giunge alle radici
del dolore, non si sbaglia
Tutti i codici decifra
staglia il vero nella mente:
sarai libero - e ogni capra
spazzerai dal continente
Mi farò tutto il percorso
vedrò tutto - e porco Dio
controparte d'ogni morso
il piacere sarà mio!
Non sappiamo ancora quanti
strati già d'ipocrisia
ci avvelenano gli istanti
e ci bloccano la via
Materiale impotenza
è il secondo impedimento
scopo sai, della pazienza
è assoluto godimento
Tu vorrai calcare i piedi
sopra il mondo che hai distrutto
completezza degli stadi
e con l'essere, aver tutto.
martedì 21 maggio 2019
Trucimmensa prosa
I
Stanchi detriti e scorie
depositati nell'animo
restano infiniti
da mille storie malate
invasioni velenose
nessuna competenza
può mitigare
nessuna vendetta
drenare
l'esterno ti ammazza
di volgarità assoluta
d'ingiustizia sempiterna
immagine capovolta
di un dritto
salirà vorticoso il
disprezzo
fino agli apogei
II
Non concepisce
l'uomo medio
posticipazione
vuol vincere e godere
qui e ora
quando impazza l'oppressione
anche tu ti chiedi
se non sia giusto
ferocemente pretendere
oppure perire
ma la risposta è che
periresti
devi
dunque prepararti
al
rivolto del calzino
III
Strazi
inumani
negli
istituti scolastici
dell'orrore
gli
inferiori dominanti
lavoro
inutile & insano
follia
sistemica
servitrice
delle élite
senza
scrupoli
burocrazia
maledetta, infinita
e
tecnologia fallace
per
adempiere ad ingiustizie
accanimenti
terapeutici
e
psicosociali
di gente
senza cervello
che
pretende d'inquadrare
personalità
geniali
rendendole
infine inoffensive
dovrebbero
essere costoro
a
rivolgersi a me
dai
gradini inferiori
dalle
anse del degrado
sofferente
ed io
nemmeno accudirli
né dare
ordini
ma
spazzarli dal mondo
ergermi
a due piedi
su di
loro
che già
hanno usurpato
la mia
vita
assieme
a coloro
cui sono
paragonato
ogni
problema non doveva
neppure
nascere – è diventato
una
quercia, poi un bosco
intricato
mi
basterebbe uccidere tutti
per
rinascere
e
ricostruire
IV
Il
Conflitto si estende
trucimmenso
asprissimo
ci
sopportiamo a vicenda
verdi di
odio - minimizzanti in un angolo
di
disprezzo – ogni residua virtù nemica
invidiando
e giurando cruenta vendetta
ad ogni
minimo piacere o letizia
siano
appartenuti al prossimo
Puoi
solo pigliarci gusto.
sabato 18 maggio 2019
Uomo della conoscenza
Sia stato solo
l'orgoglio finora
a non farti arrendere
necessità, onore
giammai speranza...
E laddove balugina
un luccichio fraterno
di nuovo è un inganno
che delude amaro
E vince gelosia
tra i combattenti
e i creatori
guerra tra poveri
in una realtà
che ci soverchia
Nessuno credeva la vita
dovesse essere questo
Gli anni passano ed essa
regredisce, solo la mente
cresce ma perde dei pezzi
forse perde e basta
E ancora dubiti
di quello che hai fatto
poi lo riesalti
orgoglioso
Le manie di grandezza
impediscono di essere
lietamente piccoli
Ma questi moriranno ignari
del male che affligge il mondo
e non van compatiti
- ma lasciati correre:
Sporchi Collusi.
Il Male conobbe se stesso
in epoche arcaiche
e purificò il suo odio
ebbe chiarissimi
chi erano i nemici
e poté ordire il piano
spietatissimo e lungimirante
fino alla vittoria
completa.
Mi sento chiamato
a qualcosa di analogo
e l'intuizione nasce dal dolore
tanto più radicale
quanto più esso è estremo
Vedi vili sfaticati intorno a te
fieri o ignari guastatori
di ogni nobile sforzo e vita
Ladri e villani
sempiterni
Non possono essere amici
e nemmeno valida manovalanza
Rivolgermi di nuovo all'azione
per esigenze vitali
mi costringe alla moderazione
bieca, solo perché
l'estremismo è improponibile
non hai le armi sufficienti
Ma poi, l'impraticabilità
della strada vedo
e mi ravvedo
sul mio falso rispetto.
