I
Stanchi detriti e scorie
depositati nell'animo
restano infiniti
da mille storie malate
invasioni velenose
nessuna competenza
può mitigare
nessuna vendetta
drenare
l'esterno ti ammazza
di volgarità assoluta
d'ingiustizia sempiterna
immagine capovolta
di un dritto
salirà vorticoso il
disprezzo
fino agli apogei
II
Non concepisce
l'uomo medio
posticipazione
vuol vincere e godere
qui e ora
quando impazza l'oppressione
anche tu ti chiedi
se non sia giusto
ferocemente pretendere
oppure perire
ma la risposta è che
periresti
devi
dunque prepararti
al
rivolto del calzino
III
Strazi
inumani
negli
istituti scolastici
dell'orrore
gli
inferiori dominanti
lavoro
inutile & insano
follia
sistemica
servitrice
delle élite
senza
scrupoli
burocrazia
maledetta, infinita
e
tecnologia fallace
per
adempiere ad ingiustizie
accanimenti
terapeutici
e
psicosociali
di gente
senza cervello
che
pretende d'inquadrare
personalità
geniali
rendendole
infine inoffensive
dovrebbero
essere costoro
a
rivolgersi a me
dai
gradini inferiori
dalle
anse del degrado
sofferente
ed io
nemmeno accudirli
né dare
ordini
ma
spazzarli dal mondo
ergermi
a due piedi
su di
loro
che già
hanno usurpato
la mia
vita
assieme
a coloro
cui sono
paragonato
ogni
problema non doveva
neppure
nascere – è diventato
una
quercia, poi un bosco
intricato
mi
basterebbe uccidere tutti
per
rinascere
e
ricostruire
IV
Il
Conflitto si estende
trucimmenso
asprissimo
ci
sopportiamo a vicenda
verdi di
odio - minimizzanti in un angolo
di
disprezzo – ogni residua virtù nemica
invidiando
e giurando cruenta vendetta
ad ogni
minimo piacere o letizia
siano
appartenuti al prossimo
Puoi
solo pigliarci gusto.
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