Islanda

Islanda
arcobaleno sotto la cascata di Skogafoss in Islanda

venerdì 28 febbraio 2020

Sciogliersi nel mondo


L'onda ha travolto
ogni cosa – con l'appoggio
di miliardi di molecole
sensuali ed imbelli

vorticosi proseguiamo
oleati di sperma
appagati d'immagini
e ancor suoni e zuccheri

chi credeva il mondo
malato di materialismo
ha risposto con pillole
di supremo Ideale

Terapia intensiva
si è tradotta
nel deperimento del corpo
depresso
senza scalfire
il virus originario

ora vuol farsi possedere da lui
rinascere fino allo sfacelo
collettivo

non è possibile rimanere in piedi
senza contaminarsi

la purezza s'ingannò 
credeva di avere vittoria facile
rimanendo se stessa

ora credo di potermi
sciogliere nel mondo

senza perdermi per sempre.

Neppur tra mille anni



Fin nei minuti spazi
dell'esistenza
foste del mal l'origine
l'immonda colpa
che tutto strazia
con la sua influenza
e prende a giudicare
capovolto
ciò che ad essa
giustamente si oppose

Neppur tra mille anni
la torba del vostro cervello
penetrerà - le mie parole
al vento.

Sol sottomettervi
con ogni mezzo
è il mio sacro compito
il mio credo, il mio scopo.

La lunga strada




Scegli la lunga strada
il coraggio più lento
quella che non appaga
ma taglia ogni momento

Distilla la tua gioia
portando lenta croce
prima che il dubbio muoia
si spegnerà la luce

Offri la faccia tua
ad ogni distorsione
per scioglier l'apparenza
devi esserne campione

Rifonda la virtù
scavo di sbancamento
è necessario - e tu
donagli il tuo cimento

Fermati a un certo punto
sol rifinisci l'arma
fulgida – cui sei giunto
atta a sfidar la torma

Anche senza di te:
ti sei cambiato in lettere
verbi nei vuoti alcuni
giusti sapranno mettere.

giovedì 27 febbraio 2020

Mi stavo appigliando a una rondine


Mi stavo appigliando a una rondine
io ancora ostile all'adattamento
e mentale ancor della vita il cardine
procedeva stanca e a rilento

Nella noia m'illudo di risollevarmi
ricongiunto all'anima e alla causa mia
che alleati improvvisi possano aiutarmi
e ci siano stelle lungo questa via

Poi vedo una mostra degli innominati
ed erompe l'odio – sicché mi ravvedo
ricorreggo gli ultimi risultati
delle mie ricerche – giacché ancor non vedo

valorosi uomini sufficienti
a star dalla mia, e meritar la vita:
li voglio straziati, e ancor più gementi
dovranno cadere lungo la salita

che terrestre conduce al mio paradiso:
sono intollerante e voglio bruciare
chi ha inquinato il mondo ed il mio sorriso,
ed al mio voler non sa combaciare.

Credevi ti avessero già lasciato
forse queste strade per la vittoria?
Le han precluse tutte, al nemico odiato:
non è ancora tempo di fare la storia.

Non è tempo ancora di gioir sereni,
di santa vendetta, di ricostruzione,
di scordare i mali per avere i beni,
di lasciar teoria ed imbracciar l'azione

Vita ti costringe a calar le bende
che la fretta incolla sopra i tuoi occhi
pone ben spauracchi presso strade orrende
ed ancora evita che tu le imbocchi

Ora, il compromesso deve riguardare
il presente, sì, ma giammai il futuro
non devi la meta mai abbassare
e devi arrivarci pronto e sicuro

Se calvario l'anticipa, non è un problema:
nel percorso lungo, raccogli tanto
e dei tuoi difetti e bugie ti spogli:

or di questa sfida raccogli il guanto!

domenica 23 febbraio 2020

Alle fonti di vita


L'anima fugge
il ricordo inquinante
duole autostima
incerta - insidiata
e inizia il tempo
della paura

ma ciò è il tentativo
acerbo d'amar
chi non s'ama
di congiungersi
con un diverso

la contronatura sol può soffrire

Passione ha inscritta
felicità in corpo

impara ad attingere
alle fonti di vita

o morirai
d'acqua sudicia.

Fantasma indulgente


Sbagli a deluder te stesso
stai tra gli uomini stanchi
che un mondo sempre più duro e complesso
ha lavorato ai fianchi

Ogni dilemma è stato creato
ed ogni inciampo all'istinto
che mai ti ebbe ostacolato
da chi ti volle battuto e vinto

Questo universo ti diede il marasma
volgesti il conflitto in lettere truci
d'un nuovo tempo toccavi il fantasma
lungo un cammino di braci

Ed avanzasti mancante
di compagnia e concretezza
che non arridono all'uomo pensante
già – verso nuova certezza

Vaga ora il tuo desiderio
senza aggrapparsi a nulla di chiaro
più non sai cosa prender sul serio
ma ancora tutto è noioso od amaro

Suggerisce la notte, più quieta un'attesa
del grande frutto venturo
del terreno che un'anima giammai arresa
ben coltivò: e sembra porto sicuro

Saturo di laboriosa cultura
presto assai deludente
hai superato importante cesura:
or puoi creare liberamente!