Qui si torna all'ovile
tortuosamente
non preoccuparti ormai
di nuovi fisiologici tornanti
le barriere esterne
ti ricondurranno
sulla retta via
il senso della tua storia
sei un uomo della conoscenza.
lunedì 13 maggio 2019
Al capolinea
Sono
il poeta che sogna
con
orgogliosa vergogna
ché
non mi fermo a sognare
quello
che penso è già un fare
È
un passaggio tra spini
che
mi concede i confini
di
questo spazio scrutare
e
forse un dì misurare
E
trasformare in scienza
un
turbinio di coscienza
per
ora agguanto intuizioni
le
incido sui cornicioni
Su
cui cammino ardito
e
ai prodi lancio un invito
chi
non lo vuole raccogliere
dall'arte
mia dovrò togliere
In
questo maggio che offende
con
piogge di novembre
staglia
la notte al futuro
incubi
di vetro scuro
Si
decompone ai tuoi occhi
la
soluzione che tocchi
fatta
di materia estranea
fantasia
estemporanea
E
già così si allontana
l'acquisizione
più sana
di
libertà e dolci sponde
spirito
sol non si arrende
Ma
ancora tocca il terrore
del
cupo gelo interiore
che
salirà col disprezzo
negli
anni sale – già – il prezzo
Sia
la parafrasi questa
della
tua scelta funesta?
Stridore
che aumenterà
coi
perni della realtà...
Fino allo scontro finale
lo affronterai come tale?
Quanto puoi essere forte?
E accetterai tu, la morte?
Quando compisti l'impresa
già – non finì con la
resa
né tua, né quella del
mondo
né con il buio profondo
Qualche mistero, sicuro
si chiarirà nel futuro
e ancor la vita prosegua
in direzione ambigua
Incarna questa mia via
principio d'una filosofia
ancora non la comprendo
appieno
ma lo farò al capolinea del
treno.
La ragione
Siede gemendo in preda a
convulsioni
schiava del torto, notte e
dì le prende
frustate sulla groppa, e
frustrazioni
la discrasia sociale a ciò
sottende
Da mente altrui sì spesso
penetrata
dall'inferior si fa quasi
convincere
torna a se stessa – e di
questo è grata
dopo il travaglio, e deve
ancor resistere
Già, perché altri dominan
la scena
posson sì far valere i lor
valori
ed ogni bieca concezione
oscena
conceda a lor stipendi,
gioie, allori
Capisce ognun soltanto ciò
che vive
e il nobile è già solo,
nel suo inferno
consuma nera il fegato la
bile
la sua ragion prosegue, a
passo infermo
Ritrova già che più
profondamente
sta radicato il torto alle
sue spalle
prende coscienza con l'età
crescente
venga da monte ciò che
scorre a valle
Non c'è realtà su cui
poter far leva
ad ottenere un
riconoscimento
od una deviazione che
solleva
l'animo oppresso dal suo
malcontento
Lontana è concretezza – e
la teoria
marcia gravosa e parla
gravemente
gettito del suo inchiostro
sulla via
questa dispiana al nostro
discendente
E quanto a noi, destino ha
già parlato
da mille segni – e può
serbar sorprese
tuttavia non le aspetto a
mani tese
ché troppe volte fui di già
ingannato.
Ingenuità
Io
troverò
gli
alfieri
del
futuro e della
mia
vita
non
importa la massa
ma
la saggezza è millenaria
e
qualcuno mi può aiutare
del
resto c'è
il
mondo in gioco
ed
assieme ai nemici
non
posso
non
avere alleati
qualcuno
mi sorveglia
da
anni
c'è
anche qualcuno
che
veglia su di me
Vita,
infinita è
la
tua crudeltà
così
è quello
che
potrai realizzare
nella
tua pienezza.
