T'indusse a cader nella
brace mai spenta
sinistra voce che prese
vita
impose la tortura più
lenta
che verbo lenisce con lena
infinita
Irruenti e falsari si
presero briga
di cesellare i concetti
morali
ne uscì che quelli che
stavano in riga
i lustri ebbero amari
Influenzati da visione
distorta
ben si gettarono in pasto
agli abissi
e si privarono della fetta
di torta
soli all'intorno subirono
eclissi
Temerità è vizio
capitale
mai non l'impara lo stolto
però colui che si vide
schiantare
possiede la disciplina del
salto
Proietta un'ombra sulla
sua vita
quell'azione triste e
senza coscienza
ed ogni arte ne è
contaminata
quanto la mera esistenza
Sfuggire a questo è
impossibile, sai
ché vita ed arte son
sopravvivenza
per quanto sottile la
sublimerai
sta lì – di sotto ogni
parvenza.
Furono inver falsificati
tutti
i morali concetti che
vincono il male
ogni menzogna portò nuovi
lutti
s'impadronì del nostro
arsenale
Sicché filosofica la
missione
è recuperare, con doppio
ardimento
di essi corretta
definizione:
questo il primo
comandamento.
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