L'indipendenza riconquistando
non devi rendere conto a nessuno
dove altri pregano vai fischiettando
e sei per te stesso qualcuno

Ebbene: questo è più importante
ch'esserlo anche per gli altri
se tu hai amato ciò ch'era distante
ciò ch'è vicino non può compiacerti

Però il futuro ti ricambierà
devono sol maturare
velo innalzato, sempre cadrà
ecco perché ti conviene aspettare.



lunedì 17 febbraio 2020

Tacere del male



Roboanti, taglienti, molesti rumori
erompono vili da ogni dove

Si districa il mio pensiero
tra impedimenti di ogni sorta
raggiunge uno spiazzo silenzioso
e parla...

DEVI curare ogni pezzo
del tuo passato:
è ancora qui, a fiaccarti
o sostenerti,
ad esser balsamo o veleno.

Sbotti – ora impaziente:
quando cambia la corrente?

Malsopporti il tempo futuro,
vuoi un passato e un presente.

NULLA deve bollarti per sempre

ma liberarsi da un giogo giudiziale
può chiedere una vita:

quella che rivuoi
intera – semprancora.

Tutti aggrappati all'esperienza
positiva: reiterata, confermata, espansa
concreta come la terra
a sostenere il cuor e l'autostima.

Non riuscite a farne a meno – o Deboli,
in voi l'aver val tutto l'essere:
e questo crolla con quello.

Disistima profonda: a chi ha avuto
molta più vita di quella che ha donato.

Giammai speranza vera io provai:
Problema che non è più tale
Sconfitta impietrata che diventa
impietrata Vittoria
Dolor che si estingue
Debolezza ora forte...

su qual base sono avanzato? Non so.

So che l'odio si eterna
e ti avvelena...

Ancor profanato e posseduto
da chi non può comprendere

Strategia simulativa
devo ancor sperimentare
e tacere, tacere, tacere del male. 

Scrollata



E si scrolla l'interesse
dalle mie spalle
per le scorie del mondo

poca arte ancor sovviene
senza essere respinta

quanto regge
mi ci appoggio

mi basta uno scorcio d'umanità
una voce volgare collettiva
per farmi sentire
come io sia avulso a qualsiasi politica.

Mi confronto preoccupato – con pochi
grandi uomini, del passato

posso esserne all'altezza?

Han forse agito – costoro
immersi in cotanta feccia?

Non imbarazzarti di ciò
che ti è stato incollato addosso
spazza l'ansia del giudizio
tutto sarà comprensibile a chi può.

E quegli uomini ancor
costanti non conobbero
odio, disgrazia, umiliazione
non ebbero a profondo dispregio
e annichilente sfiducia
le umane genti:

per questo i lor sogni
poteron proseguire
ma per tale ignota ragione – anche
essi crollarono.

Potrebbe il pessimismo
avermi salvato la vita,
e l'ossessione della virtù
non è buona cosa
rende antipatici
e sfianca.

Se sei perso nel degrado sistemico
puoi avallare ed assolverti
qualche vizio ed errore
ciò è vitale, vincente
quindi giusto. 

Figlio del lampo



Vuole un attacco al fulmicotone
fedele il fan per il nuovo disco
gli darò mezza soddisfazione
ed a metà lo tradisco

già perché fu solo un venticello
quel che – assieme al mio colpo di reni
mi riportò ad attivare il cervello
e incunearlo tra i soliti temi

credevo di avere mollato l'osso
per riagguantarlo due giorni dopo
se son riuscito a muovere un passo
verso il benessere – ritorna lo scopo

quello iniziale della mia esistenza
e con l'aiuto di un gigante amico
letto nel grigio della mia stanza
son stimolato a seguire ardito

questa vitaglia non potrà durare
a lungo – intendo lo pseudolavoro
che già mi son ritrovato a fare
servon più soldi e più decoro

ma non posso svendere sul mercato
quello che ho scritto – e prostituirlo
se scopo in mezzo viene cambiato
questo significa orbene tradirlo

poiché preclusa sarebbe la causa
in conseguenza di questo affronto
meglio è allor prendersi lunga pausa
e continuare il racconto

altra dev'essere ora la fonte
quella che sia – del sostentamento
e quanto mai saggia, la scalata al monte
vuol nuova forza - e divertimento

pare stagione sportiva conclusa
con gravi sforzi e grandi conquiste
però il campione è quello che usa
ricominciare per nuove piste

non è il fulgore di un'intuizione
bella una frase, riuscito un libro
ma la costanza della produzione
verso la meta il lavoro assiduo

non subire il confronto con chi è vissuto
in altra epoca – e per quanto grande
devi sol esserne stimolato
già, per raggiungere le tue sponde

segni consimili non hai mai visto
di sofferenza in un letterato
né in un uomo d'azione, o in qualcosa di misto
e prosegui il cammino che hai cominciato...

mi angustia il domani con grande fortezza
ogni passaggio richiede più tempo
verso la libertà, verso nuova certezza
vorrei essere figlio del lampo

invece in un lampo devo finire
questa poesia – giacché feccia mi aspetta
vuole il mio tempo rapire
e a riscattarlo serve nuova ricetta.

  

martedì 4 febbraio 2020

Ingiustizia non ha più


Ingiustizia non ha più
un volto così nero
quando non sei più tu
a giustizia dover fare

mentre il mondo affonda
l'uomo riemerge
lento
e non sarà così lento

La stoltezza mi ha insegnato
il suo vivere
la sua colpevole innocenza
che ora accolgo, incolpevole

ora ogni cosa è più morbida
e la voglio sofficissima
sino a che granitico
il mio verbo
s'imporrà su chi sempre sbagliò