sabato 11 maggio 2019
Vi toccherà staccare l'audio
S'erge lo spirito
d'uomo-nazione
contro la falsa
educazione
L'hanno sfibrato
e reso inerte
in ingannevoli
coperte
Schiarì la cosa lui
nel tempo
reagì, lottò
col malcontento
L'essenza innata
di virtù
pur lo privò
di gioventù
Ché senza patria
sei perduto
in un oceano
sconosciuto
Imparerai
che le sue onde
sono soltanto
false sponde
Devi formarti
già da solo
amministrandoti
nel dolo
Quello che penetra
in te
attanagliato dai
"perché"
Che già non puoi
vivere adesso,
e ossessionato
dal possesso
prendi la penna
e la trascini
a scardinar
biechi destini
E rigirandoti
nel lutto
un giorno sai
che riavrai tutto
Ma ora sei
incatenato
e ti hanno bene
incaprettato
qualsiasi mossa
impaziente
risulterà, lo sai
perdente
Ma chi si afferma
da ignorante
serve il sistema
deturpante
avrà una fetta
di piacere
ma finirà
con il morire
senza lasciare
buona traccia
ed il suo corpo
solo giaccia
Mentre alla giusta
direzione
uomo darà
prosecuzione
E sulle spalle
di chi ha vinto
con le parole,
nuovo istinto
esploderà
con magno gaudio
vi toccherà
staccare l'audio
Pur non volendolo
sentire
soccomberete, già
al suo agire.
venerdì 10 maggio 2019
Allora che maschera nuova è caduta
Come frizza il piacere
dell'eccitazione
allora che maschera nuova è
caduta
sei più vicino alla
liberazione
che vita piagata, venga
goduta!
Più non si tratta di
avanzare dottrine
che verranno lette dai
condannati
respingeranno una giusta
fine
sinché le tue armi non li
han soverchiati!
Sei stato male di cristiano
altruismo
sobbarcandoti il peso
d'umanità immonda
ora tu imponigli il fiero
truismo
spregevole vita che il
nobile affonda!
Che ceda il passo alla
biologia
ogni politica che si
sforzava
di ricercare una qualche
via
per salvare tutti – e ci
si angustiava!
Non snocciolar le tue armi
al nemico
che se le conquisti, stolto
maldestro
sii più vincente, più
forte, più fico
ingannalo - e fai canestro!
Quanta uguaglianza, quante
idee della minchia
gli animi hanno pervaso
come un veleno che avvinghia
il corpo a vincere il caso!
Puoi profittarne anche se
non ci credi
hanno un ruolo nel corso
salvaguardar debolezze
apparenti
e degli stolti evitare il
morso!
Cogli il valor delle cose
in relazione a te stesso,
metro oggettivo – e
saranno rose
ed ogni colpo concesso!
mercoledì 8 maggio 2019
Onda perversa
Questa astuzia sembra
non bastare
ti trascina l'esterno verso una nuova
coltre di lame, incastonate di
soffi piacevoli
ma sarebbe stato così ugualmente
in qualsiasi direzione
gli strali ti raggiungono, anche
acquattato
per affrontare il passato e il futuro
devi esser più solido nel presente
ciò vuol dire gaudente
pigliati quel che ancor restio
esso può dare
questa macchina perversa sembra
perfetta
a dannare la vita
mi sposterò ancor mille volte
farò ancor mille volte gli stessi
pensieri
e mille ne avrò di nuovi
dove condurranno mai le mie lente
modifiche
comportamentali?
L'oceano del male si autoalimenta
cresce infinitamente come il debito
pubblico
ciò che chiamiamo "cultura"
fa lo stesso
ma non si può arrestare quest'onda
e nemmeno cambiare il vento
né spostare le vele, come dicono,
per raggiungere la propria destinazione
Siamo rivolti allo sfacelo,
raggiungiamo quel
che ci lasciano raggiungere – questa
stanca e indomita
volontà nei suoi conflitti con l'onda
esterna
assolutamente soverchiante
Siamo in balia di una forza risultante.
Il mio tempo continuerà a gridare
ma lentissimamente ringiovanirò
con tutto quel che mi vuole anziano
La spietatezza dell'esistenza – la
lotta truce
tra specie e individui diversi
deve apparire chiara e sempre meglio lo
fa
a chi è singolare, ed ha più nemici
naturali
Il cristianesimo mi ha avvelenato
indirettamente più di quanto credessi
così ha fatto con l'umanità
non riesco ad esser valido predatore
ma fa parte del gioco, ogni figura
storica
è stata necessaria e noi dobbiamo
coglierne
i vantaggi e le opportunità
Ogni slancio di penna m'induce
a nuova fiducia e non arrendermi
ma il mio scopo si trova oltre le
possibilità
umane – e non può cambiare...
martedì 7 maggio 2019
Sol per i nobili
Piangono involontarie le note
agili al piano e di forte nerbo
che troppa pietà blocchi le ruote
anziché ungerle – al rivolgimento?
