Tieni battuto il solco
accesi i forni
dell'invenzione
pria che svaniscan di
colpo
gli oggetti effimeri
dell'intuizione
Così lavora alla tua vita
il tornio spegni di rado
prima che la partita
finisca in un guado
Or del nemico ti sfuggono
i fianchi
non riesci a colpirli,
nemmeno li vedi
e tutti i colpi che manchi
poi ti colpiscono biechi
Se ti distendi – in
profondità
senti tu il male com'è
insinuato
e l'acuita sensibilità
ti fa sentire più
disperato
Poi si dilunga la vita –
stretta
già nella morsa d'empi
sentieri
che se ne infischiano
della tua fretta
di chiudere quanto
iniziato ieri
Poi l'ego del parassita
infame
succhia dell'altro dalla
tua vita
sicché, pretesa da un
altro cane
risulta guasta e più
striminzita
Lui ti presenta uno
scatolame
di feccia simile alle
matriosche
e tu che fai espressioni
strane
allorché si moltiplican
come le mosche
Nessun ti rimborsa bravo
le spese
ossia gli accidenti posti
sul percorso
e se due giorni diventano
un mese
non frega nulla a chi
chiede soccorso
Quando il problema grosso
lo hai tu
son tutti presti a tirarsi
fuori
non trascurando di
buttarti più giù
con frasi indegne che
guastan gli umori
Ma questo t'insegna ad
arrangiarti
nessun s'immedesima in
quello che provi
e meglio da solo puoi
consigliarti
riconciliandoti ai tuoi
valori
Hai già intuito che la
diatriba
con pensatori di un'altra
risma
confermerà quando detto
in prima
istanza – attraversato
il prisma
La concezione è parziale
e distorta
e langue al concetto la
vostra coerenza
e in ben altra epoca stava
assorta
la vostra mente, nella sua
tendenza
Per cui mi ritengo già
più evoluto
avendo vissuto nel nuovo
tempo
che il vostro comprende –
e sono chiamato
a costruire uno storico
evento.