In ogni caso è la conoscenza
sì pretenziosa – a impedire la vita
miliardi le azioni senza coscienza
che mi hanno imposto questa partita
S'impone la brutale grettezza
di chi di volare non è capace
testa di una gallina che razza
nell'aia - ed è tutto meno che audace
Già troppe cose gli hai raccontato
in stato di grazia sembra capire
ma presto tutto viene schiacciato
ridotto al suo limitato sentire
Sfrutta chi è nato per essere schiavo
merita le sue catene
chi non combatte, pigro ed ignavo
giacché alla libertà non ci tiene
e ti richiama alla realtà
che contribuì a costruire
sordida – tu non avere pietà
della fierezza del suo fallire
guarda come si rigira le carte
lurido quell'incapace
gioia non merita, e posto nell'arte
solo nel fango, o nella brace!
Quel che ha di buono lo deve alla
storia
e ora è più grande di quanto pensi
quel che ha di male – e tu lo
sentenzi:
lo deve a se stesso, mente ordinaria.
Devi snobbar più di quanto riesci
fuffa sistemica, miseria umana
oppure ti logori e ti intristisci
naufrago nella fiumana
Nessun ti paga a cercar soluzioni
che non capisce e che non ti ha chiesto
sol si dev'essere supini e proni:
valor primario del lor manifesto.
E allora che anneghino nel letamaio
continuerò a ricercare
sol per i nobili – e intanto mi
sdraio
su tutto quel che non posso cambiare.
venerdì 3 maggio 2019
Com della peste i bacilli
Iniqua vittoria ereditasti
e proiettando lo sguardo su me
con grave boria ti gongolasti
credendo di avere vinto te
Sulla sua schiena, costruisci il tuo nido
non su misura - ma quasi
non sai che per me ogni luogo è inviso
e tu di menzogne m'intasi
Sempre alle lettere mi sarei rivolto
probabilmente, anche a casa mia
ma qui per riprendere ciò che mi hai tolto
debbo far ogni peripezia
Tu devi fare quello che sai fare
sapendo che vivi sotto il tuo stato
vuoi che io faccia ciò che odio guardare
sicché io sia doppiamente alienato
Non vuoi che combatta la mia battaglia
quella che tu mi hai imposto
biecamente tessendo questa lurida maglia
vuoi che trovi su essa un qualsiasi "posto"
Così, bastardo, mi hai condannato
a eterna, bassa oppressione
quando per le mie lettere sarò rinato
pagherai nella prossima generazione
Vi strazierò, o mediocri imbecilli
sopra ogni strada sarete reietti
com della peste i bacilli
da nessun dio sarete protetti.
Discrasia
L'altro mai non ti porta avanti
sol quel che trai dal suo contatto
elaborando più importanti
livelli di pensiero astratto
Imparerai a far preventivi
ben più avveduti alla distanza
meno attraenti i tuoi motivi
sono già mentre il carro avanza
Mai non contar su ciò che annoia
che possa prenderti nel tempo
mai non sperare che scompaia
dentro di te il malcontento
La percezion di quel difetto
l'incompatibile dettaglio
la differenza di concetto
la convinzione che non sbaglio
Rifuggi da ogni tiramolla
ciò che lo genera è sbagliato
se a quel progetto ci si incolla
sarà tormento inappagato
Non otterrai il risultato
epperò lo pagherai caro
e intorno, l'aura del frustrato
raddoppierà l'esito amaro
Giacché nessuno vuol sentirla
meglio colui che non fa niente
ma è il più sereno - e quando parla
non lancia polveri alla gente
Ama ciò che ami totalmente
e non è aria di viziati
l'aria viziata è conseguente
sempre al respiro di frustrati
E frustrazione l'han creata
quelli che han mescolato il mondo
quei che la vita han soffocata
sol questo è il crimine immondo.
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